NUCCIO: "PER GIOCARE A NAPOLI CI VUOLE CARATTERE"

Santino Nuccio, allenatore della Scillese ed ex azzurro, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda su Radio Stereo 5 dal lunedì al venerdì a partire dalle 19: "Insieme ai compagni alla fine degli anni ’70 vincemmo il primo vero scudetto della storia del Napoli, quello "primavera". Fu un successo che ci portò ad una gloria insperata, infatti ricordo che a quei tempi già se ne parlò tanto. Era la "primavera" di Mariolino Corso, e di tanti compagni con i quali sono rimasto in contatto e che ho ritrovato quando ci invitarono all’inaugurazione del centro di Marianella: Vincenzo e Raimondo Marino, Celestini, Di Fusco e tanti altri. Era un gruppo nato da una squadra Allievi altrettanto vincente, ma ricordo che a quei tempi era comunque difficile per un giovane passare in prima squadra perché in panchina si potevano portare al massimo tre elementi. Nonostante tutto, a 16 anni riuscii ad inserirmi in prima squadra grazie a Di Marzio. Quando però il mister fu esonerato fu tutto più difficile. Fui poi ceduto, il Napoli non mi tenne neanche in comproprietà, ma in azzurro ho fatto anche qualche presenza in Coppa Italia e in Coppa UEFA. Fra i professionisti ho collezionato quasi 500 gettoni sfiorando i 100 gol. Ero un’ala molto veloce e rapida, il fisico minuto in questo mi ha aiutato e certamente non mi ha limitato. Ho giocato anche in piazze calde come Palermo: città, come Napoli d’altronde, in cui puoi solo vincere. Il giocatore deve essere molto forte caratterialmente, pronto a prendersi i fischi come gli applausi. Ho poi intrapreso la carriera di allenatore, ma spesso per amicizia ho accettato situazioni disperate. Queste cose alla fine si pagano, anche se spero di tornare presto tra i professionisti e che il treno giusto possa passare anche per me. Un forte in bocca al lupo ai tifosi napoletani e al Napoli: fra due domeniche giocheranno contro una mia ex squadra, il Gela, ma se giocano come sanno né il Gela né nessun altro avversario può ostacolare la loro ascesa verso la B".

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