NAPOLI, che spreco! L’ Inter pareggia e ringrazia

Avanti di due reti dopo aver giocato benissimo per tutto il primo tempo e per parte della ripresa, gli azzurri si fermano consentendo alla Beneamata di riemergere e trovare un punto ormai inatteso. Successo buttato: Roma ancora a -4, e Lazio e Fiorentina sono lì …

NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Strinic; Inler, David Lopez; Callejon (88′ Mesto), Hamsik (80′ Gabbiadini), Mertens (73′ De Guzman); Higuain (Rafael, Colombo, Jorginho, Zuniga, Ghoulam, Duvan Zapata). All. Benitez

INTER (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Ranocchia, Juan Jesus (84′ Puscas), D’Ambrosio; Brozovic (64′ Hernanes), Medel, Guarin; Shaqiri; Palacio, Icardi (Carrizo, Andreolli, Kovacic, Podolski, Campagnaro, Vidic, Kuzmanovic, Obi, Dodò, Felipe). All. Mancini

Arbitro: Rocchi (Firenze)
Guardalinee: Costanzo (Orvieto) – Meli (Parma)
Arbitri addizionali: Gervasoni (Mantova) – Cervellera (Taranto)
IV uomo: Petrella (Termoli)

Marcatori: 51′ Hamsik (N), 63′ Higuain (N), 72′ Palacio (I), 87′ rigore Icardi (I).
Ammoniti: Juan Jesus (I) al 1′, Mertens (N) al 16′, Brozovic (I) al 37′, Henrique (N) al 49′.
Espulsi: Henrique all’86’.
Recupero: 1′ pt, 3’st.
Angoli: 5-4 per l’Inter.

Così non va, Napoli! Non esiste affatto gettare via la grande, ed ennesima, occasione di approfittare di un altro passo falso della Roma, e tenere a bada Lazio e Fiorentina, battendo un Inter per nulla irresistibile. Un avversario poco reattivo nella prima frazione, ma audace nel crederci negli ultimi minuti, già sotto di due reti e tuttavia corroborato dai cambi indovinati da Roberto Mancini, i quali hanno conferito un aspetto offensivo, benché sbilanciato, alla Beneamata. E il Ciuccio? Troppo convinto di aver portato a casa la posta. Ingenuo nel sedersi sul 2-0 e nel dare spazi ai nerazzurri. Distratto, tanto per cambiare, in difesa, ove ha mostrato il peggio di sé. Bello in Coppa, brutto in campionato: questo è il Napoli degli ultimi tempi. Per Benitez tante gatte da pelare. E occorre pure ammettere che forse, nell’incapacità di non chiudere il match, forse c’è un pochino anche la sua mano. Al di là dell’alibi della pesante assenza di Gargano.
QUANTI SPRECHI! – Prima che inizino le ostilità sorprende tra le fila azzurre l’assenza di Gabbiadini: Don Rafé gli preferisce Mertens e Callejon, con Hamsik mezzapunta centrale, alle spalle di Higuain. Al posto dei malconci Gargano e Maggio ci sono Inler ed Henrique, dal 1′ torna Strinic, in porta ormai fisso Andujar. Sul fronte opposto il Mancio si affida a Shaqiri sulla trequarti, alle spalle di Palacio e di un Icardi presente dopo le paure settimanali. Non c’è Kovavic, dunque, mentre Guarin e Brozovic circondano Medel in mediana. Sulla fascia sinistra riecco D’Ambrosio, con Santon a destra e il tandem centrale Juan Jesus-Ranocchia. Comincia così un match interpretato nella giusta maniera dal Napoli e in quella sbagliata dall’Inter. Gli azzurri aggrediscono molto bene i loro avversari, sia quando questi attaccano che nel momento in cui provano a impostare l’azione, e costruiscono trame offensive pericolose che li portano a tirare in porta fin da subito. Prima con Mertens di testa (5′) su traversone di Strinic: fuori di poco. Poi con Higuain (7′) il quale mette a dura prova i riflessi di Handanovic con un destro dai quindici metri. Nel mezzo l’escursione fuori porta di Andujar a fermare lo scatto di Palacio, imbeccato centralmente da Shaqiri tra una difesa partenopea ferma. La Beneamata non si limita ad agire di rimessa, cercando di manovrare in maniera ragionata, ma in tal modo scopre praterie al Ciuccio. Tipo quella che al 14′ mette in condizione il Pipita di entrare in area e spedire fuori di destro da posizione defilata. Un minuto dopo è Hamsik a sparare a rete con lo stesso piede: Handanovic salva con qualche affanno. Sei giri di lancette e il portiere sloveno si ripete ancora su Higuain, ben suggerito da Mertens: bella l’idea-scavetto dell’argentino, il portiere interista smanaccia appena in tempo. I ragazzi di Mancini possono contare sulle sortite degli esterni, sulle folate da dietro di Guarin e sui continui movimenti senza palla di Shaqiri: non molto per impensierire i chicos di Benitez. Difesa e mediana milanesi (la prima soprattutto) si dispongono in maniera larga, sicché per i padroni di casa non è difficile costruire azioni offensive pericolose. Ma il festival degli sprechi continua, e tocca l’acme allorquando al 31′ Higuain manda alle stelle a porta vuota, con Handanovic superato, su traversone preciso di Mertens. E al 38′ ci mette ancora le manone Handanovic su un altro shoot del Pipita, potente ma centrale. E in numerose occasioni gli azzurri fanno la voce grossa in fase offensiva, senza però concretizzare un po’ perché cincischiano e un po’ per le puntuali chiusure difensive degli interisti. Lo 0-0 con cui si chiude la prima frazione non rende giustizia al film del primo tempo, giocato decisamente meglio dal Napoli dinanzi a un’Inter poco reattiva dietro e un pochino anche al centro. E affidatasi a tentativi estemporanei dal limite (Brozovic al 23′: a lato), o ad assoli, come quello di Shaqiri che slalomeggia tra gli azzurri immobili e tira in bocca ad Andujar (41′). Brividi zero per i tifosi.

