BENEDETTO IL PARI
Uno zero a zero di quelli davvero brutti, con poche emozioni, esteticamente imbarazzante. Il Napoli lascia Praga con una prestazione scadente ma con una qualificazione importante, conquistata con un turno d’anticipo. Primo o secondo posto? Resta questo l’unico dubbio ancora da risolvere ma l’ultima partita prevista dal calendario (in casa con lo Slovan Bratislava, ultimo a quota zero) non dovrebbe presentare incognite. Gli azzurri hanno portato a termine una missione importante, alleggerendo anche il peso degli impegni da qui al prossimo dicembre. La sfida con gli slovacchi, infatti, potrà essere affrontata quasi in scioltezza per preservare le energie in vista di appuntamenti più importanti, finale di supercoppa italiana in primis. Il match, come accennato, non ha certo restituito il miglior Napoli anzi, ha evidenziato il momento no di diversi singoli, Callejon su tutti. Male anche Higuain, per non dire di Hamsik, David Lopez e Gargano. Dal campo pochissime note liete ma contava soltanto passare il turno per non ridursi agli ultimi minuti, magari con calcolatrice alla mano. Certo è che se il Napoli vorrà davvero ambire a traguardi importanti, restando sul tema Europa, dovrà tirar fuori maggiore personalità, maggiore consapevolezza dei suoi mezzi. Lo sparta, tornando allla gara di stasera, era davvero poca cosa eppure gli azzurri hanno rischiato di prenderle. Solo i montanti (2) e gli splendidi salvataggi di Albiol (finalmente tornato sui suoi standard) hanno evitato il peggio. Storia di una prestazione da cancellare immediatamente dall’archivio. Di positivo solo il risultato. E nel calcio è la cosa che più conta.