MAZZARRI: “STIAMO DIVENTANDO MATURI”. CANNAVARO: “SEMBRAVA DI STARE AL SAN PAOLO!”. DE SANCTIS: “DOVEVAMO CHIUDERLA PRIMA”. DONADONI: “PUNITI DAGLI EPISODI”
Il match point del ‘Tardini’ non poteva essere sprecato. E così è stato. La Juve si blocca, la Lazio cade e il Napoli risponde alla grandissima superando il Parma per 2-1. Nella prima frazione i padroni di casa si giocano la partita senza alcun timore reverenziale; attaccano insistentemente e chiudono ogni spazio agli azzurri, bloccati a centrocampo e con le punte guardate a vista dai difensori avversari. Poi, i nostri crescono lentamente e al 20’ mettono il naso avanti: chirurgico e preciso l’invito di Dzemaili per Hamsik, fredda l’esecuzione dello slovacco che anticipa d’istinto l’intervento di Mirante e lo batte in scivolata. In seguito, però, il Napoli si siede un pochino sugli allori, permettendo così al Parma di rifarsi sotto e di sfiorare il pari in più d’un’occasione: ci si mettono De Sanctis e Cannavaro a negare la gioia alla squadra di Donadoni, la quale, peraltro, rischia in tre occasioni di subire la seconda rete, ma si salva dacché Mirante si oppone a Campagnaro e Dzemaili, e Cavani sbaglia mira su un bel traversone di Hamsik. Nella ripresa i partenopei commettono l’errore di considerare chiusa la contesa e si chiudono dietro più del consentito, sebbene il Parma non crei grossi pericoli a Morgan; i parmensi, tuttavia, trovano la Fortuna alleata, quando al 75’ Sansone sfonda a sinistra, mette in mezzo per Amauri e trova la sventurata deviazione di Cannavaro che beffa l’estremo difensore. Sembra finita, ma il Napoli ha Insigne e Cavani: del frattese l’assist per il Matador che infila Mirante dopo averlo scartato (18° centro, sempre più capocannoniere), mettendo la firma su un successo che consolida la posizione in zona Champions. E, con la Signora a -3, autorizza almeno a sognare, anche se per il massimo obiettivo i bianconeri restano superfavoriti.
Raggiante Paolo Cannavaro, al ritorno dopo il mese di stop per l’ingiusta squalifica. Ecco le parole del capitano al fischio finale: “Oggi era una partita difficilissima, il Parma era un avversario duro, in grado di fare di più rispetto a quanto realizzato oggi, e ha mostrato tutta la sua forza. Siamo stati ingenui a non chiudere la partita, ma siamo riusciti a vincere grazie a un’ottima prova di carattere. I tifosi ci sono stati di grande aiuto, sembrava di stare al San Paolo. Campionato aperto? Questo torneo non è mai stato chiuso; ci sono ancora tante partite da giocare, l’importante è restare lì”.
Soddisfatto anche Morgan De Sanctis, il quale però ha parlato anche del vergognoso dopopartita che avrà caratterizzato Juventus-Genoa, e ha altresì affrontato il tema della questione riguardante il suo contratto: “C’è una cosa da sottolineare: se avessimo segnato prima, avremmo affrontato un’altra partita sul 2-0 con meno sofferenze. Complessivamente però, alla luce del fatto che il Parma sul suo campo era imbattuto, gioca bene e ha una buona forma fisica, abbiamo giocato davvero un’ottima partita, specie in fase difensiva, con Paolo al ritorno dopo tanto tempo. Bellissima prestazione, dunque, con una vittoria agguantata alla fine che ci fa piacere, una vittoria importante, specie se consideriamo la difficoltà dell’impegno odierno. E’ stata una giornata importante, dacché noi abbiamo vinto, le altre no. L’asticella del Napoli? Quest’anno non ho mai parlato fintanto che il mio contratto non fosse risolto; ora però tutto è definito, quindi posso dire che quest’anno il Napoli, dati gli altri organici, deve tentare l’obiettivo-Champions. Tuttavia, adesso, alla 22^ giornata, non dobbiamo tirarci indietro dagli obiettivi: prima la Champions, poi vedremo dove saremo e capiremo che tipo di rush finale affrontare. La vergogna della Juventus? La Signora fa un’arma della pressione, e quest’ultima non può preoccuparla in vista dei suoi obiettivi, però con quei discorsi, con la parola ‘vergogna’ da affibbiare a quanto successo in campo e fuori, nelle dichiarazioni dei dirigenti (ad esempio, relativamente alla provenienza arbitri), il prosieguo della stagione non può essere sereno. A Pechino sono stato uno dei pochi a non essere ammonito, credo che le istituzioni debbano dare a tutti la possibilità di svolgere il lavoro bene: giocatori, arbitri, anche voi giornalisti. Io in mezzo al campo non sono mai tranquillo, però è al fischio finale che si vede la differenza: dall’inizio alla fine siamo in mezzo al campo, tesi e attenti a interpretare ogni situazione. Quanto visto ieri a fine gara non è stato edificante: le reazioni e lo sproloquio sono stati inqualificabili, in campo e fuori. Il contratto? Questo discorso verrà affrontato più avanti, però, se a 36 anni mi viene proposto un contratto vuol dire che il Napoli ha avuto bisogno di me; e d’altro canto anche io sono voluto rimanere, perché a Napoli ho trovato le giuste condizioni per proseguire la mia carriera”.
