Taffarel : “Problema psicologico per Rafael. La panchina? Deve accettarla serenamente”
Quello di Rafael Cabral è ormai un caso che tiene banco a Napoli, e per parlarne i colleghi di CalcioNapoli24 hanno contattato in esclusiva il preparatore dei portieri del Galatasaray e del Brasile, nonchè ex estremo difensore verdeoro, Claudio Taffarell. Vi riportiamo l’intervista integrale :
Il Napoli è reduce da una maxi conquista proprio in Turchia, 0-4 e passaggio del turno di Europa League ipotecato…
“Non sono riuscito a vedere la partita, ma sto seguendo il Napoli e sinceramente penso che la scorsa stagione la squadra era più organizzata e giocava un calcio migliore. Non è un caso che ha avuto seri problemi a inizio anno, ma ora sta proseguendo verso la strada giusta e sta migliorando come dimostrano gli ultimi risultati e il successo con il Trabzonspor”.
Intanto Rafael vive attualmente il periodo più difficile della sua carriera…
“In passato ha dimostrato di avere tutte le qualità per indossare tranquillamente la maglia del Napoli, ma a Palermo ha subito un goal evitabile da quasi 30-40 metri. Un portiere deve essere cosciente e soprattutto obiettivo in un momento del genere: se dovesse capitare di andare di nuovo in panchina, la dovrà accettare serenamente continuando a lavorare in attesa del momento del riscatto che sicuramente arriverà”.
Lei cosa farebbe?
“Sta pagando l’enorme pressione di Napoli, in un momento così è meglio lasciar riposare un portiere. Bisogna aspettare che il momento negativo passi, per poi ridargli subito una chance al momento giusto. Fermarlo potrà solo fargli bene, detto questo va ribadito che la squadra è diversa dallo scorso anno. Faccio un esempio: Callejon nella passata stagione era titolare assoluto, giocava sempre e segnava una caterva di goal. Col Trabzonspor anche lui era in panchina e non si è trattato della prima volta, dimostrazione quindi che non è un discorso che riguarda solo l’estremo difensore. Con un allenatore che forse ha già dichiarato di andar via, non c’è stabilità nel club e questo incide chiaramente anche sui giocatori. La panchina non è sinonimo di bocciatura, ma occasione per rifiatare e riordinare le idee. Tuttavia questa non arriva nemmeno per un solo gol subito da centrocampo, ma da una sequenza di errori”.
Il problema è solo psicologico o potrebbe esserci lo zampino dell’infortunio?
“Non credo si tratti della questione fisica, ha recuperato molto bene da quell’incidente. E’ un problema solo psicologico, ma ha esperienza e tornerà al meglio. Poi un altro problema è la squadra che non lo aiuta, la difesa è vulnerabile ed è facile tirargli contro. Non tutti i goal sono colpa sua, di errori ne ha fatti ma da qui a dargli la colpa per ogni singola rete è ingiusto. Bisognerebbe giudicare attentamente e oggettivamente le immagini”.
Di questo passo rischia di perdere il posto in nazionale?
“Chiaramente dipende molto da lui. In Italia ci sono due ottimi portieri brasiliani, Rafael e Neto. Il secondo già da un po’ non gioca e ora rischia anche l’azzurro, difficile convocare due giocatori che non hanno continuità. Detto questo, Rafael ha molte qualità. Mi piace, è un lavoratore serio e ha una grande futuro”.
In conclusione: un anno fa fu al San Paolo per l’amichevole estiva tra Napoli e Galatasaray
“Sì, era un Napoli totalmente differente rispetto all’attuale. Rapido e di grande qualità, quest’anno è differente anche perché giocatori risentono delle aspettative. Si è parlato in continuazione di scudetto, nel calcio bisogna pensare soltanto a giocare bene senza fare troppi proclami”.