MILAN-NAPOLI 15/05/78(0-1)

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Gianni Di Marzio, partenopeo d.o.c.di Mergellina, ebbe la grande " chanche " di allenare il suo Napoli nella stagione 1977 -1978, dopo che era stato il " secondo " di Luis Vinicio in serie C con l' Internapoli alla fine degli anni '60. Il destino vorrà che proprio il suo antico maestro lo sostituirà sulla panchina azzurra dopo appena due partite del campionato seguente ( 1978 -1979 ). L' Ing. Ferlaino addurrà i motivi del suo gesto ( che all' epoca ebbe del clamoroso ) a non meglio specificate ragioni di carattere " ambientale ", non legate ai risultati. Difatti, nella sua breve avventura al S. Paolo, Di Marzio conquistò il 6° posto ( con relativo piazzamento in coppa Uefa ), ed in più la squadra fu anche finalista sfortunata contro l' Inter in coppa Italia. Per Di Marzio ( padre di Gianluca, giornalista di Sky ) che pure altrove si prese le sue belle soddisfazioni da tecnico, quella esperienza resterà il suo grande rimpianto, lui che da napoletano sognava di essere il primo a condurre allo scudetto gli azzurri. Crediamo di non sbagliare che il suo ricordo più lieto nel suo breve tracciato alla corte di Ferlaino, sia rappresentato dalla vittoria colta a Milano sponda rossonera, in un freddo pomeriggio del 15 gennaio 1978, dopo che erano passati ben 15 anni dall'ultimo successo datato 1963 ( 1 -0 gol di Corelli ). E pure in quella occasione, gli azzurri ebbero la meglio con il medesimo punteggio, grazie ad un rigore di Savoldi. Ma andiamo per ordine. Il Milan era quello targato Nils Liedholm, grande giocatore ma forse ancor più grande allenatore svedese, scomparso qualche anno fa, che l' anno dopo vincerà lo scudetto della sospirata " stella " del 10°titolo. Ma pure nel corso di quel campionato, il Milan restò per lungo tempo in testa, ponendo le basi per il successo del campionato seguente. Quindi, alla vigilia del match con Bruscolotti e c., in pochi si attendevano il crollo della " Rivera – band ". Sul campo però, le cose si svolsero ben diversamente. Agli ordini del pacioso arbitro Serafino di Roma, così si schierarono le squadre : Milan con Albertosi, Collovati e Maldera. Morini, Bet e Turone ( 46° Boldini ). Tosetto, Capello, Calloni, Rivera e Buriani. Di Marzio rispose con : Mattolini, Bruscolotti e La Palma. Valente ( 42° Massa ), Ferrario e Stanzione. Vinazzani, Juliano, Savoldi, Restelli e Capone. Sugli spalti di San Siro ( era ancora quello bellissimo a due anelli ) presenti 53.000 spettatori circa. Pronti via, ed il Milan carica a testa bassa, rendendosi però scarsamente pericoloso in attacco, oltre ad esporsi ai pericolosi contropiedi avversari, impareggiabilmente guidati dal " folletto " Capone. Solo al 7° Mattolini è costretto a superarsi su Calloni, magistralmente smarcato al tiro da Gianni Rivera. Ad inizio ripresa il gol vincente : Restelli lancia Capone in area, ma il salernitano non può concludere a rete perchè strattonato da Giorgio Morini. Il conseguente rigore di Savoldi va a segno con il brivido, visto che la sfera schizza prima sulla traversa e poi conclude la sua corsa in fondo al sacco. La reazione rossonera non ebbe esito, ed anzi furono ancora gli azzurri a sfiorare il raddoppio, sempre con lo scatenato Capone. Ed alla fine fu grande festa per i tanti tifosi emigrati nel profondo nord…

Il bilancio azzurro parla di 11 vittorie, 21 pareggi e 31 sconfitte, l' ultima quella assai discussa per l' operato dell' arbitro Rocchi nel " monday night " dello scorso 28 febbraio 2011, terminato 3 -0 per il Milan. Il pari non esce dal 21 marzo 2010 ( 13° Campagnaro ed al 25° Inzaghi ), mentre è dai tempi di Diego che il Napoli non torna a casa con il bottino pieno. In quel ormai lontano 25 aprile 1986 il match terminò 2 -1, grazie ai gol di Giordano e Maradona nel 1° tempo, a cui solo parzialmente rispose il povero Agostino Di Bartolomei. Da allora sono passati 26 anni, ed anche adesso si giocherà di pomeriggio…
 
 
                

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