GRAFFIA IL PANTERON E IL NAPOLI TORNA A FARE FESTA

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Napoli (3-5-2): Navarro, Santacroce, Contini, Aronica, Montervino, Blasi, Amodio (dall'88' Bogliacino), Hamsik, Mannini, Lavezzi (dall'83 Datolo), Denis (dal 62' Zalayeta). A disp. Bucci, Grava, Pazienza, Bogliacino, Datolo, Russotto, Zalayeta. All. Donadoni

Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, J. Zanetti, Cordoba, Samuel, Chivu (dall'80 Maxwell), Vieira (dal 75' Cruz), Cambiasso, Stankovic, Figo (dal 69' Mancini), Balotelli, Ibrahimovic. A disp. Toldo, Materazzi, Burdisso, Santon, Maxwell, Mancini, Cruz . All. Mourinho 

Arbitro: Rosetti di Torino

Marcatori: al 72' Zalayeta

Note: ammoniti Vieira Amodio Cruz Balotelli Lavezzi Stankovic

Recupero:  1' pt  4' st

Un graffio del Panteron per tornare alla vittoria dopo centocinque giorni di forzata astinenza e per onorare il San Paolo in versione sold out. Napoli fa pace con il Napoli e si riprende qualche certezza in vista di un finale di campionato che deve essere vissuto ed affrontato al massimo nonostante l'assenza di alcun obiettivo da perseguire. Tre punti buoni per il morale, dunque, ma pure per una classifica fattasi fin troppo deficitaria nell'ultimo maledetto periodo. E' il primo colpo grosso per Donadoni sulla panchina azzurra dopo cinque tentativi andati a vuoto e vien da sorridere un poco al pensiero che, a cedere per la prima volta il passo, siano stati proprio gli ex cugini di una volta. Una partita giocata su un ritmo gradevole ma drammaticamente povera di occasioni da gol che poteva essere sbloccata unicamente dalla giocata del singolo. Ha detto bene al Napoli che ci ha creduto maggiormente, soprattutto nella ripresa, quando l'Inter ha trasmesso la netta sensazione di volersi accontentare del punticino senza sbottonarsi e dannarsi più di tanto. L'aver tirato i remi in barca ha consentito a Zalayeta e soci di guadagnare metri e consapevolezza con il trascorrere dei minuti. Una vittoria costruita con una partita tattica, accorta, in cui i nerazzurri sono riusciti a costruire una sola, vera occasione da rete degna di tale nome con il colpo di testa di Samuel (2'), smanacciato in corner da Navarro, grazie ad un intervento a dir poco prodigioso. L'unico sussulto di un primo tempo in cui il Napoli pecca di precisione con un paio di punizioni di Lavezzi e l'Inter non riesce mai cambiare il passo alla propria azione, favorendo di fatto il rapido riorganizzarsi della retroguardia azzurra, brava a non conceder più nulla agli avversari per tutto il resto della gara.

Nella ripresa la situazione non cambia granchè: tanto contorno ma del piatto prinicipale nemmeno l'ombra, almeno fino al quindicesimo, minuto di grazia in cui il Panteron fa il suo ingresso in campo, cambiando il futuro dell'incontro. Mossa azzeccata quella di Donadoni perchè se Denis non ha demeritato, lottando sui pochissimi palloni transitati dalle sue parti, Zalayeta si rivela addirittura decisivo. Prima conclusione e Napoli subito in vantaggio. L'inizio dell'azione porta il timbro del Pocho Lavezzi (72'), rapido e preciso nel servire il compagno al limite dell'area, altrettanto svelto nel calciare di prima intenzione un collo esterno, sul quale Julio Cesar può solo rimanere immobile ed osservare il pallone terminare la sua corsa in rete. Il massimo risultato con il minimo sforzo. Perchè l'Inter non accenna nemmeno una timida reazione, stordita e sorpresa da un Napoli ritornato determinato e autoritario, come qualche tempo fa. E' anzi Blasi ad avere la possibilità di raddoppiare a cinque dalla fine ma il suo tiro, sporcato da un avversario, viene neutralizzato da Julio Cesar con bel colpo di reni. Non accade più nulla fino al liberatorio fischio di Rosetti che restituisce il Napoli alla vittoria e la sua appassionata gente ad un poco di meritata serenità. 

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