COPPA CAMPIONI ANNI 2004-2005
Formula leggermente modificata rispetto agli anni precedenti, con confronti ad eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale. Solo la Laziofra le nostre squadre deve superare lo scoglio del turno preliminare, in quanto il Milanviene ammesso automaticamente ai sedicesimi di finale, nella sua qualità di campione in carica. Bella prova dei biancazzurri capitolini che superano il Beneficacon un complessivo 4 -1. Ma il cammino del " Mancini team" è destinato ad interrompersi bruscamente contro Chelseadei grandi ex Crespoe Veron ( corsaro all’ Olimpico per 4 -0 ), lo Sparta Praga , e i turchi del Besiktas, unici sconfitti da Peruzzie c. nella prima giornata ( 2 -0 ). L’ Interparte in maniera sfavillante, violando il terreno dell’ Arsenal per tre reti a zero, chiudendo il discorso già nel primo tempo ( capriola di Martins , preceduta da Cruze Van Der Meyde ), ma poi due sconfitte brucianti, 3 -0 a Mosca contro il Lokomotive, e soprattutto il 5 -1 subito con tre reti incassate negli ultimi cinque minuti nella rivincita in casa contro gli inglesi, compromette in modo notevole una qualificazione che sembrava già scritta, rimandando il tutto all’ ultimo match in programma in Ucraina, contro la Dinamo Kiev. Vincendo, la squadra targata di fresco Zaccheroni ,riuscirebbe a qualificarsi, ed il gol di Adania venti minuti dal termine, fa vedere vicino il traguardo. Ma ahimè, gli ex- sovietici pareggiano a cinque minuti dalla fine, lasciando via libera ai moscoviti del Lokomotive. Il Milansi trova nuovamente di fronte l’ Ajax, sconfitto di misura in entrambe le occasioni ( due 1 -0 ). Pur con due sconfitte casalinghe subite con le altre due contendenti ( Bruges e Celta Vigo ), gli uomini di Ancelottiterminano al primo posto un girone estremamente equilibrato, che determina alla fine l’ eliminazione dell’ Ajax, una delle grandi favorite della vigilia. Chi va meglio di tutte alla fine è la Juventus, che chiude con quattro vittorie ed una sola sconfitta, con la " chicca " di un pesante 7 -0 inflitto ai greci dell’ Olympiakos Pireo. Solo il Galatasaraydell’ ex interista Hakan Sukur esce vincitore dal confronto con gli uomini di Lippi. I bianconeri però, escono a sorpresa già negli ottavi di finale, ad opera del Deportivo La Coruna, allenato dal basco Irureta, avversario della Juve nella finale di Coppa Uefa del 1977. Un doppio 1 -0 condanna la " Vecchia Signora ", irretita dal gioco lento ed elaborato degli spagnoli. Qualche difficoltà incontra il Milan contro lo Sparta Praga dell’ ex- laziale Poborsky, che impegna notevolmente i campioni sia in casa propria ( 0 -0 con molte parate decisive di Dida), ed anche a S. Siro, visto che ad appena poco più di venti minuti dal termine, il punteggio era di parità ( 1 -1 ) ; ci pensa il " Pallone d’ oro" in carica Shevchenko, a rimettere le cose a posto con una doppietta, dando il là ad un finale in gloria, con la rete del 4 -1 finale realizzata dall’ idolo della curva milanista, " Ringhio " Gattuso. E’ ancora il Deportivo La Coruna, a cercare di sbarrare il passo all’ ultima nostra rappresentante neiquarti. A Milano dopo una difficile prima frazione ( 1 -1 con gol al 45° di Kakà), il Milan dà una dimostrazione impressionante di forza nei primi minuti della ripresa, andando a segno tre volte in otto minuti ( Shevchenko, Pirlo, ed ancora Kakà ), sembrando chiudere il discorso con un rassicurante 4 -1 finale. Per tutti è così, ad eccezione del Deportivo, che sfodera una prestazione eccezionalmente aggressiva e efficace, approfittando dell’ evidente rilassatezza di Nestae c. Il primo tempo termina sul 3 -0, ci sarebbe ancora tempo per recuperare ( basterebbe un gol per la qualificazione ), ma gli attacchi dei frastornati rossoneri, raramente mettono in ambasce la compagine iberica, che