Il mercato sta finendo: meglio una delusione vera che una gioia finta?
Mancano quindici giorni alla fine della sessione estiva di calciomercato e in casa Napoli – con il campionato alle porte – alcuni aspettano rinforzi e grandi nomi mentre altro fanno i conti con la concreta possibilità che la squadra sia quella che conosciamo, con i soli – seppur buoni – inserimenti di Manolas, Elmas e Di Lorenzo.
Tuttavia si immagina che sarebbero molte le domande che un qualsiasi tifoso del Napoli idealmente porrebbe alla dirigenza, questioni che non riguardano la sola querelle legata a James Rodriguez, ma che hanno radici profonde che concernono ruoli e figure importantissime in qualsiasi squadra di calcio.
I terzini: Hysaj e Mario Rui sono due tra i calciatori per i quali il giudizio dei tifosi è stato più severo e sono stati messi sul mercato ancor prima che questo fosse effettivamente aperto. Per l’albanese – dopo il triennio sarriano passato sotto le luci della ribalta e che non ha goduto della stessa sorte con Ancelotti- si è parlato di Atletico Madrid, Roma e di un clamoroso sbarco nella Torino bianconera per ritrovare proprio il suo maestro.
Oggi è ancora a Napoli, come Mario Rui, anche per il portoghese reo di alcuni amari errori e di atteggiamenti che manifestavano un rapporto poco sereno con l’ambiente, si era ipotizzato un veloce allontanamento da Napoli.
I due sono ancora in rosa e con l’arrivo di Di Lorenzo tra i terzini, l’idea che uno dei due – nonostante lo slancio di fiducia di parte del pubblico per Rui a Dimaro – possa ricoprire un ruolo importante in una partita decisiva non è che faccia felici molti tra i supporters azzurri.
– Il centrocampo: Allan e i suoi proverbiali polmoni d’acciaio hanno dimostrato di non reggere sulla lingua distanza e su tre competizioni, premessa la massima stima e fiducia per il brasiliano, potrà bastare davvero il solo Elmas come nuova pedina per il centrocampo azzurro?
– L’attacco: L’ultima annosa questione riguarda l’attacco.
Tutti vogliono un numero nove: tifosi, compagni e allenatore; alcuni sono stati più espliciti nelle loro dichiarazioni, altri meno, ma tutti hanno mostrato la volontà e la necessità di un attaccante di numeri, peso e sostanza. Si sogna Icardi, si parla di Llorente, si osserva ancora Milik che con il suo novantanove potrebbe essere un buon attaccante in una squadra qualunque ma una discreta alternativa in una squadra come il Napoli. È possibile giocare, convincere e vincere qualcosa di importante facendo affidamento sul solo Arek? Con la voglia e il bisogno di un bomber da trenta goal e con il campionato alle porte non è che si può pretendere troppo che il popolo aspetti.
Con un popolo che ha fame di risultati e di rivalsa non si può tergiversare troppo: del resto è meglio una brutta verità che un’illusoria bugia. Un popolo come quello napoletano sa adeguarsi ed è maestro nell’arte di “arrangiarsi”: si amerà comunque è si tiferà chiunque, basta sapere e conoscere tutta la verità.
In attesa dei prossimi sviluppi, sognando il coniglio che esca dal cilindro di uno come De Laurentiis che quando vuole sa essere un mago più degli altri.