Parole, soltanto parole

Settimane intense queste ultime in casa Napoli e soprattutto per mister Sarri, finito sotto la lente di ingrandimento per una battuta in conferenza stampa non felicissima, subito dopo il pareggio al Meazza contro l’Inter, che ha fatto perdere il primato in classifica agli azzurri. Sarri non è mai stato un grande uomo di comunicazione, un grandissimo uomo di campo, ma in un’epoca di social ed internet lui è si è sempre mostrato non propenso alla comunicazione globale. Quindi se dal punto di vista tecnico ci sono pochissime critiche da fargli, c’è da dire che la mancanza di comunicazione con i mass media è una sua lacuna, ma, per dirla tutta, avallata anche dalla società che gli consente, unico tecnico in Italia, di evitare la conferenza stampa prima delle partite di campionato. Ormai solo nelle partite europee e nei post gara di campionato Sarri parla con i giornalisti per dire la sua e molto spesso capita che il suo essere un vero toscanaccio lo porti ad avere anche un linguaggio colorito a volte anche troppo. Il più delle volte il suo essere così sincero e schietto può risultare simpatico ed anticonformista in un mondo, quello pallonaro, dove la maggior parte delle interviste sono quasi standardizzate, ma succede che il mister di Figline esageri e si scenda su livelli troppo bassi per una piazza come Napoli, che pochi anni prima aveva vissuto lo charme e il savoir-faire di un personaggio carismatico come Rafa Benitez. Sarri se vuole ambire a top club europei deve migliorare in questo aspetto, perché nella nostra epoca fatta di post, tweet e parole parole parole, la comunicazione se non è tutto è sicuramente una gran parte.