VOGLIA DI NUOVE AVVENTURE? BASTA CHIEDERE…

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C’era una volta il Napoli di Hamsik, Lavezzi e Gargano. C’era una volta una squadra tutta grinta e velocità, con quei tre scugnizzi arrivati all’ombra del Vesuvio contestualmente al ritorno in serie A, pronti (chi se so sarebbe mai aspettato) a ridare nuove speranze ad una città che da anni sognava il suo riscatto nel pallone. C’era una volta il Napoli degli intoccabili, che adesso non c’è più.  Una squadra costruita attorno a loro, con Hamsik e Gargano a fornire quel giusto mix di qualità e aggressività al centrocampo, e Lavezzi sempre pronto a seminare il terrore tra le difese avversarie. E’ stata questa la storia azzurra negli ultimi anni, con i suoi alti e bassi ma con tre ragazzi che hanno fatto crescere il Napoli e il Napoli che ha fatto crescere loro. Eppure non poteva durare all’infinito, semplicemente perché di infinito non esiste nulla. Ed allora ecco come a pochi giorni dall’inizio della stagione 2012-2013 sia rimasto solo lui di quei tre moschettieri, Marek Hamsik, a battersi per dare lustro ai colori partenopei. E non importa se a dare il via libera ai trasferimenti di Lavezzi prima al PSG e di Gargano poi all’Inter sia stata la società stessa o i giocatori, quel che conta è che il Napoli delle meraviglie, quello costruito da Pierpaolo Marino e di cui il direttore si è sempre giustamente vantato, ha perso il suo scheletro. Da oggi comincia una nuova era: quella di Pandev e Insigne. Con Hamsik e Cavani a trascinare il gruppo. Sperando che a loro non passino per la testa strane idee…

BASTA CHIEDERE – Lavezzi prima, Gargano poi. Da idoli del San Paolo, a giocatori scontenti tanto da richiedere il trasferimento. Eh già, “richiedere il trasferimento”. Sembra basti questo (insieme forse alla richiesta di un ritocco dell’ingaggio) per avere in un batter d’occhio le valigie i mano e ritrovarsi su di un aereo pronti a sbarcare chissà dove. Un atteggiamento da parte della società volto probabilmente a tutelare lo spogliatoio, evitando che giocatori scontenti restino a Napoli. Ma sicuramente con l’intento di salvaguardare anche il portafoglio, perché siamo certi che Parigi e Milano sarebbero state molto meno attraenti con qualche soldino in più nelle tasche.

QUESTIONE DI PERSONALITA’ – Sia dei giocatori che della società, si intende. Con i primi che sembrano non comprendere ancora che a Napoli è giunto il momento di cominciare a ragionare come a Milano, Torino, Londra, Barcellona e compagnia bella. E cioè entrando nell’ottica di far parte di una grande squadra, dove il posto da titolare assicurato non è una legge per nessuno. Poi c’è la società, che forse per un pizzico di inesperienza ancora non riesce ad imporsi con i suoi calciatori facendogli comprendere che ogni tanto ci si può accomodare anche in panchina nell’ottica di costruire una rosa competitiva al di la dell’undici titolare. “Lascio il Napoli dopo cinque anni indimenticabili con una decisione per me sofferta che, però, ho voluto io. Una scelta concordata con la società perché lo sapete – continua Gargano nella sua lettera di addio ai tifosi azzurri – a me piace giocare sempre, e quest'anno il centrocampo del Napoli è diventato molto più fitto degli altri anni, e il rischio di restare da parte c'è. Ho chiesto alla società di poter essere ceduto in prestito, e il presidente De Laurentiis mi ha accontentato mandandomi all'Inter”. Come se l’Inter fosse l’ultima della classe, in grado di assicurare quel posto da titolare che il Napoli non sarebbe stato in grado di assicurargli. Errore di valutazione?

FUTURO – Se rimarrà questo l’atteggiamento di giocatori e società, allora presto (magari il prossimo anno) potrebbe essere la volta di Hamsik ma soprattutto Cavani, che al contrario dello slovacco non ha mai nascosto di valutare anche altre opzioni per il suo futuro. Con le richieste che il Matador ha da mezzo mondo risulterebbe molto difficile per questo Napoli riuscire a trattenerlo, soprattutto considerando che l’ingaggio del giocatore potrebbe essere oggetto di un importante gioco al rialzo (che sembra essere iniziato già in questi giorni). Toccherà poi al Napoli dire la sua, ma siamo certi che De Laurentiis non farà follie per nessuno. Neanche per chi gli ha assicurato 67 reti in due anni…

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