anzi va a segno nel finale per un 4 -0 impronosticabile alla vigilia. Finale tutta a sorpresa fra i francesi del Monaco, allenati dall’ ex juventino Deschamps ( giustizieri del Real Madrid e del Chelsea) e i portoghesi del nuovo profeta fra gli allenatori, l’ attuale condottiero del Chelsea JosèMourinho, che ha riportato a " Stamford Bridge " lo scudetto dopo ben 50 anni. La partita non ha storia : troppo superiori gli uomini dell’ emergente tecnico lusitano, il 3 -0 finale rispecchia in pieno l’ andamento di una finale, che i più, ritenevano fosse più equilibrata. Dopo sedici anni, gli eredi di Futree Madjer, riportano i biancocelesti eterni rivali del Benefica, sul tetto d’ Europa, raggiungendo a quota due di vittorie complessive nella manifestazione, proprio la squadra che fu di Eusebio. 2004 – ’05 Per la prima volta una finale di Champions, viene disputata in Turchia, esattamente all’ " Ataturk Olimpiyat" di Istanbul il 25 maggio 2005. Sarà una finale ancora più incredibile di quella del 1999 fra Manchester e Bayern. Formula invariata con Juventus ed Inter a sudarsi la qualificazione nei preliminari di agosto. Approccio molle per i bianconeri contro gli svedesi del Djurgardens, in vantaggio per 2 -0 all’ intervallo; una rete di Trezeguet, seguita da un colpo di testa vincente del " Puma" Emerson rimettono le cose a posto in vista del ritorno in Svezia. Lì però la Juve fa sul serio, un gol di Del Piero spiana la strada verso un 4 -1 ottenuto con l’ autorità di chi sa di essere superiore. I meneghini superano gli svizzeri del Basileacon un Super- Adriano nel ritorno vinto per 4 -1., dopo aver impattato per 1 -1 nella terra nota per i finanzieri ed i formaggi. Nel primo girone, sola la Roma, alle prese con difficili problemi societari e tecnici viene eliminata, dopo aver cozzato contro il solito Real Madrid ( 4 -2 al Bernabeu dopo essere stata avanti per due reti a zero ), e dopo aver perso a tavolino per 3 -0, causa una moneta che ferisce l’ arbitro alla fine del primo tempo, l’ incontro casalingo con la Dinamo Kiev. A Leverkusen contro il Bayernon va meglio ( 1 – 3 ), il girone di ritorno giocato in Olimpico spettralmente vuoto, essendo squalificato, diventa un doloroso calvario verso l’ eliminazione. Come nel 2003 –’04 l’ Inter parte alla grande, battendo con una doppietta di Adrianoin casa il Werder Brema ( con in più un rigore sbagliato da Vieri ), ed imponendosi con autorità a Bruxelles contro l’ Anderlecht per 3 -1. Ma la vera impresa si registra sul terreno dei Campioni di Spagna del Valencia, infarcito di italiani, a cominciare dal tecnico Ranieri per arrivare a giocatori del calibro di Fiore e Corradi. Gli iberici vengono distrutti con un pesante 5 -1 , ottenuto tutto nel 2° tempo grazie alle reti di Stankovic, Vieri, Van Der Meyde, Adriano e l’ argentino Julio Cruz. I nerazzurri poi chiuderanno il girone con un totale di quattro vittorie e soli due pareggi. Negli ottavi la " Mancini band " deve vedersela con i campioni uscenti del Porto, orfani Mourinho. In Portogallo basta una rete di Martinsa garantire un tranquillo pareggio per 1 -1. A Milano, un fantasmagorico Adriano con una tripletta, regala la qualificazioni ai suoi per il 3 -1 finale. Il Milan supera alla prima giornata gli ucraini dello Shakhtar Donetsk in trasferta grazie ad un gol di Clarence Seedorf dopo un’ accorta gara di contenimento. Decisivo ne l finale l’ ingresso di " SuperPippo " Inzaghi per il 3 -1 conseguito a S. Siro contro il Celtic Glasgow, che precede il " vernissage" casalingo contro il Barcellona di Ronaldinho, allenato dall’ indimenticato " ex" degli invincibili Frank Rijkaard. La gara, altamente spettacolare ed equilibrata, viene vinta dai rossoneri con un gol di Shevchenkoalla mezz’ ora. Con un pareggio in trasferta a Glasgow, il Milan consacra una