SORRY, PER VOI NON C’E’ PIU’ POSTO!

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Che quella dei quinquennali fosse la mossa giusta per tenersi ben stretti campioncini in erba, stile Hamsik e Lavezzi, non ci piove. Ma che questa dovesse essere la “regola” in casa Napoli sotto la direzione di Pier Paolo Marino per qualsivoglia acquisto dell’epoca è discorso assolutamente eccepibile. Tanto che la società azzurra ancora oggi, a due anni di distanza dall’addio del Direttore e a ben quattro dal ritorno in Serie A, paga lo scotto di una scelta a dir poco “azzardata”. Perché di azzardo si è trattato se si considera che calciatori acquisiti per disputare serie minori, quali ad esempio Bucchi, Dalla Bona, Amodio e Bogliacino, forti dei loro bei contratti di 5 anni, il 30 giugno faranno di nuovo capolino a Napoli, almeno sulla carta. Possibile che nessuno si fece passare per la testa che in un futuro più o meno prossimo questi giocatori, per carità ragazzi eccezionali e anche utilissimi nel dare il loro importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di quegli anni, si sarebbero ritrovati come minuscoli pesciolini in un acquario ben più grande delle loro possibilità? E così anche in questa sessione di mercato, dove il Napoli avrà l’arduo compito di allestire una rosa competitiva niente poco di meno che per la Champions League,  Bigon dovrà ancora una volta lavorare col fardello degli esuberi.  Finita qui? Certo che no, perché l’imprescindibile “quinquennale” ha colpito anche in tempi più recenti: torneranno infatti alla base anche i vari Hoffer, Cigarini e Rinaudo: meraviglie delle meraviglie, e soprattutto circostanza che dovrebbe far seriamente riflettere circa le loro possibilità di giocare ai livelli che competeranno al Napoli che verrà, nessuno riscattato dai prestiti “gentilmente concessi” dalla società azzurra la scorsa stagione. Dunque si profila all’orizzonte l’ennesimo spreco di tempo e fatica per il d.s. partenopeo, che dovrà impegnarsi di nuovo nel cercare una collocazione adeguata per i citati calciatori, senza tra l’altro alcuna speranza (o veramente poche) di riuscire a monetizzare concretamente qualche milioncino di euro: se fino ad oggi infatti nessuna soluzione in tal senso è stata trovata, a causa anche dell’elevato ingaggio dei diretti interessati, nulla lascia presagire che possa cambiare qualcosa. Soluzione più realistica, almeno per quanto concerne i reduci della B e della C,  quella di “parcheggiare” nuovamente gli interessati altrove, magari anche di serie minore o all’estero, in attesa che il contratto si esaurisca con la scadenza naturale. Nonostante questo non permetta alla società azzurra un risparmio economico, dato che sarà la tasca di De Laurentiis ad accollarsi in ogni caso l’ingaggio. Per Hoffer probabile che la soluzione estera resti ancora la migliore, mentre qualcosa di diverso sarebbe ipotizzabile per Cigarini e Rinaudo: giocatori che hanno indubbiamente più mercato e che Bigon potrebbe cedere anche a titolo definitivo se non rientranti nei progetti di Mazzarri. Anche in tal caso però, rispetto all’investimento iniziale, sarebbe necessaria comunque una minusvalenza. Se alcuni dei “titolarissimi” sono frutto del lavoro di Marino, purtroppo non c’è dubbio:  l’eredità lasciata dall’ex d.g. è anche questa.. 

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