CINGHIA STRETTA SULLO STRETTO

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Dopo il vero e proprio “miracolo” di pochi mesi fa, quando Mazzarri ha salvato una squadra data per spacciata e con un handicap di 15 punti, la Reggina arriva a Napoli in una situazione piuttosto difficile. A seguito della sconfitta interna col Livorno c’è stato il prevedibile e annunciato terremoto: squadra in ritiro, allenatore esonerato. Anche se a dirla tutta Ficcadenti non poteva fare molto altro. Foti in estate ha smobilitato vendendo la spina dorsale della squadra senza comprare sostituti adeguati. La squadra è quella che è, e l’unico modo che aveva il tecnico per fare almeno bella figura era impostare una squadra aggressiva e corta, puntando sulla verve di Amoruso. Ci era anche riuscito, ma i punti erano davvero pochi, inevitabile il benservito. Al suo posto è arrivato l’esperto Ulivieri, reduce da annate non certo brillantissime. Resta ora da verificare se il toscanaccio riuscirà a far meglio del predecessore.

Col nuovo tecnico arrivato da due giorni non è facile abbozzare una possibile squadra titolare. Ci proviamo, considerando che dopo anni di 4-3-3 il tecnico si è convertito al 4-2-3-1 nell’ultimo campionato, sulla panchina del Bologna. In porta dovrebbe essere confermato Campagnolo (29), scuola Roma, che dopo tanta gavetta ha trovato il posto fisso lo scorso anno, complice la partenza di Pelizzoli. Poche distrazioni e perfino un rigore parato a Totti a febbraio, una bella soddisfazione. Davanti a lui la difesa dovrebbe contare su alcuni punti fermi, in primis il terzino sinistro Modesto (25), uomo a tutto campo che ha disputato una grande stagione, venendo accostato spesso alla Roma e alla Nazionale. Dall’altro lato Maurizio Lanzaro (25) giocatore più difensivo che può essere adattato anche da centrale. In mezzo Aronica (29), dato per vicinissimo al Napoli in estate, e il giovane Valdez (24), autore di uno sfortunato autogol proprio contro il Livorno. Il centrocampo prevederà dunque due mediani. Uno dovrebbe essere di sicuro il paraguagio Barreto (23), che non ha demeritato in queste prime partite di esordio in serie A. Con lui presumibilmente l’altissimo (1,90 m) Cascione (24), una delle colonne del Rimini che lo scorso anno ha sfiorato la promozione, centrocampista moderno che spezza il gioco e sa farlo anche ripartire. L’attacco sarà supportato da tre uomini che hanno l’obiettivo di scompaginare le fila della difesa azzurra. Uno dei tre sarà quasi sicuramente la bandiera Ciccio Cozza (33), fantasista che ha lasciato Reggio tante volte e in altrettante occasioni è tornato a casa, perché solo qui riesce a rendere al meglio. Sui lati i prescelti dovrebbero essere Vigiani (31) e Hallfredsson (23). Il primo è un pupillo di Mazzarri, è lui infatti ad averlo portato sia a Livorno che a Reggio, chissà se lo chiederà anche alla Samp. Centrocampista veloce e molto dinamico, sarà un bel duello con Savini. L’islandese invece è più tecnico, dotato anche di un discreto tiro da fuori, e ha stupito nelle prime partite riuscendo ad ambientarsi subito in Italia. La punta di diamante sarà il capitano Amoruso (33), vecchia conoscenza partenopea, giocatore estremamente tecnico e dal grande senso del gol che solo in Calabria è riuscito a trovare la consacrazione definitiva, a trent’anni passati.

Una formazione giovane e battagliera, che al San Paolo si porterà dietro il solito dilemma che accompagna le squadre che cambiano allenatore: i giocatori avranno la giusta spinta emotiva e un moto d’orgoglio oppure l’avvicendamento inciderà sul morale e lascerà i giocatori spaesati e senza più un’identità?

Probabile formazione (4-2-3-1): Campagnolo; Lanzaro, Aronica, Valdez, Modesto; Cascione, Barreto; Vigiani, Cozza, Hallfredsson, Amoruso.        All. Ulivieri

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