Tre punti d’oro e sofferenza per la zona Europa

Non si può più fallire: ennesima prova del nove per il Napoli di Gennaro Gattuso, che dopo la vittoria della Sardegna Arena contro il Cagliari è chiamato ad espugnare anche il Rigamonti di Brescia, avversario modestissimo quasi già condannato alla retrocessione. All’inizio della prima frazione di gioco i partenopei si riversano nella metà campo avversaria mettendosi in mostra con le combinazioni tra Insigne e Mertens, con quest’ultimo che colpisce direttamente la traversa con uno scavetto da posizione defilata. Ritmi alti solo per pochissimi minuti, soltanto un tiro Fabian che termina alto poi cominciano i problemi. Il 4-3-2-1 “catenacciaro” di Diego Lopez mette in evidente difficoltà gli azzurri, che non riescono a trovare spazi in mezzo al campo e cominciano a far girare palla con estrema lentezza, senza produrre alcun pericolo alla retroguardia avversaria. I due bresciani sulla trequarti, Zmrhal e Bjarnason ostruiscono tutte le linee di passaggio e fanno sì che Demme abbia notevoli difficoltà nell’impostare la manovra in modo fluido. Le rondinelle si chiudono in massa, non ripartono neanche in contropiede rinunciando a sbilanciarsi. Un superlativo Sandro Tonali domina in lungo e in largo sulla mediana, facendosi notare anche per delle progressioni a tutto campo senza essere fermato dagli avversari. Al ventisettesimo va in scena l’ennesima disattenzione stagionale del Napoli su palla inattiva e il Brescia si porta in vantaggio con un colpo di testa di Chancellor, che sbuca tutto solo tra Maksimovic e Manolas battendo Ospina. Il vantaggio dei padroni di casa non comporta alcuno scossone tra le fila degli azzurri, che continuano a girare palla lentamente senza affondare mai il colpo. Impalpabile Politano, quasi mai servito e ben nascosto tra le maglie dei lombardi. Numerosi errori commessi anche da Eljif Elmas, che a ridosso dell’area avversaria sbaglia puntualmente la giocata consentendo al Brescia di recuperare la sfera. Nella ripresa il Napoli trova anche un pizzico di fortuna che non guasta mai: conclusione di Insigne che termina sul braccio largo di Bisoli, con l’ausilio del VAR viene decretato il penalty e dal dischetto Insigne spiazza Joronen. Subito dopo gli uomini di Gattuso continuano a mantenere il possesso, seppur lentamente, ma trovano un altro sigillo con una perla di Fabian Ruiz che dalla distanza apre il mancino e infila la palla nel sette. La mezzala spagnola sale in cattedra con una serie di cambi di passo e di aperture che spaccano la difesa locale. Il Napoli ha la pecca però di soffrire oltremodo su situazione di palla ferma, non marcando efficacemente gli uomini più pericolosi sul Brescia. Come di consueto gli ospiti rischiano l’impossibile quando escono dall’area di rigore avversaria palla al piede, superando a fatica il pressing dei lombardi. Nel finale Milik si rivela controproducente, non riuscendo mai a mantenere il possesso né tantomeno riesce a far salire la squadra in avanti. Il Brescia tuttavia mostra gravi lacune tecniche e non riesce a creare alcuna occasione degna di nota. Sono tre punti d’oro che consentono al Napoli di entrare momentaneamente in zona Europa League. Dopo l’impegno di martedì contro il Barcellona nell’andata degli ottavi di Champions League, sarà la volta del Torino del neotecnico Moreno Longo, squadra che rischia seriamente la retrocessione. Una settimana a tinte azzurre: servirà la massima applicazione e concentrazione per proseguire nella corsa all’Europa League e coltivare qualche minima speranza in Champions. Vietato mollare, neanche di un centimetro.

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