DA LEADER DELLO SPOGLIATOIO E DEL CENTROCAMPO A QUARTA SCELTA PER MAZZARRI: EL MOTA “RECUPERERA’” ANCHE IL SUO POSTO DA TITOLARE
Da quando nell’estate del 2007 Pierpaolo Marino lo portò a Napoli per una cifra di poco superiore ai tre milioni, il piccoletto tutto muscoli e corsa, ne ha fatta di strada ed ha conquistato il posto da titolare del centrocampo azzurro. Ben centotrentadue partite da titolare nel centrocampo azzurro ed uomo insostituibile sia per Reja sia per Donadoni e non ultimo Mazzarri. Si diceva che assomigliasse un pò a Gattuso ed un pò a Pirlo ma, nella squadra azzurra, ha dimostrato sempre grandi doti di corridore ed una capacità di portare via il pallone agli avversari fuori dal comune che lo posiziona, in questa specialità, tra i primi calciatori al mondo. Purtroppo i suoi piedi non sono proprio fatati, tanto per usare un eufemismo, e questo gli ha creato non pochi problemi con parte della tifoserie azzurra. All’ennesimo errore nell’appoggio, lo scorso anno, sono arrivate bordate di fischi tanto che mister Mazzarri ha dovuto difenderlo più volte, rimarcando l’enorme importanza del centrocampista in grado di assicurare sempre tanta grinta e dinamismo. Nella partita con il Lecce dello scorso anno Mazzarri, che pure ha sempre apprezzato le qualità del suo omonimo, lo tirò fuori dal campo ed il calciatore si rese protagonista di una protesta plateale con il suo allenatore. Da allora qualcosa si è incrinato, tanto che Mazzarri nelle ultime partite dello scorso anno, complice anche un finale di stagione non brillante per l’uruguagio, gli preferì spesso il non confermato Yebda e quest’anno, nelle prime uscite della stagione, è diventato la sua quarta scelta preferenndogli i nuovi acquisti: Inler, Dzemaili e Donadel in ordine di priorità. In realtà questa decisione del mister aveva fatto pensare ad un possibile e doloroso allontanamento del Mota dalla rosa azzurra ma così non è stato. Sicuramente l’arrivo del centrocampista dell’Udinese ha portato tanta classe e qualità al centrocampo azzurro oltre che doti atletiche notevoli che insieme a quelle dall’altro svizzero Dzemaili avrebbero dovuto far fare il salto di qualità al nostro centrocampo. In verità, fin dalle prime uscite del Napoli, la linea mediana non è stata perfetta. Tolta la partita con il Barcellona che non fa testo, anche nelle restanti partite degli azzurri, il centrocampo ha mostrato scarso dinamismo e poca copertura alla difesa, reparto che subito è finito sotto accusa. Ma, sia sa, le partite si vincono a centrocampo, perchè questo è il reparto che deve dare i giusti equilibri alla squadra, e se la difesa del Napoli è sembrata un pò fuori palla, a parte qualche piccolo errore individuale, questo si può imputare ad un centrocampo che, complici gli slanci offensivi di Maggio e Dossena, non riesce a darle la giusta copertura. Scarso dinamismo e poca copertura dicevamo, due caratteristiche che sono proprie dell’uruguagio che sommate alla sua straordinaria qualità di recuperare l’azione e di farla ripartire immediatamente accorciando la squadra diventano di fondamentale importanza per l’economia del nostro gioco. Inoltre, Gargano potrebbe beneficiare della vicinanza di Inler, sicuramente più geometrico e preciso e dedicarsi con maggiore impegno alle sue qualità d’interdizione. Non è trascurabile che Gargano è un calciatore cui piace prendersi responsabilità ed è prorpio questa caratteristica che lo porta spesso a sbagliare ma, per avere una trama di gioco ottimale è preferibile prendersi responsabilità piuttosto che fare la cosa più semplice passando il pallone al compagno arretrato. Queste caratteristiche non passeranno inosservate per mister Mazzarri e speriamo che il Mota sarà in grado di “recuperare” il suo posto nel centrocampo azzurro.