CHI SARA’ L’ANTINAPOLI
Dal Renzo Barbera di Palermo arriva la prima risposta del campo dopo oltre tre mesi di chiacchiere da bar, illazioni e congetture su quello che potrebbe essere l’esito del campionato appena iniziato.Ed è una risposta forte e perentoria quella che hanno dato gli uomini di Mazzarri che, nonostante siano rimasti orfani di Gargano e soprattutto del Pocho Lavezzi, hanno fornito una prova di maturità e di compattezza di squadra, lanciando un chiaro messaggio: per la lotta al vertice il Napoli c’è.
Certo le scelte societarie di un mercato al risparmio ma oculato non erano rassicuranti, ma quello vista contro i rosanero di Sannino è una squadra che sa imporre il proprio gioco ed ha una disciplina tattica che nulla ha da invidiare a squadre maggiormente attrezzate per la lotta scudetto.La mancanza di Lavezzi sotto questo profilo non peserà perché la squadra è apparsa più compatta rispetto a quella che, forse troppo spesso, si affidava all’estemporaneità del “Guitto” argentino per sbloccare le partite. Il Napoli ha dimostrato di aver trovato una identità in cui il centrocampo è fatto di fosforo e muscoli, la difesa di esperienza e l’attacco di imprevedibilità e della solita prolificità.
Ora la palla passa alla società che in questi ultimi giorni di mercato dovrà completare un organico che appare monco in alcune zone del campo poiché priva di rincalzi all’altezza del ruolo che la squadra è chiamata a recitare.E’ già, perché quello appena iniziato potrebbe essere l’anno buono per tentare di riportare al Napoli, dopo la coppa Italia, quel tricolore che da troppi anni manca nella bacheca azzurra.In un campionato sempre più equilibrato, in cui vi è stata una vera e propria diaspora della colonia di campioni che solo pochi anni fa facevano di quello italiano il campionato più seguito e prestigioso al mondo e che invece ora si è impoverito di valori tecnici per la carenza di competitività con altri campionati in cui gli investimenti da parte dei ricchi del nuovo millennio sono stati più ingenti.Il Napoli sembra aver trovato una fisionomia definitiva ed anche la conquista della coppa Italia ha contribuito ad infondere una nuova mentalità nei propri calciatori che ora sembrano avere più personalità e sicurezza dei propri mezzi.
Personalità e sicurezza che sicuramente deve ancora acquisire la Fiorentina di Vincenzo Montella che, dopo una mercato di alto profilo, sembra essere diventata la vera outsider della stagione ma che è agli antipodi rispetto al Napoli in quanto a continuità e a crescita costante ed, allo stato, costituisce solo una mina vagante anche se un banco di prova importante per chi vorrà ambire al vertice.Domenica sera ci sarà lo scontro tra la continuità di un progetto ed il nuovo corso della società dei Della Valle, vedremo se la politica dell’oculatezza e della progettualità di De Laurentiis avrà la meglio quella che è la politica del rischio d’impresa, del tutto e subito che spesso ha portato ad esiti nefasti e a che anche a Napoli ha avuto della conseguenze atroci.Il Napoli ha risposto presente e la sensazione è che il vero leit-motiv della stagione sarà quella di trovare i veri limiti di una squadra che dalle cessioni eccellenti potrà trarre paradossalmente dei vantaggi e non essere considerata solo il Napoli di Lavezzi ma il Napoli di Mazzarri, vero fuoriclasse di questo gruppo, forgiato a propria immagine e somiglianza.