DE SANCTIS – IEZZO, LA SFIDA INFINITA

DE SANCTIS – IEZZO, LA SFIDA INFINITA src=

Napoli-Siena, venticinquesimo minuto della ripresa. De Sanctis dopo aver deviato in angolo un tiro insidioso dal limite di Maccarone, accusa un fastidio alla mano destra. L’ex portiere dell’Udinese è sul punto di chiedere il cambio, mentre il San Paolo comincia ad intonare cori per Iezzo che inizia gli esercizi di riscaldamento. Il neo acquisto azzurro avverte la pericolosità della situazione, cambia idea e decide di tornare tra i pali. Un episodio simile però non può certo passare inosservato. Una dimostrazione d’affetto del genere induce a riflettere.

 

Nell’ultima sessione di mercato si era scatenata una vera e propria caccia al portiere, visti i continui problemi fisici di Iezzo. Prima Amelia, poi Rubinho, poi ancora Amelia prima di ingaggiare definitivamente – non senza difficoltà – De Sanctis. Un portiere che è arrivato a Napoli con tutto il rispetto che merita un professionista dal curriculum come quello dell’abruzzese: Udinese, Siviglia, Galatasaray, terzo portiere della Nazionale italiana. Tanto che da subito Donadoni lo ha preferito a Iezzo, con lo stabiese che ha accettato senza  polemiche la nuova gerarchia. Dopo un precampionato senza infamia e senza lode, però, De Sanctis non ha mai del tutto convinto in questo inizio di campionato. A Palermo non è sembrato reattivo nell’uscita in occasione del gol di Cavani; con il Livorno è palese l’indecisione sul tiro da fuori di Candreva che ha portato al gol di Lucarelli; a Genova ha suscitato perplessità la mancata uscita sull’incursione di Sculli e la troppa sicurezza nel battezzare fuori il tiro – neanche troppo angolato – di Mesto; a Milano è sembrato impacciato in occasione del primo e del terzo gol dell’Inter. Ad onor del vero, però, va dato atto a De Sanctis di essere stato decisivo almeno in altrettante circostanze, con interventi che hanno evitato il gol degli avversari.

 

Queste prestazioni altalenanti, comunque, inducono a rimandare il giudizio sul portiere abruzzese, evidentemente non ancora nel pieno della forma. E allora, in attesa di tempi migliori per De Sanctis, perché non puntare sul vecchio Iezzo. Uno che davvero può dire di essere venuto a Napoli a piedi, rinunciando a soldi e prospettive di carriera importanti pur di coronare il sogno di vestire la magia azzurra. Si perché quando nel 2005 lasciò il Cagliari in A, per il Napoli in C, Iezzo era sul punto di entrare nel giro della Nazionale, proprio a scapito di quello che sarebbe diventato suo collega a Napoli quattro anni dopo. E poi l’estremo difensore stabiese non ha più nulla da dover dimostrare. Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti e di sicuro non sono inferiori a quelle di De Sanctis. Non siamo dei sognatori, ma se nel calcio esiste ancora un briciolo di meritocrazia allora una chance a Iezzo va concessa. Lo merita sia l’uomo quanto il professionista.

Translate »