Contento, ovviamente, anche Walter Mazzarri per la vittoria ottenuta. Ecco le sensazioni del mister: “Vittoria del gruppo? Sono i numeri a certificarlo, dall’alto dei 15 punti in più ottenuti rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo offerto un’ottima prestazione, stiamo diventando una squadra matura. Oggi, però, non avevamo iniziato bene, e non siamo stati brillanti nemmeno nella ripresa; per certi momenti ho anche pensato al peggio, anche perché Donadoni ha inserito molti elementi offensivi. Il Parma è una squadra forte, ci ha messo in difficoltà, il che spiega come mai finora non avesse mai perso tra le mura amiche. Avremmo dovuto chiudere la gara prima, ma non siamo riusciti a sfruttare le tante occasioni avute a disposizione. Siamo calati e abbiamo sofferto più del dovuto, evidentemente non siamo ancora bravi a gestire le partite. Tuttavia, siamo riusciti a cavarcela, grazie anche ai cambi: in questo momento ho la sensazione di avere, finalmente, maggiori soluzioni nei doppi ruoli, segno che la qualità della rosa è migliorata. Non c’erano Maggio e Behrami, ma Mesto e Dzemaili hanno fatto bene. Ci siamo ripresi nel finale, e se abbiamo vinto non credo sia stato solo perché io sia passato dalla difesa a 3 a quella a 4. Pandev? Il suo ruolo è quello di servire assist a Cavani, e in ciò Goran è abilissimo, come Hamsik del resto; mi sono piaciuti, anche se sottolineo la buona prova di Insigne. Una giornata di scarsa lucidità può capitare a tutti, anche a Cavani. Le parole di Marotta? Non parlo più di arbitri. L’ho promesso dopo Pechino e mantengo la parola data. Preferisco parlare di calcio, di gioco, delle nostre prestazioni, ma di arbitri non parlerò più, se non a fine campionato, qualora ce ne fosse la necessità. Obiettivi finali? Cercheremo di fare più punti possibili, poi si vedrà. Con il Catania non sarà facile. Calaiò e Radosevic? Per quel che riguarda l’attaccante, mi serviva un giocatore con caratteristiche diverse da Vargas che è stato ceduto in prestito, quanto a Radosevic mi hanno detto che farà spola tra Prima squadra e Primavera, poi vedrò se farlo giocare o meno”.
Scoraggiato Roberto Donadoni, che a un certo punto sembrava sicuro di essere riuscito a strappare un punto importante: “Gli episodi arbitrali non li commento, preferisco parlare d’altro. Ce la siamo giocati per tutta la partita, la sconfitta ci penalizza alla luce della mole di gioco da noi prodotta, tant’è vero che sull’1-1 Amauri ha mancato la rete del vantaggio. Siamo stati ingenui in occasione dei goal subìti, ove abbiamo letto male due inserimenti semplici da interpetare: nel primo Rosi si è perso Hamsik, nel secondo tutta la difesa si è dimenticata di Cavani, forse credevano che il Matador fosse in offside. Tali errori ci stanno, ma non te li puoi concedere con due campioni bravi a inserirsi, incapaci di sbagliare. Non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi, sono comunque contento per la prestazione, ho visto una squadra con grande voglia di vincere, abbiamo concesso poco al Napoli, tranne che nelle ripartenze. Come sono gli azzurri e la Juventus? Due squadre che giocano in maniera diversa, con giocatori diversi e con armi diverse da sfruttare. Sapevamo che i partenopei prediligono le ripartenze, e alla fine ci hanno castigato con quelle”.
Generalmente caustico nei confronti del Napoli, mantiene invece un low profile e si mostra calmo l’amministratore delegato dei parmensi, Pietro Leonardi: “Faccio complimenti ai nostri giocatori, abbiamo giocato una bella partita a viso aperto, anche se va aggiunto che il Parma meritava il pari per l’abnegazione, il sacrificio e per quanto mostrato nel secondo tempo. Gli episodi l’hanno fatta da padrone: un campione trova la palla e la mette lì. Il Napoli? E’ una gruppo costruito per vincere, la società partenopea ha compiuto investimenti importanti; ripeto, oggi gli episodi sono stati sfortunati per noi, differentemente da quel ch’è successo nelle altre partite. Meritavamo di più. Gi arbitri? Di casi di cui parlare ce ne sarebbero, ma preferisco evitare: ieri a Torino sembrava il circo Medrano, dobbiamo smetterla di parlare di arbitri! Diamo un messaggio diverso, cerchiamo una via alternativa e smettiamola di parlare nel dopopartita, altrimenti poi si torna agli episodi di tanti anni fa, e si tratta di un’abitudine praticata spesso anche dal Napoli lo fa. Rocchi è andato bene, l’assistente ha indovinato in maniera perfetta i casi cruciali. Però, ripeto, non commento oltre, non voglio creare polemiche. Fernandez al Parma? No, con tutto il rispetto; vedremo come sta Santacroce, siamo contenti della rosa che abbiamo”