BRITOS, UN ALTRO ANNO DI PROMESSE NON MANTENUTE…
Per uno che è nato il 17 ed ha subito i suoi infortuni non si può parlare certo di fortuna. Non parliamo dell’ultimo cinepanettone di De Laurentiis ma di Miguel Angel Britos. Il calciatore uruguagio, centrale difensivo di piede sinistro e dal fisico possente, arrivato per volontà di mister Mazzarri nell’estate del 2011. Partito con i favori della critica, addirittura un mostro sacro del calciomercato, Luciano Moggi, lo definì come uno dei centrali più forti del campionato italiano, si è ritrovato a combattere per ritagliarsi un posto in squadra a discapito di Totò Aronica. Durante il Trofeo Gamper, infatti, nella sfortunata partita tra Barcellona e Napoli rimediò un’infrazione al quinto metatarso del piede destro procurandosi quattro mesi di stop e da lì è cominiciata la sua odissea tra infortuni e presenze che lo hanno portato un po’ ai margini del progetto difensivo della squadra di Mazzarri. Singolare resta però la vicenda dell’uruguagio che, proprio quando sembra pronto per giocarsi le sue chance da titolare, subisce un infortunio fisico o tecnico o anche ambientale che lo rispedisce ai margini. Ricordiamo, infatti, lo scorso anno quando Mazzarri fu “costretto” a schierarlo titolare al centro della difesa per sostituire lo squalificato Cannavaro, Miguel disputò alcune partite ed anche ad un discreto livello ma proprio quando sembrava pronto per dimostrare finalmente il suo valore, la squalifica rientrò e con lei anche Cannavaro e così Britos fu costretto a riaccomodarsi in panchina. Con l’arrivo di Benitez sono cambiate un bel po’ di cose, soprattutto in difesa. Via le gerarchie e la difesa a 3, via anche Cannavaro. Al centro della difesa, stante anche un mercato non ultimato, c’è Britos lo spilungone di un metro e ottantotto ma che ha una discreta tecnica di base e che cerca di ragionare e di costruire il gioco già dalla difesa, così come piace al nuovo tecnico. Ebbene Benitez, prima di far prendere calciatori che non gli davano complete garanzie, ha voluto verificare quelli che aveva in casa e cercare di valorizzarli. L’uruguagio, pur non facendo esaltare per l e sue prestazioni non stava facendo male, salvo qualche amnesia di troppo, ahimè ricorrente nel suo repertorio, a causa della sua presunzione tecnica che lo porta a non restare concentrato per tutta la durata del match. Ma ecco che, proprio nella sua miglior partita stagionale, dove era apparso cattivo e preciso negli interventi, così come si richiede ad un difensore del suo calibro, contro la Roma è arrivato, inesorabile, un nuovo infortunio che ha rilanciato il giovane Fernandez e rispedito Miguel in purgatorio. Quanto sia colpa della sfortuna e quanto sia un suo demerito è difficile comprenderlo, di certo da queste parti non abbiamo mai visto in pratica le ottime premesse fatte intravedere dall’ex bolognese. Mazzarri se ne innamorò per una marcatura su Cassano ai tempi della Sampdoria, ma proprio la marcatura a uomo è apparsa la sua area di miglioramento nella sua esperienza napoletana. Di opportunità ne ha avute, non completamente sfruttate, un po’ per sfortuna, un po’ per colpa sua e forse ora il mercato gliene potrebbe togliere ancora.