qualificazione ottenuta in bellezza, con il solito neo della sconfitta subita contro i blùgranata barcellonisti per 2 -1, con un Ronaldinho in gran spolvero. Negli ottavi, grande confronto con il Manchester United di Alex Ferguson ; All’ " Old Trafford", stadio pieno di ricordi dolci per tutti i milanisti, a dodici minuti dalla fine, come un falco, si fionda Hernan Crespo su una corta respinta del portiere americano Carroll, in seguito ad una conclusione da fuori di Seedorf, dopo che gli inglesi avevano mancato di poco il gol con Schoels e Fortune. Nel ritorno a S. Siro, sono ancora i " Red Devils" a sfiorare il vantaggio in seguito ad un magistrale contropiede finalizzato da Giggs, che, per fortuna del Milan, colpisce il palo. Il Milan pareggia il conto dei legni con Kakà, l’ incontro si mantiene sul filo dell’ equilibrio sino al 61°, quando, con un bellissimo colpo di testa a pallonetto, è ancora Hernan Crespo a bucare la rete inglese, in seguito ad un traversone di " Pendolino" Cafu.. Van Nistelrooy e c. si battono con ardore fino alla fine, ma la retroguardia rossonera vigila, consentendo ad Ancelottil’ accesso ai quarti. Nel proprio girone la Juventus riesce ad inanellare un curioso filotto di cinque vittorie consecutive per 1 -0 nei confronti dell’ Ajax , del Bayern( entrambe per due volte ), e degli israeliani del Maccabi Tel Aviv, gli unici a non perdere contro i bianconeri nell’ ultimo ininfluente confronto. Negli ottavi, gli uomini di Capello sono attesi da una delle grandi classiche del calcio europeo : il confronto con il Real Madrid. Come da tradizione, il confronto di andata si disputa al Bernabeu, il 22 febbraio 2005, al solito gremito in ogni ordine di posti. L’ ex romanista Helgueradecide al 31° una sfida che tiene fede in pieno alle aspettative, nervosa e spettacolare. Nel ritorno al " Delle Alpi " la scena ricalca il cliché del primo match, ma con il risultato inchiodato su quello di partenza fino al 75°, quando, con una splendida semirovesciata in piena area di rigore, David Trezeguet catalizza al meglio un colpo di testa di Del Piero, dopo una bella discesa di Camoranesi. Quando i rigori sembrano inevitabili, al minuto 111 un bellissimo rasoterra dal limite dell’ area di Marcelo Zalayeta, regala una notte di festa alle sterminate legioni del tifo bianconero. I QUARTI DI FINALE Dopo due stagioni, riecco il Derby a S. Siro ! E come due anni prima, è il Milanad avere la meglio. Per calenadario, l’ andata è in casa dei rossoneri, che fanno propria una gara equilibrata, con due gol identici di Stame Shevchenko, entrambi segnati di testa, su due cross al bacio di Andrea Pirlo. Nel ritorno, l’ Inter inizia al meglio, mettendo più volte in apprensione Maldinie c., ma una irresistibile serpentina del solito " Sheva", conclusa con bel diagonale teso e preciso, non lascia scampo a Toldo. Brutto epilogo del match, con violente contestazioni da parte della curva interista, inviperita da un gol annullato a Cambiasso, che causeranno anche la squalifica del campo, dopo che un fumogeno, colpirà al capo stordendolo il portiere Dida, che non sarà più in grado di riprendere il gioco. L’ arbitro tedesco Merk si vede costretto a sospendere il match, dopo aver inutilmente tentato di far riprendere il gioco. Carico di emozioni forti la doppia sfida che attende la Juventus, impegnata contro gli inglesi del Liverpool. La curva del " kop" espone un enorme striscione, dove campeggia scritto in italiano la parola " Amicizia", raccogliendo il commosso applauso di tutto il pubblico dell’ " Anfield Road ". Sul campo, l’ elevatissimo ritmo imposto alla gara dai " reds ", sorprende nettamente Del Piero e c., che dopo venticinque minuti, si trovano già sotto di due gol, realizzati da Hyypiae Baros. La ripresa va un po’ meglio, ed è Fabio Cannavarodi testa