E SUICIDIO FU … – Le occasioni per fare attaccare e fare male non mancano ai napoletani nemmeno in avvio di ripresa, specie perché pare che l’Inter voglia premere sull’acceleratore e a quel punto distendersi in contropiede diventa quasi automatico per chi scende dal lato opposto. Ed è proprio su una ripartenza che al 51′ Callejon ricama un bell’appoggio per Mertens, il brasiliano crossa e Hamsik, inseritosi finalmente bene in area, non può fallire di testa: Handanovic è battuto! La rete, meritata per un Marek più sveglio del solito, non abbatte il Biscione, rabbioso ma non meno ordinato nel cercare di rimettersi in carreggiata. Due zuccate suonano la sveglia, una di Icardi su centro di Shaqiri (53′: a lato non di molto), l’altra di D’Ambrosio su corner battuto ancora dallo svizzero (57′: alto). Hamsik spezza il break con una bordata di sinistro dal limite (60′): Handanovic si oppone. E’ il campanello d’allarme che i milanesi non colgono, poiché al 64′ è proprio lo slovacco, defilato a sinistra, a disegnare il corridoio per Higuain: Juan Jesus perde l’equilibrio, il Pipita fa due passi e scarica un siluro a giro che fulmina nuovamente il portiere nerazzurro. Sembra chiusa, ma non è così. Sotto di due reti, l’Inter ha bisogno di dinamismo per riemergere contro un Napoli su di giri. Se ne accorge Mancini: via Brovovic, dentro Hernanes. Nel momento in cui occorre stringere i denti, tuttavia, i partenopei commettono l’errore di arretrare il baricentro, concedendo quindi campo all’Inter. Che, dai e dai, riapre la contesa al 72′, complice l’immobilismo di una retroguardia poco concentrata a marcare Palacio sul rimpallo che favorisce il Trenza dopo una serie di rimpalli: destro secco con Andujar a terra, Koulibaly non riesce a ribattere. Benitez cerca di correre ai ripari, facendo ricorso alla maggior freschezza di De Guzman e Gabbiadini in luogo di Mertens e Hamsik. Cambi ritardati, fors’anche in vista dell’impegno europeo con la Dinamo. Intanto l’Inter vuole il pari, e il Mancio mette mano a una mossa suicida: fuori Juasn Jesus, dentro Puscas e tutti all’attacco. Poco prima Hernanes aveva provato a sorprendere Andujar su punizione, senza successo. Ma è destino che l’harakiri del Napoli debba realizzarsi, puntuale, a quattro minuti dal gong: Guarin indovina la corsia preferenziale per Palacio affondando la lama nel burro, Henrique può fermarlo solo fallosamente e in maniera ingenua: rigore netto ed espulsione per l’ex Palmeiras, già ammonito in precedenza. Icardi si concede il cucchiaio, Andujar nulla può. Il suicidio è compiuto, altri due punti buttati per un Napoli che nei minuti conclusivi, peraltro in inferiorità numerica, si butti all’arma bianca inutilmente. Nemmeno Gabbiadini su punizione inquadra la porta. Una vittoria buttata alle ortiche contro un avversario ormai seduto, incredulo di poter raggiungere il pari insperato. Due punti persi che pesano, e molto. E le preoccupazioni in vista del finale di stagione aumentano …

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