SOLO LAVEZZI NON PUO’ BASTARE

Questa mattina alle 09.57, S. Gennaro ha fatto il miracolo per Napoli ed i Napoletani, in una giornata calda e piacevole, in una cattedrale piena come un uovo, dove la fede si toccava con mano, dove l’emozione per le parole del Cardinale Crescenzo Sepe lasciava il suo posto alle lacrime per le belle parole per i ragazzi che hanno perso la vita a Kabul, il sacro, non il profano, venivano applauditi per ben cinque minuti.

Fuori, all’esterno, si vendeva di tutto, la nostra attenzione viene attratta dalla bancarella di Gennaro, che nel giorno del suo onomastico era li a vendere per guadagnare la giornata, gadget del Napoli, bancarella piena prima e dopo l’evento miracoloso, S.Gennaro per Lui, il miracolo non l’ha fatto, la gente non compra, maledice squadra e società, non accetta consigli, non riesce a capire il perché tanto disamore improvviso, non si da una spiegazione, riesce solo a dire tra la rabbia che lo attanaglia, che se incontra qualcuno di loro li mette sotto, lo stanno rovinando, rinsavito per una, la prima maglia venduta dopo quattro ore, il sorriso e la speranza si riaccende.

Signori, Napoli –Udinese è anche questo, così come quando Saccani di Mantova, prima dell’inizio della partita, ordina il minuto di raccoglimento per le vittime di Kabul, che annovera tra loro un figlio di Napoli, che abitava a pochi metri dall’impianto di Fuorigrotta, il Serg. Magg. Valente, un applauso scrosciante, forte e spontaneo, accompagna il silenzio spettrale, un figlio di Napoli per la patria, un figlio di Napoli tra gli angeli, lassù per amore della pace.Al S.Paolo ci sono trentamila spettatori, in un giorno festivo, che avrebbe potuto sicuramente essere record in un’altra situazione di classifica, andiamo a vedere di cosa sarà capace questo Napoli privo di Cannavaro e Maggio, “vittime del turn over” Donadoniano, all’ottavo minuto, Lavezzi si tuffa sulla corsia destra, salta il suo diretto avversario, crossa al centro e Hamsik viene anticipato di un soffio da Inler, il napoli schiaccia sull’acceleratore, costringe l’Udinese nella sua metàcampo, con Lavezzi nelle vesti di ispiratore della manovra, la partita degli ex, pende dalla parte della bilancia azzurra, Saccani molto all’inglese, non ha problemi nell’arbitrare, fino ad ora, questa partita.

Buono l’approccio di Santacroce e  Zuniga alla partita, soprattutto il primo, sembra voler far ricredere chi lo ha spedito in panchina prima ed in tribuna dopo, al diciassettesimo bomba di Zuniga su un angolo del Napoli, da poco fuori area, di poco a lato, i friulani sono compassati nella loro area, cosa che fa arrabbiare non poco Pasquale Marino, tecnico bianconero, gli azzurri pressano, giocano in velocità ed il tifo va in brodo di giuggiole.Al ventiquattresimo, Rinaudo sfiora il gol su di un angolo battuto da Datolo, subito dopo, su un errore di Gargano, pepe sferra una destro e ci vuole il miglior De Sanctis per negare il gol ai friulani, inutile dire che Lavezzi e Quagliarella sono gli osservati speciali della difesa friulana, al ventisettesimo occasionissima del Napoli, con Zapata che sferra un destro micidiale su assist di Lavezzi, deviato da Jugovic, al ventinovesimo super Datolo, calcio di punizione dal limite, miracolo di Handanovic, che non trattiene e la difesa libera, “Non mollare perché c’è la curva che canta per Te” urlauna parte dello stadio,le curve sono in silenzio per 45’ per protestare contro la tessera del tifoso, vedendo l’impeto calcistico azzurro, che nonostante ciò non riescono a “bucare” la porta di Handanovic, al quarantesimo evitata la beffa, annullato un gol regolare a Di Natale, meglio per il Napoli, una volta tanto, ma ciò che inizia a preoccupare è che siamo al quarantesimo, il minuto limite alla “verve” del Napoli, come ampiamente dimostrato nelle precedenti partite.Gli azzurri, nonostante hanno un netto vantaggio di possesso palla, non riescono ad avere la meglio sull’Udinese, ben sette le palle gol create dal Napoli, nessuna è entrata nella porta avversaria, ultima quella di Cigarini, che spara alta una ghiotta occasione, con soli sessanta secondi di recupero, Saccani manda tutti negli spogliatoi, se fosse stato un incontro di boxe, ai punti, il Napoli sarebbe in vantaggio, ma si è giocato con i piedi, non con le mani.