a realizzare il gol della speranza per il ritorno. Ma, a Torino, il gioco lento e compassato della squadra diretta dallo spagnolo Rafa Benitez, irretisce gli avanti di Capello, tanto che la conclusione più pericolosa, sarà ancora opera di Cannavaro, che colpisce il palo verso il termine dell’ incontro. Dopo l’ inevitabile eliminazione di un’ italiana, dopo la stracittadina milanese, anche la Juve, un po’ a sorpresa, deve lasciare la scena della Champions LE SEMIFINALI Sono i neo- campioni d’ Olanda del Psv Eindhoven a tentare d’ impedire l’ accesso alla finale a Maldinie c. L’ andata a S. Siro ( ci scuserà da lassù Peppino Meazza, ma non riusciamo che chiamare così la " Scala" del calcio ), vede la vittoria dei rossoneri per 2 -0, punteggio forse troppo severo per i " tulipani", che dopo la rete sul finire della prima frazione del solito Shevchenko, sfiorano più volte il gol, prima di subire al 90° il raddoppio di Tomasson. Da cardiopalma il ritorno : dopo appena nove minuti, il Psv ha già dimezzato lo svantaggio, grazie ad un’ ubriacante azione del coreano Park, che prende di sorpresa Stam e Maldini. Al 65° arriva il gol che pareggia i conti : è Cocua battere di testa Dida, instaurando nei giocatori rossoneri la paura di rivivere l’ esperienza da incubo l’ anno prima a La Coruna. Quando i supplementari sono alle porte, un bruciante inserimento di Kakà, mette in condizioni di battere a rete Massimo Ambrosini, che non fallisce il Match – ball. Il Psv ha ancora la forza di reagire, va in gol ancora con Cocu, ma il 3 -1 finale non basta agli uomini di Gus Hiddink ( ex c.t. olandese ). Pur fra mille sofferenze, Istanbul è conquistata. Nell’ altra semifinale, il Liverpool continua a stupire, eliminando nel Derby d’ oltremanica, il favoritissimo Chelseadi Mourinho, battuto grazie a un gol – non gol ( non si capirà mai se la palla di Barossupera in pieno la linea di fondo ) nel match di ritorno nella città dei " Beatles ".LA FINALE Ben dieci coppe scendono in campo per la finale più titolate della storia della Champions League. I rossoneri non potevano sognare un avvio migliore : dopo appena un minuto, è il Capitano Maldinia girare di testa in maniera vincente un cross di Pirlo. Il Milan controlla la gara con autorità, un gol di Shavchenko viene annullato con qualche dubbio, ma nel finale di tempo, due magistrali contropiedi finalizzati da Hernan Crespo, sempre da iniziative di Kakà, portano avanti il Milan di tre gol, punteggio che sembra far calare il sipario sulla 50° finale della massima competizione europea. Sembra, appunto… Benitez fa entrare un centrocampista, Hamann al posti di un difensore, Finnan. Si sa, gli inglesi non si arrendono mai, Gerrardsuona la carica, infilando con un diabolico pallonetto di testa Nelson Dida al 55 °. L’ incredibile succede : passano due minuti, e con un tiro dalla distanza, per la verità non irresistibile di Smiceri biancorossi si portano sul 3 -2. Ma non è ancora finita ; Gattuso al 60° stende in area Gerrard, Xabi Alonso realizza il 3 -3, dopo che Dida aveva respinto il penalty da lui stesso calciato. Il Milan si riprende a fatica, ma pian piano conquista di nuovo le redini del gioco, non riuscendo però a riportarsi in vantaggio, causa l’ attenta difesa predisposta da Benitez. Si arriva così ai supplementari, è al 118° minuto sui piedi di Shevchenko capita la più clamorosa delle palle- gol : il portiere polacco Dudekprima gli respinge un colpo di testa ravvicinato, poi da non più di tre metri, ribatte con il viso, la conclusione a colpo sicuro dell’ ucraino, che si dispera incredulo. Per il Milan è un sinistro presagio, ai rigori Smicer all’ ultimo tiro, regala la più insperata delle coppe ai " reds", fra lo stupore e il disappunto di tutto l’ " entourage " del club di Via Turati. E’ proprio vero, mai dire mai…