IL NAPOLI IN EUROPA (1° PARTE)
Gli azzurri, dopo le recenti traversie (fallimento, serie C, serie B), si affacciano di nuovo in Europa, sul palcoscenico più prestigioso perché consente, come oggi si dice, la più ampia “visibilità”.Vogliamo, allora, ripercorrere il cammino continentale che ha visto, con alterne vicende, la nostra squadra al confronto con quelle di altri paesi.Come potrete rilevare dalla nostra storia, iniziata nel 1934, spesse volte il Napoli ha lasciato presto, troppo presto, la scena europea.Vogliamo sperare che in questa occasione le cose vadano in maniera diversa, magari come nel 1989.
1962-‘63 – “Coppe delle Coppe” |
La storia “moderna” del Napoli in Europa (gli Azzurri avevano fatto una breve apparizione nella Coppa dell’Europa centrale 1934) ha inizio con la partecipazione alla Coppa delle Coppe edizione 1962-’63.All’indomani della clamorosa vittoria in Coppa Italia ottenuta il 21 giugno 1962 all’Olimpico di Roma (2-1 contro la Spal), il Napoli è l’unica squadra, ancora oggi, ad aver conquistato il prestigioso trofeo militando in serie B. Era il Napoli di Pesaola che, non avendo il patentino federale per allenare in A, fu “costretto” ad affiancare Eraldo Monzeglio. Le cose in Italia andarono male, con una nuova cocente retrocessione fra i cadetti, ma in Europa, gli Azzurri ebbero la forza di arrivare sino ai quarti di finale.All’epoca, non esisteva la regola dei gol in trasferta, ed in presenza di risultati con lo stesso numero di reti realizzate, si disputava uno spareggio in campo neutro.I primi avversari furono i Nord-Irlandesi del Bangor City, che vinsero per 2-0 in casa, ma a Napoli Tacchi e C. resero la pariglia col punteggio di 3-1. Lo spareggio venne disputato a Londra, e grazie ad una doppietta di Humberto Rosa, gli Azzurri hanno la meglio per 2-1. Negli ottavi, come avversari capitarono gli ungheresi dell’Ujpest Budapest: doppio 1-1, ed ancora il Napoli ha la meglio nella “bella” con un sonante 3-1 (Fanello, Tacchi e Ronzon, a Losanna).Nei quarti però, la corsa azzurra termina contro l’O.F.K. Belgrado. Sconfitta per 2-0 in Jugoslavia (dopo un tempestoso viaggio in aereo), ma ancora con un 3-1 avviene il riscatto al S. Paolo (Canè, Fanello e Mariani). A Marsiglia sono però gli Slavi ad avere la meglio col medesimo punteggio (3-1, gol ancora di Canè). Da ricordare, infine, un piccante episodio avvenuto nella trasferta di Bangor; per ingraziarsi l’arcimiliardario Lauro, I Nord – Irlandesi fecero trovare nelle stanze dei giocatori, un non indifferente stuolo di donnine. In quel senso, l’avventura Europea ebbe senz’altro un inizio sfavillante…..
“Coppa delle Fiere” 1966-‘67 |
Dopo 4 anni, grazie al 3°posto conquistato da neo-promossa, con le magie di Sivori ed Altafini, al Napoli di Pesaola spetta il diritto di partecipare alla Coppa delle Fiere (oggi Coppa Uefa). L’inizio è fulminante: il Napoli vince a Vienna contro gli Austriaci del Wiener per 2-1, e si ripetono al S. Paolo per 3-1. Addirittura travolgente è la qualificazione ottenuta nei sedicesimi contro i Danesi dell’Odense, battuti in casa loro per 4-1, con un grande Sivori autore di una doppietta (poi segnarono Altafini e Canè). Il ritorno ovviamente, si giocò per onor di firma (2-1, Braca ed Altafini).Negli ottavi però, contro gli Inglesi del Burnley non c’è nulla da fare: secca sconfitta per 3-0 in Inghilterra, e 0-0 a Napoli, con la spiacevole appendice di intemperanze provocate dal pubblico aizzato da Sivori che, vista l’impossibilità di scardinare il fortino britannico, s’abbandonò ad ogni sorta di sceneggiate e scorrettezze, quando fra l’altro per un’impuntatura, non scese neppure in campo nel match d’andata. Un triste epilogo, per un’avventura fino a quel momento, più che soddisfacente.
