CASA NAPOLI, PRIME SCINTILLE

Piccole confessioni, fatte sotto voce ma non troppo. Illazioni e frecciate, messaggi per chi vuole intendere. Inviati in un uggioso pomeriggio bergamasco e destinati a produrre polemiche, aprire processi, soprattutto dopo la brusca frenata di domenica. “La squadra sinora ha risposto bene e non mi preoccupo se i calciatori fanno la vita da atleti. Se dormono almeno dieci ore a notte e mangiano in modo giusto, vi assicuro che non ci saranno cali di alcun genere». Così Reja alla vigilia della trasferta lombarda. Segnali subdoli, ma non troppo. Perché da tempo in città circolano voci di giocatori azzurri troppo spesso impegnati in locali notturni, mettendo da parte le regole del serio professionismo.

 

Reja aveva parlato prima di una brutta sconfitta, le sue parole non possono non aprire un caso in un club che ci tiene a preservare un’immagine pura e candida dopo i patimenti del recente passato. Un allarme che anche la società ha avvertito. De Laurentiis si è scagliato contro i giocatori: “A Bergamo siamo andati in gita, che non accada più!”. Certo, il Napoli contro l’Atalanta non ha perso per qualche notte brava di alcuni suoi interpreti, ma se Reja ha proferito quelle parole un motivo ci sarà. Non parla a vanvera, il tecnico friulano, ha annusato il pericolo. Bisogna intervenire, dunque. E se nello spogliatoio non esiste gente come il buon Bruscolotti in grado di farsi sentire e capire, è bene che sia la società ad usare il pugno di ferro.

 

Le sconfitte ampliano le defaillances di una parte del gruppo non sempre irreprensibile fuori del campo. E pare che i comportamenti sregolati non piacciano a chi invece ci tiene a svolgere una vita da atleta. C’è dunque da tutelare anche l’armonia nello spogliatoio. Reja dopo la gara non è ritornato sull’argomento. “Troppi complimenti ci fanno male”, si è limitato a dire provando a riportare tutti coi piedi per terra. Altra nota negativa della trasferta lombarda è che il Napoli ha giocato sotto ritmo, palesando qualche problema di tenuta che soltanto le prossime gare potranno svelarci se sia passeggero o meno. Nel frattempo c’è da ricucire il piccolo strappo creatosi fra tecnico e società da una parte e squadra dall’altra. E’ anche, se non soprattutto, in questi momenti che possono aprirsi cicli importanti. Sempreché ognuno faccia il proprio dovere.

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