– 8 ALL’ANNO ZERO
Si potrebbe disquisire sulle dispute tecnico-tattiche del match, ma probabilmente non c’è molto da dire sugli aspetti strettamente calcistici di questo Sampdoria-Napoli. Non ci possono essere troppi spunti di riflessione quando si scende in campo dal primo minuto con giocatori come Amodio (l’uruguaiano era addirittura al suo esordio in A, auguri) e Pià che erano riserve nel campionato di Serie C, con tutto il rispetto dovuto a questi calciatori che hanno cercato di fare la loro parte a Marassi. Ciò che va sottolineato sono comunque i rinnovati stimoli che la squadra ha ritrovato dopo il disastroso ultimo atto della gestione Reja. Nonostante gli infortuni, con un organico che al momento ha ancora molto di quel Napoli che “3 anni fa era a Lanciano”, le uniche cose da poter prendere come mattoni, dai quali ripartire per ricostruire le fondamenta di questo progetto, sono appunto lo spirito combattivo e la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo della compagine azzurra, nonostante i ridotti mezzi tecnici di gran parte dei calciatori attualmente a disposizione di Donadoni.
Un altro spunto di riflessione lo ha offerto anche German Denis: in appena 10 minuti, infatti, l’argentino ha fatto quanto Zalayeta è riuscito a raccogliere in un intero girone di campionato. Il Panterone, infatti, non gonfiava la rete dal match d’andata contro i doriani, un po’ poco per un attaccante che doveva essere quasi un “lusso” per la compagine azzurra. Forse a questo punto, visti i numerosi infortuni e vista la salvezza oramai acquisita, potrebbe essere anche il caso di pescare un po’ anche tra gli elementi più promettenti del vivaio azzurro, considerato che della rosa attuale non ci sarà molto da salvare se dalla prossima stagione si vorrà finalmente cominciare a far sul serio. Ed una rifondazione ed una riprogrammazione tecnica che si rispetti non può non partire da alcuni cardini e certezze in ruoli delicati ed essenziali come quello del portiere: con Iezzo 36enne e oramai affetto da problemi cronici alla schiena, non sembra pensabile potersi affidare in toto a Navarro, rampollo della scuola argentina di estremi difensori che vanta come suo “diamante grezzo” un certo Carrizo, autentico disastro appena 3 giorni fa nella sciagurata disfatta boliviana dell’albiceleste di Maradona. Un’altra “sentenza” che emerge chiara dalla giornata di oggi, infine, riguarda Russotto: appare ormai chiara l’autentica bocciatura del calciatore, sia da parte del tecnico Donadoni, sia da parte della società che evidentemente non intende nella maniera più assoluta sborsare 4 milioni di euro a giugno prossimo per riscattare il fantasista romano dal Bellinzona, società detentrice del suo cartellino.