DA INCUDINE A MARTELLO

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Quante cose sono cambiate a diciannove partite di distanza. L’Udinese di Marino, vittima sacrificale di uno scatenato Napoli, ha preso la sonora batosta subita da Lavezzi e compagni come punto di partenza per costruire qualcosa di importante. E’ caduta qualche testa eccellente, su tutti il portiere Chimenti, è cambiato il modulo, dallo “zemaniano” 4-3-3 a un più guardingo 3-4-3, con due fluidificanti a centrocampo. Dopo l’inversione di tendenza le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto e una formazione infarcita di talenti come quella friulana ha preso il volo e addirittura i tifosi sono autorizzati a sognare l’ennesimo miracolo con tanto di qualificazione in Champions’.

L’ottimo allenatore Marino è riuscito a plasmare la squadra trasmettendole la sua mentalità spregiudicata e spettacolare, l’Udinese gioca un calcio frizzante e rapidissimo fatto di passaggi veloci e ripartenze micidiali. A difendere i pali della porta bianconera c’è un giovane straniero, dopo una battuta a vuoto con la maglia del Treviso lo sloveno Handanovic (23) ha dimostrato di essere maturato e pronto per affrontare il massimo palcoscenico italiano. Dei tre centrali difensivi il più affidabile è senz’altro Zapata (21), giocatore completo ambito da tutte le grandi società. Con lui il brasiliano Felipe (27), non più il fulmine di guerra di qualche anno fa, causa qualche infortunio di troppo, ma pur sempre un difensore di tutto rispetto. Completa il reparto il roccioso serbo Lukovic (25) che si è conquistato il posto da titolare a scapito del deludente Coda. A centrocampo sulla destra sarà assente per un po’ Mesto, al suo posto giocherà il più difensivo Ferronetti (23) oppure la giovane promessa Eremenko (21). A sinistra una delle rivelazioni del campionato, quell’Andrea Dossena (26) che continua ad inanellare prestazioni di alto livello ed è finito anche nel giro della Nazionale. Da regista acquisisce sempre più esperienza Gaetano D’Agostino (25), uno che a Roma veniva considerato il nuovo Totti ma che poi ha trovato la sua dimensione in provincia, giocando più arretrato. Con lui l’altro pezzo pregiato del mercato udinese, il turco-svizzero Inler (23), centrocampista completo appetito soprattutto in Inghilterra. L’attacco atomico invece conta su due napoletani d’eccezione. Il primo è il capitano Di Natale (30), giocatore dal talento sconfinato che sta sfoderando la migliore stagione della sua carriera e si candida seriamente per un posto agli Europei. L’altro è Quagliarella (24): dopo un inizio in sordina lo stabiese si è inserito alla perfezione nei meccanismi e ha segnato anche reti importanti. Insieme a loro è emerso Simone Pepe (24), che alla lunga l’ha spuntata sulla concorrenza di Floro Flores e Asamoah. Pepe però è ancora a secco di gol in campionato, in Coppa Italia invece ha appena segnato contro il Catania.

La prima linea dell’Udinese fa davvero paura. Con una difesa partenopea da registrare dopo l’arrivo di Santacroce l’incognita potrebbe essere l’impatto che potrebbero avere i magnifici tre bianconeri su Cannavaro e compagni. La batosta dell’andata però dimostra che il Napoli può approfittare di diverse debolezze degli avversari, in primis ci sarà da prendere in mano il pallino del gioco a centrocampo forti anche dell’uomo in più. E poi certo, se Lavezzi torna a essere quello straripante della gara di andata…

Probabile formazione (3-4-3): Handanovic; Zapata, Felipe, Lukovic; Eremenko (Colombo), Inler, D’Agostino, Dossena; Quagliarella, Pepe, Di Natale.       All. Marino

  

 

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