NAPOLI-BOLOGNA 13/1/74 (2-0)
Che bel giocatore che era Sergio Clerici ! Di lui un giorno Corrado Ferlaino disse : " E' uno dei pochi attaccanti più temuti dai difensori, per la grinta che mette in campo e per come sa difendersi fisicamente ". Ed era vero ; Anche il suo caratteristico soprannome, " El gringo ", faceva fede alla sua orgogliosa e trasparente personalità. Brasiliano di San Paolo, dove è nato il 25 maggio 1941, ma di chiare origini italiane ( i suoi avi erano lombardi ), Clerici giunse in Italia giovanissimo per vestire la maglia biancazzurra del Lecco a soli 19 anni nel 1960. Allora la squadra della Città cara ad Alessandro Manzoni faceva la spola fra A e B, e, dopo un non facile inizio, lottando sempre duramente con tutte le sue forze, Clerici cominciò a far notare sempre di più più le sue qualità di combattente mai domo, iniziando pure a prendere sempre maggiore confidenza con il gol. Su quel ramo di Lombardia resterà per ben sette stagioni poi comincerà a girovagare per l' Italia, giocando un anno a Bologna, uno a Bergamo, due a Verona con l' Hellas, due a Firenze prima di approdare finalmente a Napoli ( Ferlaino era già qualche anno che ci stava provando ) nel campionato 1973 -1974. In azzurro rimarrà sino al 1975, realizzando la bellezza di 29 gol in due stagioni ( ricordiamo che all' epoca la serie A era a 16 squadre ). Poi, nel giro degli scambi riguardante il clamoroso acquisto da parte del Napoli di Beppe Savoldi dal Bologna, il buon Sergio farà ritorno nel capoluogo emiliano disputando altre due annate, prima di appendere le scarpe al fatidico chiodo dopo aver indossato pure la maglia della Lazio, chiamato al giro d' onore della sua splendida carriera dal suo grande estimatore e connazionale Luis Vinicio. Qui lo prendiamo come simbolo della prossima gara casalinga con il Bologna. Mettendo indietro metaforicamente la macchina del tempo, arriviamo al 13 gennaio 1974, terz' ultima giornata di andata. I rossoblù felsinei erano allenato dal mitico " Petisso " Pesaola, e, nonostante non fossero più quelli dello scudetto del 1964, incutevano sempre un certo rispetto e timore in tutti gli avversari, tanto che, proprio al termine di quella stagione, si aggiudicarono la coppa Italia in una turbolenta finale contro il Palermo. Sotto un bel sole invernale, così scesero in campo le squadre : Napoli con Carmignani, Bruscolotti, Pogliana. Zurlini, Vavassori, Orlandini. Cané ( 84° Mascheroni ), Juliano, Clerici, Esposito e Troja. Il Bologna rispondeva con : Buso, Roversi, Caporale ( 80° Vieri, padre di Bobo ), Battisodo, Cresci, Gregori. Ghetti, Massimelli, Savoldi, Bulgarelli e Landini II°. In seguito oltre a Savoldi, anche Caporale vestirà la maglia azzurra fra il 1978 ed il 1980. In quel Bologna faceva le sue prime apparizioni anche il giovanissimo Eraldo Pecci ( con il Napoli nel 1985 -1986 ), che però quel giorno non scese in campo. La partita come previsto alla vigilia, seguì l' andamento classico del calcio italiano di quel tempo : squadra di casa all' attacco ed ospiti ad agire di rimessa. Agli emiliani la tattica riuscì fino al minuto 67, quando Clerici in mischia " bucò " finalmente dopo vari assalti il portiere Buso, che, non molti anni fa, si è anche seduto come allenatore sulla panchina bolognese. Passano dieci minuti, e sempre su un fallo su Clerici commesso in area, lo stesso italo – brasileiro andò a segno per il meritato 2 -0 finale a favore della " Vinicio – band ". E per una volta, anche per il grande Pesaola, la "sua " Napoli ebbe un sapore amaro come il fiele…
STATISTICHE
Sono soltanto 8 le vittorie bolognesi in quel di Napoli, anche se l' ultima è stata davvero fragorosa. Il 22 ottobre 2000 il Napoli di Zeman venne sconfitto addirittura per 5 -1 dal Bologna di Guidolin, che approfittò al meglio delle incertezze dell' allora giovane portiere Coppola. Di Signori ( 2), Wome, Cruz oltre ad un' autorete di Baldini i gol ospiti, mentre Checco Moriero realizzò il pleonastico gol della bandiera. L' ultimo match invece è finito in parità, lo scorso 17 gennaio per 1 -1, ma il pareggio per la verità fu più stretto per il Bologna che per il Napoli, che soltanto al 70° con un dubbio rigore trasformato da Cavani riuscì a pareggiare l' iniziale gol di Robert Acquafresca messo a segno al 14° del primo tempo. In tutto i pareggi nella storia sono stati 23. Ventiquattro sono invece i successi degli azzurri, l' ultimo dei quali conquistato la sera del 21 novembre 2010 con un netto 4 -1. Ispirati da un irresistibile Lavezzi, andarono a segno Maggio al 2°, Hamsik al 36° ed al 47°, ed infine Cavani al 71°, dopo il gol emiliano realizzato da Meggiorini al 67°. Dopo la sfortunata esibizione di Milano, e soprattutto dopo l' inusuale verve mostrata dalla squadra di Pioli in casa nella scorsa stagione ( che costò la qualificazione in Champions a Mazzarri e c. ), un replay stavolta sarebbe davvero alquanto gradito…