FORTINO-REAL

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Ma non dovevano fare polpette del Napoli? Al momento del sorteggio un po’ tutti abbiamo imprecato alla sfiga che aveva accoppiato gli azzurri con una delle squadre più temibili della competizione. Il Villarreal in effetti è una compagine che può annoverare campioni del calibro di Rossi, Nilmar, Cazorla e il campione del mondo Capdevila, per tacere di gente come Senna, Marchena e Valero. Niente male davvero, se non fosse che sono venuti al San Paolo a temere, più che ad essere temuti.

Chiaramente il vero valore lo si vedrà allo stadio Madrigal, dove il “submarino amarillo” si trasforma in un sommergibile da guerra. Nel frattempo il tecnico Fernandez ha messo in campo  una formazione che aveva un solo obiettivo, quello di portare il pareggio a casa senza rischiare neanche un po’. Ci è riuscito alla perfezione, con una difesa blindata dall’aiuto del sempre coriaceo Senna, e nel secondo tempo addirittura con Marchena, un difensore, schierato da mediano davanti alla difesa. In avanti poco e niente, con i blasonati Nilmar e “Pepito” Rossi mai messi in condizione di essere realmente pericolosi. Il Napoli, da par suo, è riuscito raramente a valicare il muro eretto dagli spagnoli, arrivando in porta giusto un paio di volte con Lavezzi; Cavani invece, bontà sua, non era in una delle sue serate migliori. Tutto sommato però il vero problema è stato un altro, l’annoso difetto congenito della squadra di Mazzarri: mortifera in contropiede, letale quando si apre anche una piccola breccia, è invece mortalmente vulnerabile di fronte a squadre che si chiudono a riccio e annullano le fonti di gioco. Sarà la povertà tecnica dei mediani partenopei, sarà un difetto di personalità dovuto all’inesperienza, ma il dato di fatto è che gli azzurri faticano da morire quando si trovano di fronte le barricate. È successo più volte in campionato, ancor di più nei gironi di Europa League, dove Utrecht e Steaua hanno fatto sudare non poco la truppa di mister Walter.

Insomma, a conti fatti lo 0-0 è il meno peggio dei risultati negativi. Un pareggio senza reti in casa significa poter guadagnare la qualificazione anche solo con l’1-1. È vero, il Villarreal in casa è tosto e può contare su uno stadio che è una bolgia, ma non sarà mai più caloroso e gasato del San Paolo visto stasera. Inoltre, com’è ovvio, in Spagna i submarinos dovranno fare la partita e concedere inevitabilmente qualcosa: sarà lì che il Napoli potrà colpire, quando avrà modo di mettere in pratica le sue qualità migliori.

   

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