Iniziano i secondi quarantacinque minuti, Di Natale e Saccani discutono ancora sul gol annullato, escono prima gli ospiti, gli azzurri tardano l’ingresso, Donadoni avrà tanto da dire, specialmente sulle finalizzazioni delle azioni create.E’ un’altra Udinese quella scesa in campo nella ripresa, più convinta, più in partita, al momento del Napoli non si hanno notizie, lo spettro del Napoli che lo vede giocare solo 45’, aleggia sul S. Paolo, al 50’ esce Rinaudo per crampi entra Cannavaro, si rivede finalmente il Napoli, buon segno, si battaglia, si lotta ma non sfonda, il pubblico si esalta ed applaude, Santacroce imperioso su Floro Flores, Lavezzi una trottola infuriata, nonostante tutto questo gli azzurri non riescono ad esprimere quel gioco palla a terra ed in velocità, l’Udinese non lo permette, si lotta sui nervi, al 60’ Santacroce ha i crampi, non giocando mai, non poteva essere diversamente, al 63’ Quagliarella vanifica lo sforzo di Zuniga, buttando alle ortiche la più ghiotta delle occasioni, calciando a lato un pallone che chiedeva solo di essere messo in porta.Pasquale Marino richiama in panchina Zapata e lancia nella mischia Lodi, vuole vincere, ma il Napoli non ci sta, 67’ calcio di punizione dal limite per fallo su Lavezzi, destro maligno di Cigarini e Handanovic a mani aperte devia in angolo, entra Hoffer esce Santacroce, Marino risponde facendo uscire Pepe per Sanchez, ma il Napoli c’è, purtroppo Hamsik no, che fatica, ma anche impeto, passione, cuore, si lotta su ogni pallone, Marino manda in campo Corradi al posto di Floro Flores, al minuto 82’ Hamsik, a conferma di quanto dicevamo prima, divora un gol fatto su un azione stupenda di Lavezzi, non è serata, non ne gira una giusta, maledizione !!!! Esce Datolo che ha dato tutto entra Grava, ma che Lavezzi Signori, corre, salta l’avversario, mette al centro …… ma c’è il deserto accanto a Lui, Saccani da cinque minuti di recupero, ci vorrebbe un miracolo, è sempre più Super Pocho, ma è solo, finisce zero a zero, non c’è pace per questo Napoli, soprattutto per questa gente che affolla sempre le gradinate del S. Paolo, il Napoli non riesce a concretizzare le azioni da gol create, il meglio o quasi è uscito fuori forse nel finale, quando si è passati al 4 – 3 -3, ma non è più giusto dare il meglio di se già dall’inizio visto che siamo all’inizio e non si hanno i 90’ nelle gambe? Chissà se avremo mai risposta, chissà se questa gente potrà tornare a gioire, chissà ……

Mercoledì prossimo Inter Napoli, per metà una partita proibitiva, chissà se nella sua benevola saggezza e nel suo amore infinito per questa città S. Gennaro non abbia voluto riservare qualche sorpresa al Suo popolo, perché a Milano, servirà solo un miracolo……..

 

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