LO SBARCO DEI MILLE

IL BUONGIORNO AI LETTORI AZZURRI CON L’ATTUALITA’ DI GIORNATA

Partito dalla Liguria come Giuseppe Garibaldi alla volta del Regno delle Due Sicilie, invece di fermarsi a Marsala, Manolo Gabbiadini approda a Capodichino dove ad attenderlo ci sono i “suoi” mille seguaci vestiti di azzurro e non di rosso. Tutto annunciato, tutto previsto…o quasi. Eh si perchè il “Gabbia” non si aspettava una simile accoglienza e ne è rimasto positivamente stupito e con lui sono rimasti stupiti, ma negativamente, anche quelli che avevano organizzato il suo arrivo. Nell’era dei tweet, dei post, degli instagram dove tutto si sa prima ancora che accada o che lo si possa lontanamente pensare che possa accadere, ci vuole un pizzico di “maturità” da parte di tutti. Si doveva e si poteva prevedere una simile accoglienza ed invece, come spesso capita, è il caos. Nessuno sa che fare e la cosa più semplice è…scappare verso Teano con tappa a Castelvolturno, lasciando i “mille” da soli nell’attesa di un condottiero. Ancora una volta i tifosi hanno dimostrato di non essere “maturi” o è da ben altra parte che la maturità va cercata? Pochi giorni fa stessa scena a Linate per l’arrivo di Podolski, un campione del mondo, approdato sponda nerazzurra e le forze dell’ordine, insieme alla società, hanno saputo contenere l’entusiasmo dei tifosi che hanno “assalito” lo scalo meneghino. E’ forse chiedere troppo a chi di dovere di poter organizzare uno “sbarco” già annunciato? Cosa sarebbe successo a Garibaldi se avesse tentato lo sbarco dei mille ai giorni nostri? Beh forse anche oggi si sarebbe detto che gli “italiani” non erano maturi per l’evento e si sarebbe rimandato tutto a data da destinarsi. Ai mille non resta che unirsi ai trentamila di qualche giorno fa e agli altri che riempiranno “immaturamente” il San Paolo tra una settimana per la prima battaglia dei “Gabbialdini” contro i piemontesi. Ma prima c’è la Romagna da conquistare…

Antonio Lembo

Laureato in Ingegneria Elettronica nel 1999 e Giornalista Pubblicista dal 1996 grazie all'esperienza formativa in Rotopress.

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