GRAZIE, UOMINI VERI

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E’ un amore senza fine, già dalle dieci ci sono ragazzini e non in fibrillazione per l’arrivo del Napoli, davanti alla sede del Cardinale in Largo Donnaregina hanno un compito non facile gli uomini della polizia di stato, coordinati dal Dott. Amodìo, ma proprio alla loro esperienza tutto fila nel migliore dei modi.Nelle immediate vicinanze c’è il “Gran cafè souvenir”, di Massimiliano Imperatrice, ci ha colpito, sorbendo un ottimo caffè, la rigida divisa degli operatori del ristoro, Orfeo e Lilly, visiera azzurra con scritta Forza Napoli, potenza dell’amore azzurro.Via Duomo e Largo Donnaregina vengono affidate alle sapienti mani della SIET, specializzati nel settore della pulizia dell’arredo urbano, diretti da Femiano Ciro, ragazzi che hanno profuso le loro energie ben oltre l’orario di lavoro senza battere ciglio, amore per una fede senza fine.Non poteva mancare Luisella, l’emblema del tifo azzurro al femminile, l’ottantenne tifosa azzurra vestita di tutto punto dei colori della sua squadra del cuore.

Alle 12.00 via Duomo, davanti alla cattedrale, è una piccola curva, sciarpe, bandiere, ma la cosa che più colpisce è la massiccia presenza di donne e bambini, attendono l’arrivo del bus azzurro con trepidazione e compostezza allo stesso momento.Cinquanta bambini festanti della scuola materna dell’istituto Calasanzio, accompagnati dalle loro maestre e coordinate da Padre Roberto Innamorato, Presidente Regionale della F.I.S.I.A.E. entrano in Curia come se dovessero andare incontro al più buono dei Babbo Natale, sicuri che la loro gioia per l’inatteso regalo non andrà delusa, loro, i tifosi del domani, avranno il privilegio di festeggiare i loro beniamini.Entriamo nel Salone Arcivescovile, un ricco buffet accoglierà gli azzurri, al centro una torta rigorosamente azzurra con su scritto “Bentornati in A”.Manca poco all’arrivo dei giocatori, che nel frattempo sono segnalati all’ingresso del Duomo, diventa davvero difficile per Carmela, Maria, Lucia ed Anna tenere a bada quei dolci frugoletti in trepida attesa, il più vivace e il piccolo Gianluca, che spera in una carezza di Paolo Cannavaro.Arrivano gli azzurri, tutti in rigoroso blu scuro, guidati dalla dirigenza del Napoli, i ragazzi della “Sentinella della speranza” svolgono un servizio d’ordine rigoroso a protezione di qualche eventuale intruso.

Il Cardinale Sepe da il benvenuto a tutti e subito manifesta le sue preoccupazioni per la capienza del salone e dice: “Meno male che si è trattato solo di una promozione, quando vinceranno lo scudetto dovremmo adoperarci per chiedere Piazza del Plebiscito o qualcosa di simile, subito dopo la partita del Genoa, dovevo andare ad officiare messa, pensavo di poterlo fare e invece mi sono trovato imbottigliato nei festeggiamenti, meno male che i fedeli che mi attendevano hanno capito e perdonato il mio ritardo, durante il percorso ho visto stupende scene di giubilo ed ho pregato affinchè loro non si facessero male”.Spostando il discorso sul sociale ha poi continuato:”Voi calciatori che siete gli idoli di questi ragazzi, costituite un esempio di come si possono raggiungere determinati obbiettivi, siete la positività e non si può essere campioni veri se non si è uomini veri, quindi non dimenticate che Voi siete l’esempio di questa gioventù”.

Sull’argomento abbiamo chiesto a Bucchi, Bogliacino ed il DG Pier Paolo Marino quale fosse il loro pensiero e ci hanno risposto che è un loro impegno dare un ottima immagine per far si che i ragazzi si possano avvicinare ad uno sport che li porti lontano dalle tentazioni della vita quotidiana e dividere un intento comune.

Il Direttore Marino è rimasto colpito dalle belle parole del Cardinale ed ha dichiarato che l’incasso della festa organizzata al S. Paolo, sarà consegnato nelle mani di Sua Eminenza Sepe per uno scopo puramente benefico, si è augurato naturalmente, che lo stadio sarà pieno come nelle ultime partite.Inoltre il DG ha sottolineato come gli azzurri siano stati vicini ai tanti bambini sofferenti e bisognosi di un sorriso, come, mai i giocatori si sono tirati indietro nell’andare in questo o quell’ospedale per donare un attimo di felicità e continueranno a farlo, tutto ciò è nei principi della società, un principio che mai verrà meno.Il Cardinale continua:”Napoli non ha un popolo di serie B, ma di serie A e Voi siete l’esempio che in questa città si può riuscire, che i ragazzi di Napoli Vi prendano ad esempio, al grande Reja, come tutti gli esseri umani, qualche volta non è stato perfetto, gli dico grazie, per come ha saputo condurre il Napoli a questi successi, ma attenzione, questa è una meta, è una tappa per raggiungere quella definitiva, prego il Signore affinchè nel vostro compito sportivo e sociale”.Il Cardinale dona a tutti gli azzurri una corona ed alla società un icona sacra della Madonna da mettere nella stanza del Presidente Aurelio De Laurentiis, assente per impegni presi in precedenza, il Napoli ricambia con un pallone autografato dai calciatori, dono consegnato da capitan Montervino.Il Cardinale Sepe al nostro microfono ha poi ribadito quanto siano importanti questi giocatori per i giovani d’oggi, sono l’esempio vivente per i giovani di domani, sono maestri involontari della gioventù moderna, arduo compito, ma semplice per la serietà dimostrata in campo e fuori, è poi intervenuto il DG che ha comunicato che il calcio d’avvio della partita sarà dato proprio dal Cardinale Sepe, come dire calcio benedetto, bastasse solo questo per Napoli…

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