MERCATO LOW-COST: SOGNI DI GLORIA DURI DA REALIZZARE
L'entusiasmo da secondo posto natalizia non sembra aver contagiato il presidente De Laurentiis, conscio del valore della squadra e deciso più che mai a non rivoluzionarla. Un acquisto, quel famoso difensore mancino che a Napoli aspettano ormai da sei mesi. I nomi che circolano non animano la piazza, anzi fanno riflettere sulle reali intenzioni ed obiettivi di fine anno. Prendere un Britos oppure un giovane di belle speranze significherebbe porre fine a manie di grandezza, un pò come buttare acqua sul fuoco che arde della passione azzurra. Ed il presidente, nel ruolo di pompiere, ha fin dalla conferenza stampa di presentazione dell'ultimo cinepanettone messo in chiaro le sue strategie di mercato. Meno di un mese fa il d.g. Fassone aveva promesso di investire a gennaio molto dell'utile in cassa, ad oggi quelle parole appaiono come frasi di circostanza, dette ad hoc per riscaldare l'ambiente. Ma la realtà, signori, è ben diversa dall'immaginazione, dalle promesse non mantenute, dai sogni ad occhi aperti. Lo scorso anno il mercato di riparazione si concluse con l'acquisto di Dossena dal Liverpool, il primo colpo dell'era Bigon. Lo stesso Bigon, oggi e per un mese, sarà la persona in cui confiderà il popolo napoletano per migliorare una rosa forse troppo corta.
L'arrivo di Sosa in estate non ha dato certo i risultati sperati. Quello che poteva essere il sostituto di Lavezzi, per tecnica e fantasia, si è dimostrato fin troppo lento e macchinoso ed all'ombra del Vesuvio non ha mai brillato. Le stesse parole del Pocho ad inizio stagione sul suo arrivo avevano fatto ben sperare, ma il campo ha fin qui evidenziato poco e nulla. Il rientro di Lucarelli in gruppo potrebbe essere un buon segnale per ampliare il turn over in attacco, considerando anche il prossimo avvio della Coppa Italia. Ma il bomber livornese dovrà essere dosato da mister Mazzarri sia perchè 35enne, sia per la gravità del suo infortunio. Quindi prima di un paio di mesi di certo non potrà essere al top. Al rientro però già si testeranno le reali ambizioni della squadra con la micidiale sequenza Inter, Juventus, Fiorentina che di sicuro sarà decisiva per il morale e la classifica.
L'altra grana da risolvere è quella legata a Blasi. Il procuratore Lippi poche settimane fa ha dichiarato che il suo assistito non ha mai chiesto di andare via, ma il malumore del centrocampista è evidente. L'arrivo di Yebda in estate lo ha declassato nelle gerarchie di Mazzarri e quelle poche volte che è stato chiamato in causa non ha certo brillato. La probabile partenza però dovrebbe essere sanata dall'arrivo di un nuovo centrocampista. Nonostante sempre più insistentemente si parli di un arrivo a giugno di Inler dall'Udinese, questo Napoli necessita ora di un rinforzo. A quanto pare però la strategia del club sarebbe quella di trattenere fino a giugno Blasi, anche contro voglia, per poi investire una somma più cospicua nel mercato estivo. L'idea sarebbe anche condivisibile, ma un eventuale inforunio, scongiuri permettendo, di Gargano, Pazienza o Yebda, lascerebbe a Mazzarri poche possibilità di scelta sulla formazione da mandare in campo.La panchina corta potrebbe essere quindi il nemico numero uno di questo Napoli, fin qui già graziato dagli infortuni. Mentre intanto le grandi della Serie A si dividono i vari Kakà e Cassano, il giocattolo voluto da De Laurentiis sembra non avere più la forza di investire, neanche in chiave prospettica per il futuro. Giugno è troppo lontano, presidente. Ci pensi due volte prima di abbandonare le speranze da secondo posto!