JUVE ALL’ULTIMO RESPIRO
Napoli(3-5-2): Gianello, Santacroce, Cannavaro, Domizzi, Garics, Pazienza, Gargano, Hamsik (17'st Bogliacino), Savini (dal 35' st Contini), Lavezzi, Calaiò (dal 25' st Sosa). A disp. Navarro, Grava, Contini, Montervino, Bogliacino, Dalla Bona, Sosa. All. Reja
Juventus(3-4-1-2): Buffon, Grygera, Stendardo, Chiellini, Nocerino (dal 13'st Molinaro), Sissoko, Tiago, Salihamidzic (dal 13'st Iaquinta), Nedved, Del Piero, Trezeguet. A disp. Belardi, Ariaudo, Birindelli, Molinaro, Castiglia, Palladino, Iaquinta. All. Ranieri.
Arbitro: Rocchi di Firenze
Marcatori: 43' st Iaquinta
Note: ammoniti Trezeguet, Pazienza, Savini, Santacroce, Cannavaro, Lavezzi
Recupero: 2' pt 3' st
Attrazione fatale. E' sempre stato così tra la Vecchia Signora e gli Azzurri. Quando non si vedono si cercano e, quando poi si incontrano, se le danno di santa ragione. Uno strano rapporto il loro. Un' attrazione- repulsione che ha radici lontane nel tempo, un sentimento che è cresciuto cibandosi di una serie infinita di episodi. Non può essere una gara come le altre, dunque. Non lo è stata nemmeno nel periodo di disgrazia del calcio a Napoli perchè una tale rivalità non conosce flessioni, non è la forza la discriminante, ma la storia. E la storia è cambiata. Il ciuccio ragliante ha lasciato spazio ad uno scugnizzo giovane e vigoroso al cospetto di una Vecchia Signora sempre affascinante, ma non più bella ed elegante come un tempo. Il Napoli del genio di Hamsik e delle serpentine di Lavezzi ma anche delle frecce avvelenate del rientrante Calaiò in loco dello sfortunato Zalayeta. Non l'unico cambiamento. Manca infatti anche il guerriero Blasi sostituito da Pazienza mentre Garics è preferito a Grava sulla corsia di destra per occupare il posto lasciato vacante dallo squalificato Mannini. Ranieri, dal canto suo, sostituisce Legrottaglie con l'ex azzurro Stendardo, schierando una difesa a tre, e propone l'inedita coppia Sissoko- Tiago a centrocampo. In avanti Del Piero e Trezeguet supportati da Nedved.
Il primo tempo è modesto da un punto di vista tecnico e, ai punti, lo vincerebbe il Napoli. La Juve va in grossa difficoltà sin dai primi minuti di gioco a causa di una disposizione inusuale sul rettangolo verde. Strano ma vero, gli azzurri fanno soffrire i bianconeri sulle continue sortite offensive di Garics e Savini, tanto generosi quanto scoordinati e imprecisi. Il 3-4-1-2 di Ranieri produce una gran confusione tra le file dei suoi e i primi venti minuti sono interamente made in Napoli che, prima con una rovesciata di Calaiò e poi con un bel rasoterra sul primo palo chiuso in corner da Buffon, impensierisce l'inedita linea a tre juventina. Della serie: anche gli altri allenatori sbagliano di rado. Per assistere a qualcosa di importante anche da parte bianconera dobbiamo attendere addirittura venticinque minuti. Complice la solita sbadataggine della retroguardia azzurra che si dimentica di Nedved su una rimessa laterale ma, fortunatamente, la mira è alta. Quando anche Del Piero non ingarra nemmeno le punizioni il sentore è che il Napoli possa fare di più. Avrebbe pure l'occasione della vita Garics che invece si fa ipnotizzare da Buffon mettendo insiegabilmente a lato.
Nella ripresa la musica cambia decisamente. Dopo soli tredici minuti Ranieri ritorna sui suoi passi disegnando un 4-3-1-2 più appropriato e del Napoli si perdono le tracce definitivamente. E' un monologo bianconero la seconda frazione con gli azzurri schiacciati nella propria metacampo, incapaci di proporre ripartenze degne di nota. Sull'altra sponda Sissoko, invece, calamita tutti i palloni che che gli capitano nelle vicinanze, un po' per bravura sua e un po' per la lentezza di Gargano e Pazienza. La Juve crea ma sbaglia pure tanto. A cavallo del ventesimo Del Piero ha un paio di palloni buoni all'interno dell'area che sciupa malamente a lato. Ci prova persino Garics, uno dei peggiori, con un imbrobabile retropassaggio di testa ad aiutare i bianconeri ma il pallone sembrerebbe non avere nessuna intenzione di entrare. Sembrerebbe. Perchè dopo un altro paio di occasioni capitate sulle teste imprecise di Stendardo e Iaquinta arriva il gol in un crescendo bianconero. Proprio Iaquinta fa fuori Domizzi e insacca con un preciso diagonale a due dalla fine quando, nonostante la grande sofferenza, il Napoli inizia a pensare di poter portare a casa il primo pareggio del ritorno. Errore. Il gol della Juve non è altro che l'inevitabile conseguenza di un secondo tempo lasciato completamente nelle mani degli avversari.