IL CIUCCIO SI LASCIA INCORNARE
Il Napoli appagato delle ultime giornate di campionato sembra non credere fino in fondo all’obiettivo Intertoto e contro un Toro disperatamente alla ricerca dei punti salvezza non riesce a convincere sul piano della determinazione soprattutto nella manovra offensiva.Complice un modulo che non concede troppa incisività in avanti e la scarsa vena degli esterni di centrocampo Mannini e Domizzi, il Napoli non riesce a sfondare e soffre troppo gli improvvisi cambi di passo del tandem offensivo granata Stellone-Di Michele.Se poi ci si mette anche il guardalinee a regalare un rigore del tutto inesistente, ecco che è facile capire quali lacune tecnico e società debbano colmare attraverso la campagna acquisti estiva.Il Napoli fa un gran possesso palla ed è in vistosa crescita sul piano del fraseggio e della palleggio, ma se ci si avvicina all’area di rigore avversaria con scarsa frequenza diventa proibitivo raccogliere un risultato positivo in casa di una squadra all’ultima spiaggia nel difficile cammino della salvezza.Inidoneo si rileva il modulo senza un punta centrale e con due mezze punte, capaci di fare movimento e suggerire l’ultimo passaggio ma carenti sotto il profilo dell’incisività sottoporta. Maggiormente dotato rispetto a Bogliacino sarebbe Lavezzi, ma come si fa a buttarla dentro quando si gioca così lontano dalla porta?Il Napoli e Reja non osano e non vincono, facendola in barba a chi, al contrario, aveva parlato di uno spogliatoio unito e favorevole a disputare il prossimo torneo di qualificazione alla coppa Uefa.
A Torino, probabilmente, sono venuti meno in maniera definitiva quei presupposti che avevano galvanizzato società, sqaudra e tifosi.Chi non risica non rosica. Ed il Napoli a Torino ha lasciato un osso enorme da rosicchiare.Adesso è ora di bilanci definitivi, in una stagione soddisfacente ma che con un pizzico di coraggio in più, forse, sarebbe potuta essere stratosferica.Probabilmente, tra qualche anno, quando i vari Lavezzi, Gargano, Hamsik, Mannini e Santacroce saranno annoverati tra le stelle del calcio mondiale, guardando indietro si penserà più alle occasione perse che al 9° posto conquistato nel primo anno di serie A. Il confronto tra le stelle di oggi e quelle di domani sarà il leit motiv della sfida di domenica prossima contro il Milan di Kakà, Pirlo, Pato e Gattuso. L’ultima sfida casalinga di questo campionato contro un avversario di prestigio richiede una prova più decorosa da parte degli azzurri, in un confronto che può segnare definitivamente la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era per i colori azzurri. Speriamo che possa ripetersi la passerella vista all’andata a San Siro, ma questa volta al posto di Pato sia la volta dei vari Hamsik, Gargano e Lavezzi a colorare d’azzurro l’inizio di un futuro avvincente.