E ADESSO CHI BATTE LA PUNIZIONE?
Un calcio di punizione, un’arma in più, talvolta letale, ma per farla diventare tale, c’è bisogno di un piede chirurgico, un piede d’oro ricoperto di seta o all’occorrenza un piede d’acciaio riempito di piombo.
Nella sua storia, il Napoli, ne ha visti di maestri; tanto per essere blasfemi, ricordiamo il piedino de oro di Diego Armando Maradona, un piede tanto dolce con il pallone quanto letale per il portiere; dalle sue battute ha imparato molto un certo Gianfranco Zola che poi, ha pensato bene di portare tanta sapienza oltremanica. Dopo il folletto sardo, Napoli ha dovuto aspettare qualche anno, prima di rivedere un piede a cinque stelle, come quello del brasiliano André Cruz capace di stregare chiunque con quel suo sinistro; corrono i tempi e cambiano i battitori: Bellucci, Turrini, Jankulovski e infine, Gaetano Fontana. Uomini dai piedi fatati, capaci di trasformare una palla inattiva in un momento topico del gioco, già, perché il calcio di punizione può diventare in un solo momento, il protagonista assoluto per vincere una partita, o forse cambiarne semplicemente volto, è così che le grandi squadre ne ribattezzano i campioni.
Da tre anni a questa parte, in molti si sono alternati cercando il jolly, ci provò Emanuele Calaiò, senza tanta fortuna; quindi fu il momento di Mariano Bogliacino, ma il suo piede non è proprio un violino a palla ferma; quindi è spuntato Maurizio Domizzi, non è che abbia fatto caterve di gol, ma se la traversa del campo di Cesena trema ancora, vuol dire che è andato molto vicino, sicuramente più degl’altri; Domizzi, però, ha già le valige pronte ed è il momento di far ripartire la conta per vedere a chi tocca tale responsabilità: il gruppo azzurro, attualmente, vede solo pochi pretendenti.
Tra questi, il più indiziato, ci sarebbe Roberto De Zerbi, uno che con la maglia di Arezzo e Catania, fece dannare i portieri avversari e che a Napoli, in poche chance, ha mostrato di avere un piede alquanto caldo; a dimostrarlo, sono le sberle di Lecce e le varie amichevoli, ultima di tempo con il Gaeta dove la traversa beccò una bella pallonata dal fantasista bresciano, ma anche per De Zerbi, le porte azzurre non sono poi così spalancate, quindi meglio cercare un’altra valida alternativa. Uno dei papabili, sarebbe il folletto uruguayano Walter Gargano che spesso, anche la scorsa stagione, si è immolato in tale prodezza, basterebbe far pratica; altra alternativa potrebbe essere Marcelo Zalayeta che con la maglia della Juventus, ma anche con quella empolese, cercò più volte il tiro a giro da palla inattiva; naturalmente abbiamo tracciato qualche identikit su chi potrebbe calciare in modo fantasioso, ma non sempre la fantasia paga, così è anche bene badare al sodo, come il destro di Paolo Cannavaro che a Parma, più volte provò qualche frecciatina di potenza; stesso discorso vale per Dalla Bona, anche lui è uno che non bada al sodo.
Questi sarebbero i più accreditati per tale mansione, ma non va ignorata la possibile “sorpresa”: in tal senso, tre nomi potrebbero cominciare a scalare posizioni; Ezequiel Lavezzi, con la maglia del Napoli, ha spesso lasciato tale compito ad altri, ma con la maglia del San Lorenzo, più volte provò qualche conclusione dai 20/30 metri; discorso analogo per Marek Hamsik, da fermo è più orientato, come Bogliacino, ha cercare un compagno essendo poco pratico nel cercarne la porta ma tale qualità potrebbe anche venir fuori col tempo. Il terzo nome, poi, è quello da sperimentare, ma certamente suggestiva: Andrea Russotto. L’ex calciatore trevigiano, è conosciuto per il suo destro di fabbricazione brasiliana, tanto vale quanto biglietto da visita e chissà che proprio lui non si prenda la briga di dire “batto io”.