DI POSITIVO C’E’ SOLO IL PUNTO
Mazzarri e De Laurentiis erano stati buoni profeti nell’ultima settimana: quella di Catania era la partita più difficile del ciclo e non era solo una frase fatta come qualcuno potrebbe pensare. Era davvero difficile per il tecnico mantenere alta la concentrazione dopo la settimana trionfale che ha visto gli azzurri espugnare Firenze e Torino e agguantare al 93esimo un pareggio insperato contro il Milan. E’ inutile negarlo e nascondersi, in queste situazioni la capacità di esprimersi e l’approccio della squadra è difficile che sia lo stesso delle partite precedenti. Ma più che per l’aspetto mentale, c’era da aspettarsi il calo del Napoli anche dal punto di vista tecnico. E’ molto facile confrontarsi con le grandi squadre che lasciano giocare e regalano spazi che danno modo a Hamsik e Lavezzi di esaltarsi, mentre molto più complicato, per le caratteristiche degli azzurri, è fronteggiare una compagine disperata, che ha dalla sua soprattutto rabbia agonistica e corsa, come il Catania. Al cospetto di tutto ciò il Napoli è alla fine risultato anonimo, con i vari Hamsik, Lavezzi, Quagliarella, Cigarini e Maggio mai capaci di far male per gli interi novanta minuti. Se poi a questo ci aggiungiamo le difficoltà che la retroguardia incontra ogni qualvolta si trova di fronte calciatori veloci come Morimoto e Mascara, è facile tirare le somme ed intuire il perché di una prestazione così sofferta e brutta da vedersi. Di positivo, dunque, dalla trasferta in Sicilia, Mazzarri e i suoi ragazzi si portano solamente il punto conquistato che permette di muovere in ogni caso la classifica e di inanellare il quinto risultato utile consecutivo. La nota stonata, invece, è l’insofferenza mostrata da Fabio Quagliarella in campo e fuori, dopo essere stato richiamato in panchina sul finire del match. L’attaccante di Castellammare di Stabia deve rimanere più tranquillo, poiché in un ruolo delicato come quello del centravanti non è mai positivo affrontare le partite con tale tensione e nervosismo. E’ pur vero che stasera ha ricevuto pochissime palle giocabili, ma in una squadra che appare ritrovata grazie alla cura Mazzarri, tutti devono avere pazienza e rimanere tranquilli aspettando il proprio momento di gloria che sicuramente arriverà. Un nazionale come Fabio non può essere sicuramente diventato di colpo un brocco, ma lo spirito con cui sta affrontando la pressione che sta avvertendo sulle sue spalle, con ogni probabilità, non gli sta affatto giovando per ciò che concerne le sue prestazioni in campo.