NAPOLI-LAZIO, SFIDA APERTA TRA VERI BOMBER

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Definirla una partita chiave per le sorti delle squadre in questione è alquanto eccessivo, ma Napoli contro Lazio è un confronto diretto tra due formazioni che lottano per le primissime posizioni, dove i tre punti hanno il sapore piacevole della superiorità di una rispetto all’altra. Da una parte l’ennesimo banco di prova per gli azzurri che necessitano del bottino pieno per non perdere di vista la zona più appetitosa della classifica. Dall’altra, invece, l’occasione per i capitolini che, in funzione del rafforzamento del primato, vorranno raccogliere punti importanti e non verranno certamente al San Paolo per “capitolare” così facilmente. Le premesse sono allettanti per quel che riguarda la presentazione di una sfida a viso aperto, impostata sul botta e risposta. Le motivazioni pesano da ambedue i lati e l’equilibrio iniziale può essere abolito dall’iniziativa dei due attaccanti più in vista, più sorvegliati dai rispettivi reparti arretrati. Azzurri contro biancocelesti è anche Cavani contro Klose. Confronto tra veri bomber, tra chi alla fine può risultare decisivo per l’economia del match.

Il matador ritorna nella sua arena – Se si guarda il rendimento dell’attaccante uruguaiano saltano subito all’occhio due dati che non hanno rispettato sinora le attese dopo l’ottima stagione passata: i gol all’attivo e i ripiegamenti difensivi. Le realizzazioni a valanga hanno lasciato il posto all’enorme, a tratti anche abnorme, sacrificio tattico volto al raddoppio e all’ulteriore sostegno nel recupero della palla. Tale funzione a lui non connaturale gli sta comportando un dispiego notevole di energie utili da sfruttare diversamente, per la sua vena realizzativa. Il matador ha bisogno di agire nel suo habitat naturale, di cercare il colpo mortifero nell’area di rigore. Il suo apporto è sempre esemplare, ma ora deve dimostrare di non aver perso il vizio per cui è meglio noto. I suoi goal sono troppo importanti e quale migliore occasione c’è della prossima partita per ritrovarsi e recuperare dal momentaneo deficit? Cavani ritorna nella sua arena pronta ad incitarlo dagli spalti, ma in campo i veri stimoli sono quelli che seguono l’esultanza per un timbro vincente.

L’ariete sempreverde – Miroslav Klose debutta nel nostro campionato presentandosi con il suo miglior biglietto da visita, l’inconfondibile senso del goal, e riuscendo così a confermare l’ottimo curriculum realizzativo raccolto in Bundes. Dovunque sia stato ha sempre lasciato il segno. Alla Lazio è approdato come una sorta di scommessa legata all’età da constatare solo vivendo. Il suo approccio è stato più che positivo con il centro alla prima partita contro il Milan ed è culminato con il goal vittoria nel derby contro la Roma. A furia di record sta procedendo brillantemente il suo percorso personale dimostrando di essere una piacevole sorpresa per gli estimatori del calcio, un ariete sempreverde per gli avversari e una fortuna per i biancocelesti.

Bomber dirimpettai – Di testa, di piede, di rapina, di pregevole fattura? Questo conta poco ai fini del risultato finale. Sono solo i parametri da tenere in considerazione per il confronto tra due attaccanti diversi nello stile e nei movimenti ma ugualmente determinanti quando c’è da sbloccare il risultato. Cavani è una prima punta atipica, parte a volta dall’esterno per far sentire poi il suo peso in area di rigore. Ha un buon colpo di testa che sfrutta maggiormente prendendo il tempo al marcatore di turno. Fa della velocità e della tecnica le sue armi migliori, che si sposano a perfezione con il gioco prediletto da Mazzarri. L’alternativa è costituita dal calcio di rigore, per cui la punta sceglie sempre la via della precisione chirurgica. L’uruguaiano possiede un notevole tiro, misto di potenza e precisione. Ne è la prova più evidente quello messo a segno in Napoli-Lecce dello scorso anno ed arrivato agli sgoccioli della partita in modo inaspettato. Ecco, quel Cavani serve ora al Napoli per risalire la china e raggiungere le zone abituali. Klose, a differenza del collega sudamericano, sfrutta maggiormente il suo fisico a contatto con l’avversario, l’elevazione perentoria per battere a rete la sfera colpita con potenza e precisione. Sul tiro, invece, preferisce cercare l’impatto smarcandosi in modo tempestivo ed evidenziando la dote della prima punta tipica, ovvero l’opportunismo. Ha nettamente un miglior colpo di testa, mentre risulta meno veloce e tecnico dell’uruguaiano. Il suo repertorio non prevede, inoltre, la prima scelta sui calci piazzati e di rigore, ma le occasioni fioccano chiaramente per una punta esperta e dotata di uno spiccato senso del goal come il tedesco.

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