NAPOLI – INTER: IL POTERE DELLA RABBIA

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Clamoroso in Champions. Non è un azzardo parlare con questi termini dopo quanto visto mercoledì sera ai piedi del Vesuvio. Napoli eliminato, "retrocede" in Europa League nel girone di ferro. Si potrebbe pensare, così a scatola chiusa, ad una squadra massacrata dai giganti, la piccola cenerentola che non riesce a diventare principessa, e invece non è così. In un gruppo formato da Arsenal, leader della Premier League, Borussia Dortmund vice campione d'Europa e Marsiglia costantemente presente nell'olimpo del grande calcio continentale, gli azzurri raccolgono 12 punti ed emozionano giocandosela contro tutto e tutti, condannato solo da quei maledettissimi episodi che dall'inizio della stagione condizionano troppi risultati. Eliminati con 12 punti, roba da Guinnes dei Primati. E' successo ora e forse non succederà mai più, come se in campionato si arrivasse alla retrocessione con 43 punti quando generalmente, e matematicamente, ne bastano 40 per arrivare alla salvezza. Cose da pazzi.Il ringraziamento, però, è doveroso. Gli azzurri, rispetto a tante altre qualificate con punteggi inferiori, hanno meritato rispetto arrivando addirittura a dettare la propria legge in determinati momenti, ma non è bastato per sgambettare la sfortuna. Anzi, è proprio la malasorte a sgambettare il Napoli con una traiettoria infame di Grosskreutz e una buccia di banana sotto il piede mancino di Mandanda per un goal a tre minuti dalla fine. Il San Paolo, però, non perde occasione per mostrare la propria maturità e la propria competenza ben più elevate rispetto a tanti gufi chiamati "giornalisti": applausi scroscianti, striscioni di ringraziamento, uno schiaffo a chi fino ad oggi non ha fatto altro che criticare a vanvera coniando il termine "tifoso" come non obiettivo mentre loro, i tifosi, hanno dimostrato come il pallone sia davvero di tutto, il calcio per pochissimi.

 

Inter. Mazzarri è nervoso. Nervosissimo. Lui, la prima variante di una sfida carica di retroscena mette le mani avanti, abbassa le pretese per mantener fede al suo classico giochetto: se fai risultato è miracolo, se non fai risultato era normale anche se, in  questo caso, la differenza nel monte ingaggi lo porterebbe ad essere favorito. Modulo e mentalità già ampiamente conosciuti con il 5-3-1-1 di contropiede con squadra alta e votata al lancio lungo verso gli esterni. Difesa rognosa con la fisicità di Juan Jesus e il dinamismo di Campagnaro vero pilastro del reparto; esterni che con ogni probabilità resteranno bloccati a supporto della fase passiva mentre il centrocampo sarà chiamato molto a lavoro di rottura e poco alla costruzione; in avanti Alvarez farà da pendola lasciando al solo Palacio il compito di provare a pungere.

 

Formazione (5-3-1-1) Handanovic (1); Jonathan (2), Campagnaro (14), Ranocchia (23), J. Jesus (5), Nagatomo (55); Taider (21), Cambiasso (19), Guarin (13); Alvarez (11); Palacio (8)

All. Walter Mazzarri Indisponibili. Chivu, Milito, Samuel

Ballottaggi. Taider 80% – Zanetti 20%

 

Napoli. Rafa Benitez, seconda variante del match, ha già carpito lo spirito del match. Il tecnico spagnolo, infatti, ha fatto intendere di aver già preparato il tappeto della sfida parlando di rabbia da trasformare in forza. Uno stile di gioco contro un altro totalmente opposto. Azzurri con il 4-2-3-1 di possesso palla e affondo rapido con gli esterni pronti a dare sovrapposizioni costanti in fase offensiva. Rispetto alla gara di mercoledì, solo qualche piccolo cambiamento con Reina al posto di Rafael tra i pali e Inler nuovamente dal primo minuto. Possibile staffetta tra Mertens e Pandev con a possibilità di vedere Callejon alle spalle di Higuain pronto a ruggire ancora. Occhio a Guarin e alla possibilità di vedere i neroazzurri calciare dalla distanza, meglio scommettere tutto sul possesso rallentando il gioco il più possibile portando a scoprire un avversario abbottonato e spesso distratto.

Formazione (4-2-3-1) Reina (25); Maggio (11), R. Albiol (33), Britos (5), Armero (27); Behrami (85), Inler (88); Callejon (7), Pandev (19), Insigne (24); Higuain (9)

All. Rafa Benitez

Indisponibili. Zuniga, Hamsik, Mesto

Ballottaggi. Pandev 70% – Mertens 30%; Britos 80% – Fernandez 20%

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