JOSE’ SOSA, DA JOLLY OFFENSIVO A REBUS DI MERCATO

Acquistato al fotofinish dello scorso calciomercato estivo per assicurare una giusta alternativa ad Hamsik, Jose Ernesto Sosa, consigliato al Napoli dal compagno di nazionale Ezequiel Lavezzi, ha smentito le buone premesse iniziali dimostrando poca personalità nell'adattarsi ad un campionato da lui mai intrapreso prima. Un biglietto da visita niente male: dotato di una buona tecnica di base, ottimo negli inserimenti senza palla e tutto lasciava immaginare che avrebbe potuto offrire un netto contributo alla causa azzurra. Praticamente è avvenuto il contrario: ha giocato col contagocce (24 presenze, non tutte da titolare, e un solo gol all'attivo) non riuscendo a conquistare la piena fiducia del tecnico e non confermando le prestazioni brillanti dei trascorsi all'Estudiantes (con cui vinse un campionato di apertura). Il calciatore, dopo aver sondato l'impatto iniziale con un gioco completamente diverso dalle sue esperienze passate e con l'ambiente circostante alla squadra azzurra, è apparso addirittura estraniato dall'intero gruppo: l'inserimento nella rosa dei titolarissimi ha dovuto far fronte ad alcune problematiche non solo strettamente personali, ma ha trovato ostacoli anche nelle gerarchie, nelle scelte tecniche effettuate di volta in volta da Mazzarri in base alle condizioni fisiche e alle motivazioni caratteriali. Per lui non è arrivata neanche la possibilità di giocare nelle ultime partite, sarebbe stata certamente l'occasione giusta, propizia per riuscire almeno a raccogliere consensi e favori nella riconferma in vista del prossimo campionato. Il talento è fuori discussione, il rendimento e le prestazioni che arricchiscono il suo curriculum parlano chiaro, ma non basta il solo apporto tecnico se non si ha prima la personalità adatta ad affrontare una nuova esperienza in un contesto, come il calcio italiano, lontano anni luce dal calcio sud americano. Certamente avrebbe dovuto giocare con una certa continuità per immergersi totalmente nella realtà e negli aspetti del calcio che si vive e si gioca in Italia, ma c'è tuttora qualcosa che non convince Mazzarri nella volontà e nella certezza di tenerlo a Napoli. In questo periodo iniziale della sessione estiva del calciomercato, dove si vocifera più che concludere gli affari, si presume che il futuro dell'argentino, come successo a Datolo (ironia della sorte), non sia più associato ai colori azzurri. La volontà del calciatore non basta quando si pone davanti in modo deciso il piano societario ormai volto a praticare la scelta della sua cessione per liberare un posto in squadra da affidare ad un nuovo innesto extracomunitario o ad un altro giocatore dalle caratteristiche simili, della stessa provenienza, ma in più profondo conoscitore del calcio italiano (Santana). Le parole del procuratore Fabio Bilardo fungono da avviso alla società partenopea affinchè possa trovarsi un colloquio necessario per risolvere tale questione (ci sono ancora tre anni di contratto): Sosa vorrebbe restare, è chiaro, giocando la Champions in maglia azzurra, e cercare almeno di salvare il “salvabile” dimostrando di accantonare con merito il senso di frustrazione (comprensibile) derivante dal fatto che la società gli preferisca indirettamente un altro giocatore. Intanto restano attente all'evoluzione della vicenda alcune società come Panathinaikos (dove gioca il giovane Lazaros Christodoulopoulos seguito dagli azzurri), destinazione non gradita al giocatore, in Italia il Genoa (in attesa di decidere il prossimo tecnico), mentre si sono affievolite gradualmente le possibilità di rivederlo giocare in terra natia. Sosa ha da sempre manifestato di essere affascinato dal calcio europeo, ha accettato con grande entusiasmo l'avventura in maglia azzurra, ma a questo punto dovrà e potrà tentare la più ardua delle imprese, una riconferma dall'esito quasi improbabile, clamoroso. Nei giorni a seguire il rebus verrà risolto, si giocherà a carte scoperte. Si saprà se il jolly “Principito” ascenderà al trono nel regno della Champions o sarà costretto ad una spiacevole abdicazione.

Translate »