"UN POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI"

"UN POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI" src=

Un pomeriggio, quello crotonese, simile a quello del celebre film con al pacino. Il Napoli si è fermato a diciotto.. All’ “Ezio Scida” di Crotone arriva una sconfitta che mancava dal ventotto ottobre duemilasei, allorché gli azzurri furono sconfitti in casa dell’Albinoleffe. Spiace dirlo, ma il momento è buio. La squadra attraversa una fase di palese calo fisico e di preoccupante confusione tattica.Oggi poco nulla è girato nel verso giusto. Nei primi venti minuti dell’incontro la difesa è stata in balia degli attaccanti pitagorici: le azioni delle reti di Sedivec e Giampaolo hanno evidenziato la difficoltà dei difensori partenopei nel giocare contro calciatori che non forniscono punti di riferimento. Cannavaro, sostituito da Trotta dopo venti minuti, è incappato nella sua peggiore prestazione da quando veste l’azzurro. Giubilato ha offerto una prova neanche lontanamente paragonabile all’ottima prestazione di martedì contro il Vicenza. Lo stesso Maldonado non è stato impeccabile, dimostrandosi molte volte impreciso nei tentativi di impostare l’azione. Gennaro Iezzo si conferma una sicurezza: incolpevole, invece, in occasione dei due gol subiti.

Il centrocampo continua ad essere il reparto più insoddisfacente. Quest’oggi Domizzi, un difensore centrale, rivestiva il ruolo di play-maker: l’ex ascolano ha dato di sicuro quantità, ma in quella zona del campo ci vorrebbe tutt’altro tipo di giocatore. Non si sa perché mai a gennaio la società non ha inteso intervenire in tal direzione. Continua il momento di stanca di Bogliacino, Dalla Bona e Grava. Da non bocciare completamente la prestazione di Erminio Rullo: il ragazzo, alla seconda presenza consecutiva da titolare, è stato autore di un paio di begli interventi in fase difensiva e nel primo tempo ha anche sfiorato il gol con un bell’esterno sinistro. Ivano Trotta, stavolta, non si è mostrato decisivo come in altre occasioni.

I due attaccanti prescelti da Reja per questa partita hanno tradito le attese. Roberto De Zerbi ha cercato di accendere la luce con qualche virtuosismo fine a se stesso. Inguardabile Bucchi: l’ex modenese è stato di sicuro il peggiore in campo. Non cerca mai la conclusione, sembra addirittura una zavorra per la manovra offensiva. Un vero e proprio annus horribilis il suo, non c’è dubbio. Calaiò, subentrato a inizio ripresa a Dalla Bona, si è reso perlomeno pericoloso colpendo due pali su azione di calcio fermo e cercando, in ogni caso, di svariare lungo tutto il fronte d’attacco. Emanuele soffre la presenza di Bucchi in campo: a Crotone si è avuta l’ennesima conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, della totale incompatibilità tra i due. Edy Reja è chiaramente in confusione tattica. Dopo i venti minuti iniziali sconfessa il suo credo schierando una difesa a quattro. Il suo Napoli non ha una precisa fisionomia: l’unico “schema” utilizzato è il sistematico lancio lungo verso la testa di Bucchi, che, tra l’altro, nel pomeriggio odierno non l’ha quasi mai presa. Si soffre in maniera eccessiva il gioco veloce palla a terra di formazioni tecnicamente inferiori alla nostra. Martedì era stato il Vicenza, oggi il Crotone. Disperato, il tecnico goriziano gioca l’ultima carta: inserisce Capparella, un calciatore oramai dimenticato che non calcava il terreno da gioco da mesi. Una mossa a dir poco patetica. Nel finale, per di più, gioca con quattro punte offrendo il fianco alle rapide ripartenze degli avversari che per poco non siglano la terza marcatura. Lo stesso errore commesso nella gara pareggiata al San Paolo contro l’Arezzo: la mancanza di misura tra il difensivismo ad oltranza e l’attacco scriteriato.

Paradossale oramai appare anche il silenzio stampa imposto dalla società ai giocatori. Il divieto di rilasciare dichiarazioni fu imposto proprio in seguito alla sconfitta di Bergamo. Che sia un espediente della società per mettere a freno i malumori dei calciatori contro il tecnico? Eloquente il labiale di Cannavaro che usciva dal campo dopo soli venti minuti di gioco..

L’unico aspetto da salvare di questa giornata, in ogni modo, è la pronta reazione degli azzurri ai gol subiti e il carattere che hanno sempre mostrato nel cercare la rete del pareggio sino alla fine. Onore, tuttavia, al Crotone di Carboni. I calabresi hanno offerto un bel calcio: ottima la prova del trentasettenne Giampaolo. Rimarcabili anche le prestazioni di Cariello, Baù e Sedivec; tutti elementi dall’ottima tecnica. Se i pitagorici continueranno a fornire prestazioni di tale livello, la salvezza potrebbe rivelarsi più che una semplice speranza. Volgendo uno sguardo alla classifica, la situazione si complica. Il Piacenza batte in casa tre a zero il Frosinone(tripletta di Cacia) e si porta a soli due punti dal Napoli. Bologna(che ha pareggiato nell’anticipo con il Mantova), Genoa(sconfitto a Cesena) e Rimini(corsaro a Brescia) sono a  tre punti. Il secondo posto azzurro è in serio pericolo. A questo punto, la sosta giunge come manna dal cielo. Il gruppo ha un immenso bisogno di fermarsi per  ritrovare le energie  in vista dello stressante mese di Aprile. Un mese decisivo ai fini della promozione, in cui tonfi come quello odierno potrebbero essere fatali.

Translate »