VENTURA: "QUANTE COSE SONO CAMBIATE…"

Giampiero Ventura, ex allenatore del Napoli, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda su Radio Stereo 5 dal lunedì al venerdì a partire dalle 19: "Mi manca un po’ il campo anche se, da osservatore, posso dire che mediamente il livello di spettacolo si è abbassato in tutte le categorie, tanto che la differenza la fanno i fuoriclasse. Ha inciso anche il fatto di aver modificato il format dei campionati, che ha prodotto scompensi anche in serie A. Si era parlato della possibilità, per il sottoscritto, di ricoprire altro ruolo all’interno del Napoli, ma poi sono venuti a mancare i presupposti per continuare la collaborazione. Voglio fare l’allenatore, aspetto un progetto visto che quest’anno ho rifiutato alcune proposte che non mi convincevano: mi auguro di tornare a lavorare già a giugno. Sono sempre stato disposto a rimettermi in discussione, per il Napoli sono anche in serie C e tuttora considero grandiosa quell’esperienza. Ho conosciuto una città ed un popolo straordinario, in più abbiamo gettato le basi per costruire qualcosa d’importante. Prendete questo Napoli-Martina: rispetto al Napoli-Martina dell’anno scorso è diverso tutto, dalla società alla squadra passando per le strutture. Di questo sono contento per il Napoli anche se non va dimenticato che per gli anni d’oro che verranno per questo club, perché con De Laurentiis il futuro è roseo, un contributo importante l’ha dato anche quel gruppo che ha lavorato da settembre a gennaio. Oggi si fa fatica a vedere dove sono i vari Leandro e Corneliusson, ma sono ovviamente contento per il campionato che sta facendo il Napoli. Non penso che Reja sia stato in bilico a gennaio, certo che se mi avessero richiamato sarei tornato volentieri anche perché sono tuttora un dipendente del Napoli con contratto ancora in essere. Di errori, nella mia esperienza napoletana, ne ho commessi tanti, ma alcuni li giustifico. Ricordiamoci sempre, tuttavia, quel Napoli come partì. A Paestum non c’era nulla, era impossibile lavorare, e solo con i mesi ci si è dati un’organizzazione che ha poi portato a risultati migliori".

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