A porta vuota: Italia o estero tra i pali?
Conclusa l’esperienza di Pepe Reina in terra partenopea, il Napoli è rimasto “a porta vuota” e si è messo alla ricerca di un degno successore dello spagnolo. Ricerca che, in poche settimane, si è trasformata in un susseguirsi di beffe, ripensamenti, mancati accordi e tanti, troppi dubbi: è necessario un portiere, sì, anzi facciamo due, allora prendiamo Rui Patricio, anzi no, meglio Leno, anche se Areola è forte e Sirigu piace tanto a Carlo Ancelotti.
La sensazione è che in casa Napoli si abbiano le idee chiare sulla portata dell’investimento – budget intorno ai 20 milioni, salvo incredibili sorprese – ma non sugli aspetti tecnici del prossimo portiere azzurro.
E’ importante allora cercare di fare chiarezza su quale sia il profilo dell’estremo difensore ideale per il Napoli, a partire dalla distinzione tra giocatori italiani e stranieri, valutandone pro e contro.
Portiere italiano
– PRO: Il fattore esperienza nel nostro campionato è un punto a favore, come lo è la conoscenza della lingua che agevola l’ambientamento nello spogliatoio e consente una comunicazione rapida e diretta sia coi compagni della difesa sia con l’allenatore.
– CONTRO: Se si vuole puntare su guantoni tricolore, o comunque su stranieri con qualche anno di anzianità in Serie A, la lista dei papabili non è molto lunga. Alcuni sono irraggiungibili a causa del prezzo, altri bloccati dalle proprie società, o semplicemente non all’altezza del progetto del Napoli. I profili rimasti, adottando questo punto di vista, sarebbero quelli di Sportiello, Sirigu e Perin, che tuttavia ha scelto la Juventus.
Portiere straniero
– PRO: prelevare un estremo difensore internazionale significa avere vasta scelta d’acquisto, tra le varie vetrine di Spagna, Inghilterra, Germania, Francia, eccetera. Inoltre – Karius insegna – l’esperienza nelle coppe europee è un fattore determinante, in tal senso erano interessanti le trattative per Leno e Rui Patricio, entrambe sfumate.
– CONTRO: chi non ha conoscenza del calcio e della lingua italiana può avere difficoltà nel trovarsi a proprio agio col gruppo degli azzurri, anche se la presenza di un tecnico di livello internazionale come Ancelotti allevia questo difetto. In quest’ottica Alphonse Areola e il nome altisonante di Courtois sarebbero i più svantaggiati, ma dopo qualche momento di difficoltà, sicuramente avrebbero modo di farsi perdonare con il loro talento.