“NELLA VITTORIA I DUBBI DI AURELIO”
E’ la partita della resa dei conti, dopo la debacle di mercoledì a S. Siro contro l’Inter, partita per pochi intimi oggi al S. Paolo, partita snobbata dalla tifoseria napoletana ed hanno tutte le ragioni di questo mondo, dopo i proclami di fine estate del tipo “Non firmerei per il 6° o 5° posto” di Pier Paolo Marino, “Questa squadra darà soddisfazioni” Roberto Donadoni, i tifosi si aspettavano un altro Napoli, di vertice possibilmente, non a lottare nei bassifondi della classifica, terz’ultimo e con figuracce inanellate una dietro l’altra.
Tira una brutta aria, la tifoseria è amareggiata per l’immobilismo della società, dichiarazioni di rabbia del Presidente, poi calma piatta, c’è disorientamento tra la tifoseria azzurra, vorrebbero a giusta ragione, decisioni drastiche senza aspettare e sprecare altro tempo, i maggiori imputati sono Marino e Donadoni, che in realtà mostrano una sicurezza disarmante, allora la gente si chiede, cosa c’è dietro che De Laurentiis non riesce ad allontanare Marino, il maggiore imputato di questo ennesimo fallimento e il confusionario Donadoni che si è arreso e accontentato dei giocatori comprati dalla società e a Lui non graditi?
Vi anticipiamo che ci sarà contestazione, i pochi intimi e irriducibili faranno sentire la loro voce, a differenza della società che è muta, obbligando anche i giocatori nel turnover ciarliero con la stampa e tifosi.“Potessi tornare in dietro, non rifarei la stessa scelta tecnica” ha dichiarato il Presidente, non risparmiando critiche anche a Marino, così va a incominciare Napoli – Siena diretta dal Sig. Paolo Valeri di Roma.
Entra in campo Donadoni e giù una bordata di fischi accompagna il suo passo verso la panchina, applausi scroscianti per Emanuele Calaiò, l’arciere di fuoco mai dimenticato dai tifosi, passano i primi sette minuti ed incominciano a venire giù dalle gradinate i primi fischi, partita alla camomilla, fitta la rete dei passaggi del Siena, il Napoli incapace di impostare la benché minima azione decente, lancio lungo e pedalare, ci ricorda qualcuno, quel qualcuno che ora vive una esperienza felice con il suo Hijduk di Spalato, Eddy Reja.Al 15° il Siena con una azione fluidificante sfiora il gol, apriti cielo, giù fischi impietosi, il Napoli non c’è, il Siena fa capire che quando vuole può infierire, però Donadoni ha detto che non bisogna impazzire di smania e cercare il risultato subito …….. Mah!!
Signori, hanno paura, la palla tra i piedi scotta, scattano di nuovo i fischi e lì lancio lungo a cercare la fortuna, No, così non va, essere trattati da sciocchi non fa piacere a nessuno, essere tacciati di parlare solo perché tifosi non va bene, tra l’altro i fatti dimostrano il contrario, quindi perché continuare su questa strada se solo dei semplici tifosi, competentissimi, dicono il contrario?Voi mi direte, ma la partita? Vi risparmio questo scempio, meglio sarebbe stato per tutti il Ragù di Mammà, al 28° azione del Siena, parte dalla propria area di rigore, saltati come birilli gli azzurri, palla in area per Maccarone e solo una uscita di De Sanctis evita il peggio, il Napoli? Non pervenuto fino al 29°.Al 30° fallo su Maggio in area di rigore, Valeri dice di no, tutto regolare, piove sul bagnato, al 36° Cannavaro impegna Curci con un colpo di testa, primo tiro in porta !!!Al 40° Datolo riceve da Hamsik, mette al centro, liscio di lavezzi e Quagliarella, in terza battuta Maggio spara a rete e deviazione di Vergassola, secondo tiro in porta dopo quaranta minuti, dopo tre minuti, Claudio Terzi si mangia il gol dell’ex e giù altri fischi, cinque minuti di recupero, per la fine di questa prima parte di supplizio, Valeri fischia la fine del Primo tempo, fischi per tutti.
Facciamo una piccola analisi prima di raccontarVi la ripresa, il Napoli ha otto Nazionali, quindi calciatori di spessore, di qualità, se rendono nelle loro compagini e nel Napoli no ci sarà qualcosa che non quadra? Quindi perché aspettare? Due sono le cose o l’allenatore non li “vede” nei loro ruoli e quindi ne snatura le posizioni inimicandosi i calciatori oppure è una squadra incompleta partorita male e assortita peggio in sede di campagna acquisti, quindi i colpevoli sono due, Donadoni e Marino, il primo per aver acquistato giocatori non da Napoli, il secondo per aver accettato passivamente di “arrangiarsi” con quello che ha passato il convento.Donadoni lascia negli spogliatoi Aronica, al suo posto Rinaudo che agirà da centrale con Cannavaro a destra e Contini a sinistra. Pare che sia un altro Napoli, questa la sentenza dei primi due minuti della ripresa, il solito Lavezzi, un ira di Dio, il più volenteroso e presente dell’undici azzurro, ma da solo spesso si predica nel deserto, ed eccolo il GOL, al 3° della ripresa, cross di Quagliarella, testa di Datolo per Hamsik che sempre di testa insacca.Al 55° pareggia il Siena, passeggia Maccarone che buggera Rinaudo e De Sanctis, Napoli – Siena 1-1, tutto da rifare per l’ossigeno e le coronarie, al 62° Quagliarella tenta di servire Lavezzi, ma il suo tiro viene intercettato con la mano da Brandao, calcio di rigore, sul pallone Hamsik, GOL, doppietta dello slovacco, che insacca dopo una respinta di Curci, Napoli – Siena 2 – 1, entra Calaiò esce Jajalo nel Siena, per Lui applausi, ma nonostante il vantaggio raggiunto Donadoni non si smentisce, fa entrare Pazienza al posto di Cigarini, il senese Giampaolo si gioca la carta del tridente, entra Reginaudo esce Ghazzal fresco di ammonizione.Siamo al minuto 88° nulla è successo, normale amministrazione, il calcio che non piace di scena al S. Paolo, Donadoni regala ad un lavezzi impegnato alla morte la standig ovation, sostituendolo con Hoffer e il Sig. Vitale di Roma, ordina quattro minuti di recupero.
Finisce la partita, si vince ma non si convince, ora la palla passa a De Laurentiis, a fine partita non era certo soddisfatto, magari assorto nei suoi dubbi avrà, giustamente, pensato che non si affronterà sempre il Siena, che nonostante la sconfitta è una signora squadra, allora Aurelio dovrà per forza di cose tirare le somme, Napoli spera!!! A Te Aurelio.