DOVE STA ZUZU’

Da ottobre di quest’anno si sono nuovamente perse le tracce dell’esterno sinistro colombiano tra staminali, tweet a disneyland, silenzi, assenze e voci di rescissione. Un 2014 da dimenticare per Zuniga.

Che a nessuno venga in mente di nominare la frase “Dove sta Zuzù….” perché potrebbe incorrere nelle ira funeste del presidente azzurro. Neanche la proverbiale verve comica di Nino Taranto potrebbe fare da palliativo per il fegato di Aurelio che, al solo nominare dell’esterno colombiano, si ingrossa sempre più pensando a quel rinnovo dell’Ottobre del 2013 ad oltre 3 milioni all’anno per appena 8 presenze nell’anno solare 2014 che, calcolatrice alla mano, fanno più di 400mila euro a partita, ovvero neanche il premio per una vittoria in Europa League. Forse nell’era De Laurentis solo Donadel gli è costato di più, il che è tutto dire visto lo scarso rendimento reso poi dal giocatore di contro alle grandi aspettative che Zuniga aveva evidenziato dal 2009 anno in cui Marino, allora DG, lo strappò a suon di milioni dopo la prima stagione in A a Siena.

Dalle stelle alle stalleNon si può certo dire che Zuniga fosse stato un cattivo acquisto visto che negli anni mazzarriani fu capace di conquistare il pubblico partenopeo per la sua duttilità e gran capacità da destro naturale di adattarsi molto bene anche a sinistra. Dopo il primo anno in sordina, con la media di 40 presenze a stagione, divenne uno dei “titolarissimi” raggiungendo quota 24 presenze nelle competizioni europee, ad una sola lunghezza dalle 25 collezionate da Cavani e Maradona. Poi l’arrivo di Rafa, la sua possibile consacrazione, in vista del mondiale brasiliano, i saltelli “anti-juve” al San Paolo per la riconciliazione con il pubblico dopo le voci di un addio e un ritardato rinnovo per le lusinghe della vecchia Signora. Rinnovo che arriva dopo un tira e molla e l’inserimento anche del Barca nell’ottobre 2013 data in cui Camillo sarà “Desaparecido” per un banale intervento di pulizia al ginocchio che diventa un trattato di Ippocrate su cui alcuni medici ortopedici potrebbero vincere un Nobel per la medicina se ne trovassero la soluzione.

zuniga-reaparecera-con-mucha-probabilidad-contra-barca-neymar-1407178613444Il “Karate kid” colombianoZuniga riappare in Brasile per il mondiale 2014 dove verrà da tutti ricordato per il suo colpo di karate che abbatte la stella brasiliana Neymar e con essa i sogni di gloria dei verde-oro tanto da subire ripetute minacce di morte sui social fino alla stretta di mano tra i due a Ginevra in occasione dell’amichevole estiva del Napoli con il Barca. Poi ancora una volta ad Ottobre con l’arrivo dell’autunno il colombiano sparisce come le foglie sugli alberi e si susseguono le ipotesi più disparate sul suo ginocchio “bizzoso” fino all’estremo tentativo delle staminali in una rinomata clinica pisana, i cui risultati sono ancora da vedersi.

Tweet silenziosi – Proviamo a capire allora davvero che fine ha fatto il buon Camillo che per un po’ è stato dato per disperso non avendo neanche presenziato alla consueta cena natalizia con la squadra, forse anche per non far passare l’appetito al presidente. Ancora più strana la sua assenza a Doha dove avrebbe potuto almeno far gruppo e magari accennare qualche passo sull’erba alla consegna della Supercoppa. Certo è che, almeno sui social, una sua voce si è sentita per rompere il silenzio. Oltre a fare gli auguri alla squadra per la vittoria in SuperCoppa si dice rammaricato per l’infortunio che lo tiene lontano dalla squadra ma fiducioso di un suo ritorno pronto in campo….Altro tweet lo vede felice con la sua famiglia per le feste natalizie nella speranza che serva anche questo come cura per i suoi malanni.

Tutti ci auguriamo di vederlo in campo al più presto ma i crediti sono esauriti e le attese portano ad alzare la tensione. La clausola rescissoria ha poco valore per un giocatore che ha appena 7 presenze quest’anno e un quadro clinico tutto da decifrare. L’arrivo di Strinic servirà a tamponare l’assenza sua e di Ghoulam nel prossimo mese ma il Napoli adesso ha bisogno di certezze per il futuro. Se Camillo o i medici non saranno in grado di darli urge una presa di posizione della società e le voci di rescissione posso essere una strada praticabile se servisse a re-investire l’ingaggio verso calciatori utili al salto di qualità.

Antonio Lembo

Laureato in Ingegneria Elettronica nel 1999 e Giornalista Pubblicista dal 1996 grazie all'esperienza formativa in Rotopress.

Translate »