GLI IMMORTALI, BOBBY CHARLTON
Non è mai esistito un giocatore così popolare. Era così vicino alla perfezione come uomo e come giocatore che di più sarebbe stato impossibile ". Così si espresse Sir Matt Busby, mitico allenatore del Manchester United dal dopo guerra fino all' alba degli anni '70, su un altro Sir, al secolo Robert detto Bobby Charlton. Nato in una famiglia di minatori, viene scoperto giovanissimo dal talent – scout Joe Armstrong. L' approdo fra i " Red Devils " avviene da giovanissimo, nel 1956 -1957. Busby, complice la frattura alla gamba subita da Tommy Taylor, lo lancia in prima squadra. Il giovane Charlton se la cava egregiamente, e contribuisce alla conquista del titolo con ben 10 gol in 14 presenze. L' anno dopo per lo United è coppa campioni, e l' undici inglese sembra il più accreditato a contrastare l' egemonia del grande Real Madrid di Alfredo Di Stefano. Disgraziatamente, il 5 febbraio 1958, di ritorno da Belgrado dove la squadra di Busby ha pareggiato per 3 -3 nel match di andata dei quarti di finale, l' aereo si schianta sulla pista di Monaco di Baviera. Charlton insieme a Busby è uno dei pochi fortunati a sopravvivere. Muoiono 7 giocatori ( fra i quali la grande speranza Duncan Edwards ), oltre a tecnici, membri dell' equipaggio e giornalisti. In sostanza fu la Superga inglese. Matt Busby, proprio su Charlton impernia la ricostruzione della sua creatura, e ben presto Bobby del nuovo Manchester ne diviene la bandiera, tanto da giocarci fino al 1973, con un bottino complessivo di 198 in 606 presenze. Oltre a quello del 1957, vince la FA Cup nel 1963, ed altri due " scudetti " nel 1965 e nel 1967. Da questa ultima affermazione, esattamente dieci anni dopo la sciagura aerea di Monaco, il Manchester vince la coppa Campioni battendo per 4 -1 il Benefica di Eusebio. Charlton recita al meglio la sua parte, realizzando il primo e l' ultimo gol. Quel Manchester aveva in squadra ben 3 " palloni d' oro " : George Best, Dennis Law ( ? ) e Bobby Charlton, vincitore nel 1966, l' anno della prima ( e finora unica ) coppa del mondo vinta dall' Inghilterra. Nel team dei " three lions " l' apporto di Charlton ( con il quale gioca pure il fratello Jackie, difensore del Leeds ) è fondamentale : orchestra il gioco con la sua formidabile tecnica versatilie, capace di passaggi al millimetro ma anche di andare spesso e volentieri al gol ( in nazionale ne realizza 49 in 106 partite ). In quel mondiale il futuro "baronetto " va a segno per 3 volte, con la " chicca " della doppietta in semifinale contro il Portogallo. In finale i britannici sconfiggono per 4 -2 i rivali storici della Germania Ovest, ed il giocatore nato in una famiglia di minatori ad Ashington l' 11 ottobre 1937 raggiunge il picco della sua magnifica carriera. Il suo primo gettone è datato 19 aprile 1958 a Glasgow contro la Scozia. Disputa quattro mondiali fra il 1958 ed il 1970, giocando la sua ultima partita nei quarti di finale persi contro ancora la Germania Ovest, ma Charlton esce sul 2 -1 a favore dell' Inghilterra, il cittì Alf Rmsey lo sostituisce nell' intento di risparmiarlo nella possibile, futura semifinale. Una volta appese le scarpe al classico chiodo, segue col consueto impegno varie scuole calcio, oltre a diventare l' ambasciatore del nome Manchester United nel mondo, sotto veste dirigenziale.