1967-‘68 – “Coppa U.E.F.A.” |
Nei 32esimi, contro i tedeschi dell’Hannover non ci sono problemi (4-0 in Italia e 1-1 in Germania, con Altafini autore di due gol), ma contro gli Scozzesi dell’Hibernian Edimburgo, avviene l’incredibile: nell’andata al S. Paolo, grazie ad uno straordinario Canè (3 gol), gli Azzurri vincono per 4-1. Si pensa al ritorno in Scozia come ad una formalità, ed invece, il 29-11-1967, l’Hibernian ribalta la situazione con un clamoroso 5-0, firmando la sconfitta più netta di sempre del Napoli in Europa. E pensare che in porta, quel giorno c’era Dino Zoff…
1968-‘69 – “Coppa delle Fiere” |
Con qualche patema, nel 1° turno vengono eliminati gli Svizzeri del Grasshoppers Zurigo, sconfitti per 3-1 a Napoli (2 Altafini), e vincenti per 1-0 nel ritorno nella città degli orologi. Sfortunato però fu il sorteggio per i sedicesimi: agli Azzurri capitarono i forti Inglesi del Leeds United, capitanati da Jack Charlton, Campione del Mondo nel 1966, e fratello del mitico Bobby, in seguito apprezzato allenatore (guidò l’Eire sino ai quarti di finale, sconfitto proprio dall’Italia di Schillaci, nella Coppa del Mondo 1990).Proprio Charlton in Inghilterra, firmò la doppietta decisiva per il 2-0 finale, ma con una grande prova al S. Paolo, il Napoli ebbe la meglio col medesimo risultato, con le reti del non ancora “Poeta del gol” Claudio Sala, e di Totonno Juliano su rigore.La nuova regola, in caso di parità fra gol fatti e subiti, non imponeva più lo spareggio, ma affidava il tutto alla sorte, sotto forma di monetina, che ahimè, non fu benevola con i nostri. Ebbe più fortuna il Leeds, e nel modo più beffardo, anche in quella stagione, l’avventura azzurra in Europa arrivò ben presto alla fine.
1969-‘70 – “Coppa delle Fiere” |
Sempre in Coppa delle Fiere, si supera abbastanza autorevolmente il primo turno, con un pareggio (1-1) ed una vittoria più netta del punteggio finale (2-1 con gol di Bianchi ed Improta) contro i Francesi del Metz. Più arduo è invece l’avversario dei sedicesimi di finale, ossia quello di Stoccarda che vent’anni dopo disputerà la finale di Coppa Uefa contro il Napoli di Maradona, che conquisterà l’ambito trofeo.Anche in quel primo confronto, sarà il Napoli ad avere la meglio, vincendo per 1-0 nel ritorno in casa, con un gol di Virgilio Canzi, attaccante sul quale tante speranze erano state riposte al momento del suo acquisto (che in gran parte andarono purtroppo deluse).In Germania l’andata si era chiusa a reti bianche. Negli ottavi, il sorteggio mise di fronte a Zoff e c. un avversario che di lì a poco, con il suo calcio totale metterà a soqquadro l’intero pianeta calcio. Stiamo parlando dell’Ajax di Cruy Johan Cruyff e di Rudy Krol che dalla stagione successiva, per tre anni di seguito, vincerà la Coppa dei Campioni. L’Ajax era stato sconfitto seccamente appena sei mesi prima, nella finale del massimo torneo della stessa Coppa dalle “grandi orecchie”, dal Milan di Rivera per 4-1. Naturalmente, nella sfavillante Olanda edizione Coppa del Mondo 1974, l’ossatura del Roster degli Orange, era composto in gran parte da lancieri di Amsterdam.Quella squadra, con il suo schema rigorosamente a zona, capace di continui incroci e sovrapposizioni, creò un effetto tale che, blasfenamente parlando, cambiò il calcio come dal Vecchio al Nuovo testamento. Il Napoli di Chiappella però, sceso in campo senza alcun timore reverenziale, vinse la gara d’andata a Napoli il 21-11-1969, con un bel gol di Manservisi al 37° del 1° tempo.Il furbo allenatore Michels, cercò di rimandare al più tardi possibile la gara di ritorno, che si disputò in un clima polare il 21 gennaio 1970. Gli azzurri ressero bene l’assalto dell’Ajax, capitolando una sola volta nell’arco dei novanta minuti. Nei supplementari però crollarono, sfiancati dai continui attacchi dei tulipani, che passarono altre tre volte, con reti tutte firmate dal neo entrato Sovrendonk, per un 4-0 finale ingiusto per gli uomini di Chiappella, subìto fra la neve ed il gelo, in un perfetto clima di stampo romanzesco……