L’UDINESE PAREGGIA IN RIMONTA E SI MANGIA LE MANI, PER IL NAPOLI E’ CRISI NERA

Napoli(3-5-2): Navarro, Cannavaro, Rinaudo, Contini, Maggio (dal 67' Zalayeta), Blasi, Gargano, Hamsik, Vitale, Lavezzi, Denis. A disp. Sepe, Aronica, Santacroce, Bogliacino, Pazienza, Pià, Zalayeta. All. Reja

Udinese(4-4-2): Handanovic, Ferronetti (dal 72' Pasquale), Coda, Zapata, Lukovic, Isla, D'Agostino, Inler, Asamoah, Quagliarella (dall'84' Floro Flores), Di Natale (dal 65' Sanchez). A disp. Belardi, Felipe, Pasquale, Obodo, Pepe, Floro Flores, Sanchez. All. Marino. 

Arbitro: Gervasoni di Mantova

Marcatori: al 23' Lavezzi, al 26' Hamsik, al 30' rig. Di Natale, al 45' Quagliarella

Note: ammoniti Quagliarella Lukovic Ferronetti

Recupero: 1' pt   3' st

Finisce 2-2 ed al Napoli sta bene così. Già, nonostante il doppio vantaggio, non sono gli azzurri a doversi mangiare le mani al termine dell'incontro, ma i bianconeri friuliani, e non solo per la clamorosa palla gol letteralmente divorata da Pasquale a trenta secondi dalla fine, piuttosto per il netto dominio territoriale mostrato nel corso dell'intera partita. E' una squadra quadrata quella di Marino, brava ad occupare gli spazi ed a fare girare il pallone con una certa rapidità e precisione. Diametralmente opposto, ahinoi, il Napoli penalizzato da una forma fisica scadente che pone sotto le luci dei riflettori – è proprio il caso di dirlo- ed amplifica tutti i limiti e le lacune di questa squadra, lenta e scollegata, drammaticamente ancorata alla singola giocata per cavare qualcosa di buono. Nulla di nuovo, insomma. Il tanto sbandierato (dal tecnico)  ed atteso cambio di rotta non vi è stato, tutt'altro, poichè non essere riusciti a condurre in porto una partita incanalatsi favorevolemente, grazie al doppio vantaggio, è indice che il problema degli azzurri non è da sottovalutare. Due reti firmate dai gioiellini stranieri di casa Napoli a cui hanno risposto, dopo i tentativi a vuoto delle precedenti occasioni, i due napoletani di stanza in Friuli. Quattro reti complessive, dunque, eppure non è stata una gran partita con gli azzurri barricati in trincea, in attesa del varco giusto dove lanciare i propri velocisti, e l'Udinese intenta in un giro palla gradevole alla vista ma poco utile ai fini pratici poichè sviluppato in orizzontale. Assistiamo così a venti improduttivi minuti. Ci pensa El Tanque (23') a scrollare tutti dal torpore andando a conquistarsi un pallone a metacampo, che là davanti nemmeno a parlarne, e a trascinarlo in area con la sua tipica andatura un po' macchinosa, il resto lo fanno il piatto di Lavezzi e la maldestra deviazione di Coda. Nemmeno il tempo di riprender il fiato per i quarantamila ed il Napoli raddoppia. Quanta grazia. E' ancora un attivissimo Denis a guadagnarsi una punizione sull'out di destra (26') ben calciata (finalmente!) da Gargano sulla testa a punta del redivivo Hamsik per il colpo del 2-0. Ma non del ko. Perchè questo Napoli, in queste condizioni, non è in grado di gestire e, magari, arrotondare il bottino. Fa harakiri con Cannavaro (38') con un intervento in ritardo in area che causa il rigore magistralmente calciato da Di Natale: palla da una parte, portiere dall'altra e le streghe tornano a volteggiare sopra il San Paolo. Ci mette davvero poco la paura a trasformarsi in realtà, solamente sette minuti, proprio sul suonare della campanella. La girata volante di Quagliarella, dal limite dell'area, è un gesto tecnico di rara bellezza che il competente pubblico napoletano può solo applaudire.

Ed è anche il sigillo sull'incontro perchè la ripresa ha davvero poco da proporre, soprattutto da parte del Napoli. Le gambe non reggono e le idee sono poco chiare per pensare di creare delle reali occasioni da rete. L'Udinese, dal canto suo, è nella scomoda posizione di chi vorrebbe osare ma sa pure che talvolta bisogna accontentarsi, visto gli ultimi e magrissimi periodi. Marino accantona così l'idea, accarezzata per diversi minuti, di affidarsi al tridente mentre Reja gioca la carta della disperazione con il cambio Zalayeta- Maggio. Ci provano da fuori D'Agostino (35') e Sanchez (40') ma senza troppo convinzione. Sembra finita ed invece, sul finire, arrivano le emozioni forti, una per parte: Lavezzi (43') calcia alto da ottima posizione e Pasquale (48'), dopo aver mandato a vuoto Cannavaro, per non essere da meno, spara clamorosamente alle stelle. Finisce dunque con un pareggio che non soddisfa il Napoli e lascia l'amaro in bocca all'Udinese per la grossa occasione sprecata a un nulla dalla fine. 

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