La rivoluzione del portiere: c’era una volta il posto fisso…
Un portiere titolare inamovibile con un secondo porto a sostituirlo in caso di pura emergenza. E’ la figura del portiere vecchio stampo, con il secondo che veniva quasi messo in sordina. A cambiare mentalità nel ruolo dell’estremo difensore ci penso proprio Carlo Ancelotti con Casillas titolare in Champions e David Lopez nella Liga. Nella stagione appena conclusasi, Allegri ha di fatto alternato Buffon e Szczesny con frequente regolarità, col portiere ex Roma che ha disputato partite di grande importanza in campionato.
Insomma una vera e proprio alternanza che ha permesso di non stressare fisicamente e psicologicamente un solo portiere e di non andar mai in sofferenza se uno dei due non può scendere in campo.Due anni fa, quando Reina non riusci a scendere in campo nella gara di campionato al San Paolo con la Juventus, toccò a Rafael praticamente fermo da più di due anni, difendere la porta azzurra in una gara di estrema importanza.
Reina ha catalizzato l’attenzione su di se negli ultimi tre anni, ma con l’addio dello spagnolo c’è bisogno di due portieri affidabili. Rui Patricio è in pole per la sostituzione dello spagnolo, ma non basta per poter competere in Champions e in campionato. La Juve dopo l’addio di Buffon si è mossa subito con Perin,portiere che poteva far anche al caso del Napoli. Ancelotti è abituato a lavorare con una rosa ampia e ha saputo gestire anche due portieri di alto livello. La rivoluzione ancelottiana di puntare sull’intera rosa deve partire in primis dal portiere. Rafael è andata via per fine contratto, Sepe vorrebbe giocare con maggiore frequenza. Per il Napoli è giunta l’ora di puntare su un duo di portieri di alto livello, in modo da crerare anche una sana competizione tra loro.