Dare a Malcuit ciò che è di Malcuit

Al termine di una trattativa “flash”, Kevin Malcuit è partito dal Lille ed è arrivato a Napoli, accompagnato dalla diffidenza dell’ambiente, in un momento in cui intorno alla società azzurra gravitavano nomi di terzini molto più blasonati.

Erano gli inizi di agosto e la piazza aspettava con ansia i grandi colpi derivanti dall’arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina. Circa 6 mesi più tardi, il francese dalla capigliatura originale ha la benedizione dei tifosi, si è bene inserito all’interno delle gerarchie della squadra, giocando 678′ e offrendo una certa costanza di rendimento, a partire dall’esordio in Napoli-Parma, una partita da 7 in pagella che lasciò tutti a bocca aperta.

Era dai tempi di Maggio nella stagione 2014-15, ultimo anno della gestione Benitez, che i tifosi partenopei non vedevano un terzino destro propositivo nella fase di spinta. Nella stagione successiva l’avvento di Sarri e l’acquisto di Hysaj spinsero Christian ai margini della rosa, soppiantato dall’albanese e costretto a giocare solo match ritenuti secondari dall’allenatore toscano, leggasi Europa League e Coppa Italia.

Oggi la situazione è radicalmente cambiata: il termine “titolare” si può attribuire con cognizione solo a pochi elementi, tanto è vero che in questo ruolo sono partiti dall’inizio 14 volte Hysaj, 8 volte Malcuit, 6 Maksimovic, più la volta di Callejon a San Siro contro l’Inter. Numeri che evidenziano ancora la centralità dell’esterno albanese rispetto agli altri due interpreti, che hanno sicuramente caratteristiche diverse, ma non sono mai mancati di concentrazione, né hanno mai offerto prestazioni da sanguinamento oculare.

Tralasciamo per un attimo il serbo, per natura difensore centrale e spostato in questa zona di campo da Ancelotti solo quando il gioco si fa duro, in Champions League, ovvero quando è richiesta maggiore fisicità. Malcuit merita più spazio, è sotto gli occhi di tutti. Perché gli viene data una maglia da titolare solo contro avversarie della parte destra della classifica? Le ragioni tattiche, la presunta maggior copertura garantita da Hysaj in fase difensiva fanno a cazzotti con ciò che mostra il campo.
D’altra parte il tecnico emiliano ha sempre amato i terzini fluidificanti, partecipativi, dinamici. A maggior ragione in un momento in cui Milik sembra ritrovato, si può sfruttare la qualità dei cross di Ghoulam da sinistra e di Malcuit da destra. Se invece non si vuole ciò, ma si preferisce un esterno difensivo, il mercato è ancora aperto…

 

Andrea Mallardo

Studente di scienze politiche, iscritto alla associazione italiana arbitri. Segue il Napoli con passione e oggettività. Ha come diversivi il viaggio e lo scrivere. È alla sua prima esperienza come giornalista sportivo

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