NAPOLI OTTANTESIMO MINUTO, IL FOTOFINISH E’ IL MIO MESTIERE
Ottanta minuti di incertezza. La partita si trascina verso uno scialbo pareggio. Sebbene in campo ci sia spesso una sola squadra, quella di azzurro vestita, nessuna delle due formazioni riesce a sbloccare un risultato inchiodato sulla X. Poi all'improvviso, il lampo. Napoli in vantaggio all' 80', è accaduto diverse volte in questo campionato, un'ora e venti minuti di sofferenza per poi dare l'accelerata decisiva, che il più delle volte si rivela anche quella giusta, quella definitiva. Facciamoci caso: in in ogni gara casalinga, dopo la sosta natalizia, il Napoli ha segnato il gol del vantaggio quando mancavano soltanto dieci minuti allo scadere. In principio fu il Verona, prima esibizione del 2007 fra le mura amiche. Una partita tirata e sonnolenta, a dispetto dell'avversario di turno nettamente inferiore a livello qualitativo. Inoltre in quel caso c'era anche il pubblico a spingere più del solito, considerata la storica rivalità con i gialloblù. Eppure il risultato ad occhiali non si schiodava, dopo una partita tenuta in pugno dai ragazzi di Reja; si è dovuti arrivare al minuto 82, quando uno sciagurato intervento di un difensore scaligero su Bogliacino ha dato al Napoli il rigore trasformato da Bucchi, per l'1-0 che è stato anche il risultato finale. Sedici giorni dopo, posticipo del lunedì, il Genoa. Un big match, una partita che vale una stagione, ma fino all'ultimo le reti restano inviolate. In quel caso è Calaiò a risolvere, sempre di rigore, al 38' del secondo tempo, peccato che Leon riagguanta il pareggio allo scadere su calcio piazzato. Poi a Fuorigrotta arriva il Piacenza, altra gara-playoff, e ci vuole il provvidenziale ingresso di Sosa per regalare i 3 punti agli azzurri. Il minuto? Ottantunesimo, in pieno rush finale. E' ancora il Pampa, sette giorni dopo, a portarci in vantaggio contro l'Arezzo, 2-1 al 39' della ripresa, con la tragedia (sportiva, è chiaro) che si consuma qualche minuto dopo con l'inaspettato pareggio dei toscani, fanalino di coda della B, che riescono nell'impresa di strappare due punti alla capolista. Infine, storia recente, lo Spezia castigato all' 80' spaccato, dal regalo di Santoni a Calaiò che insacca indisturbato. E pazienza se poi Bucchi segna anche il 3-1, a suggellare l'ottima prestazione di un Napoli dilagante. Il dato statistico è quindi lampante, in casa Calaiò e soci aspettano la dirittura d'arrivo per dare la sterzata determinante, come un atleta che gestisce la maratona fino agli ultimi 100 metri per scattare poi davanti alla linea del traguardo, come un pugile che aspetta l'ultima ripresa per mettere ko l'avversario. Non è il massimo della vita, soprattutto per chi soffre di cuore e per chi vuole tutto e subito, ma è rassicurante che per tutto il resto del match il Napoli spesso tenga in pugno il gioco senza soffrire quasi mai. Certo, se i risultati sono quelli che sono, c’è ben poco da eccepire, primo o ultimo minuto che sia l’importante è che si facciano punti. Ma attenzione, perché questa tattica da stuntmen può rivelarsi un’arma a doppio taglio. È già accaduto con Genoa e Arezzo, dopo il pareggio avversario non c’erano più né le forze, né il tempo per reagire. Inoltre, ed è la cosa peggiore per chi vuole divertirsi, è vero che il Napoli gestisce i giochi, ma la partita sonnecchia, fino al boom finale, e non è del tutto ortodosso cantare la ninna nanna all’avversario per poi colpirlo quando è lì lì per addormentarsi. Bisognerà lavorarci, sia sul piano mentale che su quello tattico, perché è bello il finale col botto, purchè sia il coronamento di una partita esplosiva.