RIPESCAGGIO IN A O SERIE B, ECCO I PRO E CONTRO

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Mancano poche settimane alla fine dei campionati e gia si sente forte il calore degli argomenti dell’estate calcistica: calciomercato, mondiali e purtroppo,come il calcio italiano ormai ci ha abituato,fallimenti e ripescaggi. E qui a Napoli ne sappiamo certamente tanto, anche perché nelle ultime due estati le notizie sul fallimento prima (2004) e sul ripescaggio dopo (2005) hanno accompagnato quotidianamente le nostre giornate sovrapponendo spesso il pensiero per le sorti della squadra del cuore a quello per la vacanza estiva, nella speranza di un qualcosa di positivo che puntualmente, però, non è arrivato, lasciando lunghi strascichi e rancori tutt’ora vivi nell’animo dei tifosi napoletani.

L’estate è alle porte e grazie anche alla promozione in B acquisita con largo anticipo, crescono le speranze di molti tifosi di poter usufruire dei nuovi criteri di ripescaggio che prevedono per il passaggio alla categoria superiore anche il blasone della squadra, che, nella cadetteria, è sicuramente superiore a tutte le altre compagini; di riflesso però, la voglia di gran parte della tifoseria di veder conquistare dalla propria squadra la massima serie attraverso il campo di gioco e senza "eventuali" regali dal palazzo, che tante volte è stato ostile alle sorti biancoazzurre.

Tralasciando l’aspetto morale e concentrandoci sull’aspetto prettamente tecnico di un eventuale ripescaggio, bisogna dire che esistono delle differenze e dei parametri assolutamente diversi nell’allestire una squadra che debba vincere il campionato di serie B rispetto ad una che punta alla salvezza in serie A, differenze che se affrontate per tempo, possono essere colmate, ma visto che la storia ci insegna che il ripescaggio avviene sempre a pochi giorni dall’inizio del campionato il problema diventa più grosso di quello che può sembrare, anche per le ricche tasche del Patron del Napoli.

Marino sta preparando una squadra in grado di tentare l’assalto alla massima serie aggiungendo ad un ossatura già competitiva quegli elementi che garantirebbero un salto di qualità adatto ad una compagine che vuole lottare per la vittoria del campionato cadetto, con la possibilità di effettuare qualche ritocco più avanti, tali da poter garantire una maggiore solidità ed una continuità nei risultati che porterebbero sicuramente la squadra a lottare per una posizione di alta classifica e centrare quindi la promozione.

Ma la serie A senza passare per la serie B può essere veramente una cosa buona per il Napoli?

Immaginiamo per assurdo che a dieci giorni dal via del campionato arriva la notizia del ripescaggio; quali scenari si presenterebbero?

Marino sarebbe costretto in poco tempo ad assemblare una squadra in grado di fornire subito dei risultati confortanti ma difficilmente potrebbe arrivare a calciatori importanti perché in quel momento sarebbero già tutti blindati e pronti ad iniziare la stagione con le loro squadre. I rischi concreti di una stagione fallimentare ci sarebbero tutti anche perché la "piazza", pur consapevole di dover lottare per la salvezza, non accetterebbe facilmente un eventuale sconfitta o pareggio casalingo contro una diretta rivale (Siena, Reggina, Ascoli ecc…) con conseguenti malumori che si ritorcerebbero sulla squadra, creando scenari simili a quelli creati nel periodo dell’ultima retrocessione. Certo questa è la peggiore delle ipotesi e con i se e i ma i risultati non si ottengono, ed allora, visto che i ripescaggi avvengono a ridosso dell’inizio dei campionati, non sarebbe meglio affrontare un campionato da vertice in B rispetto ad uno precario di A?

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