NANDO COPPOLA E LA "NOSTALGIA CANAGLIA" DEL NAPOLI

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“Numero uno” del Napoli per sei anni, è nato il 10/06/1978 ed ha esordito con la maglia azzurra in un lontano Napoli-Bari (2-2). Sì, stiamo parlando proprio di lui, Fernando Coppola, attuale portiere del Piacenza e napoletano doc.

Quanto pesa per un calciatore essere professionista anche nella vita privata?

Dovrebbe non essere un peso, perché fare il calciatore è il mestiere più bello se fatto con amore e passione. Sei acclamato dalla gente, ed è proprio l’affetto dei tifosi che ti fa sembrare irrisorio qualunque sacrificio”.

Quali sono le tue ambizioni?

“Vedi, io ha sempre cercato di giocare a buoni livelli sia in serie A che in serie B. Sto giocando con una continuità da circa tre anni, l’ambizione principale è quella di rimanere sempre a questi livelli”.

Se ti fosse data l’opportunità di tornare indietro nel tempo, cosa non rifaresti?

”Calcisticamente parlando, sicuramente rifletterei molto prima di fare la scelta di lasciare Napoli”.

 Qual è il tuo rapporto con la città di Napoli?

Io sono  napoletano, in città ci sono i miei affetti, la mia famiglia, gli amici. Per lavoro sono lontano, ma appena gli impegni calcistici me lo consentono sono sempre a Napoli. Non ti nascondo che quando cammino per le strade della città, la gente mi riconosce, mi incoraggia invitandomi a non mollare, dimostrandomi tutto l’affetto che si può riservare ad un figlio di questa città. Calcisticamente invece, non posso dirlo in quanto ho giocato poco tempo fa contro il Napoli; ma era a Piacenza, e non sono in grado di dirti che sensazione proverò al San Paolo nella partita di ritorno.  Sarà sicuramente dura per un napoletano difendere la porta, soprattutto se non è quella del Napoli.”

Hai mai sperato in una chiamata da parte della società azzurra?

”Sinceramente sì, mi sono anche proposto io sia nel primo che nel secondo anno di serie C e c’era l’opportunità di liberarmi a parametro zero. Non nascondo che dentro di me nutrivo una certa speranza, però non nascondo, da tifoso, che il Napoli ha fatto una scelta veramente felice: Gennaro Iezzo rappresenta stabilità e sicurezza nel suo ruolo, ed io, contemporaneamente, ho trovato continuità in quel di Ascoli”.

Come va la tua nuova avventura calcistica?

Guarda, dopo quel maledetto Napoli-Bologna c’è stata una impennata positiva per me: Bologna, Ascoli e Reggina, sono state tappe importanti, ed il culmine l’ho raggiunto ad Ascoli con la piena fiducia della società e del mister Giampaolo. Poi è arrivato il contratto con il Milan, società a cui appartengo adesso, ma ho scelto Piacenza perché ho voglia di giocare e non di rimanere in panchina. La categoria è importante fino ad un certo punto, me se scendi in campo per dare tutto chi se la ricorda più… A Piacenza ho trovato un ambiente tranquillo, ci sono dei ragazzi eccezionali, pronti a darti un consiglio, una mano, a sostenerti, è poi mister Inchini è una persona molto preparata e meticolosa. Insomma, vivo veramente in un’ oasi felice per qualunque calciatore”.

Secondo te chi andrà in serie A?

Vedi, non lo scopro certo io che la serie B è un campionato molto difficile. Questo è un torneo che emetterà i suoi verdetti a poche giornate dalla fine, è stato quasi sempre così, e credo che Napoli , Juve, Bologna, Brescia, Genoa e perché no anche il mio Piacenza sono le candidate alla massima serie”.

Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi del Napoli?

”Loro sono stati sempre importanti e in alcuni casi fondamentali per la squadra. A loro dico di stare sempre vicino alla squadra, fino all’ultimo minuto dell’ultima partita di campionato, senza creare tensioni, perché la strada per raggiungere un obiettivo importante è sempre lunga. State vicini a squadra e società, creando quella fusione che vi ha sempre contraddistinto”. 

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