E IL NAPOLI SI RITROVO’ PIU’ SOLO

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Tre punti in più in classifica, 56000 spettatori in meno. Non basta il primato al Napoli per catturare tifosi e riempire il San Paolo. I dati delle prime due giornate di questa stagione sono nettamente in controtendenza rispetto ad un anno fa. Al primo appuntamento del Napoli di De Laurentiis (contro il Cittadella) si presentarono in 50mila, al secondo –contro la Vis Pesaro-, 44mila. Finora, invece, le casse del club piangono e le poltroncine restano vuote. Contro la Massese quindicimila spettatori, contro la Torres –e non fa testo il fatto che si sia giocato di lunedì- 23mila di cui 15mila abbonati (la campagna resterà aperta sino al 2 ottobre, domenica del derby con la Juve Stabia) e solo 8mila paganti. Dato, quest’ultimo, tra i più bassi degli ultimi 12 mesi, solo contro Sora (3500) e Martina (5500) i paganti furono di meno.

Dati oggettivi che fanno riflettere. Un calo da sottolineare ma, per ora, senza drammatizzare. Il tempo per riempire il San Paolo ci sarà, ma comunque i numeri stridono con la passione di una città sempre vicina alla sua squadra. "Come dobbiamo reagire al marcio del calcio? Riempiendo lo stadio", sostiene il presidente De Laurentiis al quale non faranno piacere questi primi numeri sugli spettatori. Il calo di Napoli non va in controtendenza con quanto accade negli altri stadi d’Italia. In serie A si gioca anche davanti a meno di 10mila spettatori.

Il calcio va a rotoli e la gente si è stufata, può essere questo uno dei motivi del flop di questo inizio di stagione in tutta Italia ed anche a Napoli. Città nella quale i tifosi sono stanchi di uno sport (?) dove i potenti fanno il bello e cattivo tempo ed hanno negato al sodalizio partenopeo un sacrosanto ripescaggio in B. Il distacco dei supporters azzurri è il riflesso del distacco e dell’umore di De Laurentiis, assente nelle prime tre giornate. Stanchi di un calcio alla deriva e di una serie C che non dà troppi stimoli. Sarà pesante un altro anno di terza serie, perciò molti la seguiranno a distanza, decidendo di affollare il San Paolo solo nei momenti più importanti e delicati. Senza dimenticare l’influsso della TV a pagamento che anche quest’anno trasmetterà le gare degli azzurri, e il San Paolo che è tutto fuorché uno stadio sicuro ed accogliente, soprattutto per le famiglie. Insomma, motivi per restare lontani da Fuorigrotta ce ne sono. Non ultimo il decreto Pisanu emanato per combattere la violenza nel calcio. Le lunghe pratiche per l’acquisto del biglietto hanno finora frenato non pochi appassionati che la domenica decidono all’ultimo istante di andare allo stadio, soprattutto coloro che partono dalla provincia.

E così il Napoli si ritrova più solo, ma ci piace pensare che presto i tifosi torneranno al San Paolo, anche se 56mila presenze in meno fanno effetto. Se non fosse così, il calcio dovrebbe preoccuparsi sul serio. Se Napoli si stanca, è proprio la fine.

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