Fine a se stesso
Una battuta di uno spot televisivo recita così: ”Metti il cane sulla tavola da surf per divertire lui, o per divertire gli altri?”. Il presidente è il regista di questa sceneggiatura, ma ha permesso agli attori di improvvisare nell’ultimo film. Il regista avrebbe voluto interrompere più volte le scene, perché non consone al suo copione scritto precedentemente, ma non poteva. Il pubblico era divertito da questo montaggio, ed al regista sarebbe andato di lusso vincere il premio Oscar, nonostante si fosse trascurato il premio per miglior attore non protagonista, e il premio per la miglior sceneggiatura. Purtroppo è arrivato un altro film in testa, e quello improvvisato dagli attori resterà un bel film certo, ma che non avrà vinto niente e non finirà sugli almanacchi.
Abbiamo usato questa metafora perché al presidente sarebbe piaciuta molto, lui che è un uomo di cinema. Ad inizio anno si sbandierava il cosiddetto “patto” all’interno dello spogliatoio, che doveva servire a restare uniti per vincere lo scudetto, senza rintoccare la rosa, ma senza nemmeno indebolirla. In campionato i punti conquistati sono stati 91, un risultato incredibile, record di punti nella storia del club, sotto questo aspetto nulla da aggiungere. Se non fosse per il totale abbandono di agonismo nelle altre competizioni. Questione di mentalità. Ineccepibile passare in 5 giorni dal 4-1 rifilato alla Lazio, all’1-3 subito in casa dal modesto Lipsia.
Il Napoli non avrà una rosa con ricambi all’altezza in ogni ruolo, ma non veniteci a dire che Rog non era in grado di giocare nemmeno una partita da titolare in campionato, per poi buttarlo nella mischia nelle gare di coppa, rischiando così di bruciare un giovane talento. Allegri ha usato in stagione metodi molto crudi, ma quanto mai veritieri, sull’andazzo in campionato tra Napoli e Juventus. Mettendo in risalto la lotta dei bianconeri su più fronti, ottenendo in gran modo ottimi risultati. Mentre il Napoli riusciva a tenere testa alla Juve solamente perché risparmiasse le forze nelle altre competizioni, per concentrarsi anima e corpo sul campionato.
Lo ripetiamo, la rosa e il fatturato della Juve sono di un altro livello, ma chi ha preso queste scelte è giusto che si assuma le proprie responsabilità. Sarri aveva deciso di puntare allo scudetto, sbandierata da lui stesso come competizione più importante per i tifosi. Dimenticando forse che gli obiettivi li fissa la società, e da quanto ci risulta al presidente non è andata a genio la figuraccia fatta dal Napoli quest’anno in Europa, a cospetto dell’impresa sfiorata dalla Roma in Champions. Tanto che lui avrebbe preferito fare meno punti e poter fare più strada nella massima competizione continentale. 91 punti sono difficili da ripetere o superare, ma non è detto che lo scudetto non si possa vincere anche facendo meno punti.
Per questo si è scelto di passare ad un alto profilo internazionale, perché per raggiungere il livello della Juve, o quanto meno avvicinarsi ancora di più, servono maggiori sforzi anche in Europa.