Prossima fermata: ROMA
Riparte il calcio italiano, nella cornice vuota e deserta dello stadio San Paolo.
La Coppa Italia è un obiettivo ormai alla portata della squadra azzurra, guidata da Gennaro Gattuso.
Di fronte l’Inter di Antonio Conte, impegnata tra le ambizioni scudetto e quello che sarà il prosieguo dell’Europa League, anche se il tecnico nerazzurro ha più volte ribadito l’importanza della vittoria di questa coppa.
Partita subito vivace, da una parte e dall’altra, imprecisione di Di Lorenzo ed è subito vantaggio per la squadra ospite su un calcio d’angolo non toccato da nessuno. L’imprecisione fa da padrona per la squadra di mister Gattuso, lanci e passaggi completamente sbagliati e dozzinali, non proprio nel modo in cui i partenopei avevano abituato i tifosi nelle ultime partite. La squadra di Conte nella fase di non possesso si schiera a 5 in difesa, con Candreva e Young che scendono in copertura, concedendo pochi spazi per le iniziative offensive della squadra avversaria. Il pressing però non è eterno, soprattutto in una condizione fisica precaria e, infatti, nei primi spazi che concedono i meneghini, il Napoli punisce, poiché si assiste ad un rilancio di Ospina sulla corsa di Insigne che mette in area Mertens che appoggia dentro il gol del pareggio.
Secondo tempo che vede il Napoli con molte più energie rispetto all’Inter, che paga molto il forte pressing portato nel primo tempo. Azioni pacate e gioco molto più orientato sul giro palla, anche se l’Inter spinge molto nella metà della seconda frazione di gara. Il momento positivo dei nerazzurri si conclude quando si concludono i 90 minuti.
Finisce così 1-1, il Napoli è in finale di Coppa Italia, prossima avversaria la Juventus, ultimo ostacolo per la vittoria di un trofeo che manca da troppo tempo. Condizione fisica molto particolare, ripartire dopo mesi di inattività è durissima, quel che conta a volte però è la testa ma anche il cuore, e il Napoli ha vinto proprio grazie al suo cuore e alla sua testa, dimostrando maturità e tanta voglia di far bene.
Insomma la battaglia è stata vinta, ora bisogna vincere la guerra.